L’Ultima Colonia di John Scalzi


John Scalzi è tornato in libreria! Dopo l’uscita nell’Urania di settembre del suo romanzo Premio Hugo 2013, Uomini in Rosso, l’autore californiano pubblica con Gargoyle Books L’Ultima Colonia, terzo volume della bella serie di fantascienza militare Old Man’s War, e avviato da Morire per vivere e Le brigate fantasma.

Cover.L'ultima colonia

 

 

John Perry e Jane Sagan − ex soldati delle Forze di Difesa Coloniale − hanno rinunciato alla vita militare e ai loro corpi geneticamente modificati per vivere come Amministratori del pianeta di Huckleberry . La loro tranquillità viene, però, interrotta dalla visita del Generale Rybicki, che propone a entrambi di diventare responsabili del governo di Roanoke, una nuova colonia umana. Vinte le iniziali titubanze, la coppia accetta e parte. L’approdo − lo si scoprirà presto − non è Roanoke bensì un altro pianeta da dove i due − esche, loro malgrado, necessarie alla messa a punto di un piano di guerra − dovranno attirare le astronavi del Conclave, una federazione di razze extraterrestri con l’obiettivo di limitare l’espansione della specie umana nell’universo. Le flotte aliene, una volta individuati i nuovi insediamenti terrestri, provvedono ad evacuarli e, se i coloni fanno resistenza, li eliminano. Oramai per l’Unione Coloniale la situazione è diventata insostenibile: il Conclave deve essere annientato, anche a costo della carneficina degli abitanti di Roanoke. A questa macabra eventualità non intendono sottostare né il Maggiore Perry né il Tenente Sagan, il cui acume strategico e la consolidata esperienza si riveleranno determinanti per far prendere una piega del tutto inaspettata al corso degli eventi.

A differenza dei due romanzi precedenti, in L’Ultima Colonia Scalzi mette in secondo piano le scene d’azione e dei combattimenti interstellari, che apppassionano i lettori amanti della fantascienza militare alla Haldeman e Heinlein, e si concentra di più sui contraccolpi che i giochi della politica e del potere hanno sui personaggi. Molto curati sono i dialoghi, permeati da quell’umorismo intelligente che i followers di Scalzi hanno imparato a conoscere seguendo il suo blog, Whatever. Umorismo e filosofia. Centrale è infatti la riflessione sull’imperialismo, credo dell’Unione Coloniale, che pur di rafforzare maggiormente la propria influenza, ignora le priorità e il benessere delle popolazioni che dovrebbe invece rappresentare. Gli obiettivi di dominio dell’Unione Coloniale rimandano alle brame espansionistiche dei governi reali, sempre più sordi e accentratori, che si scontrano con la personalità dei due protagonisti, John Perry e Jean Sagan, che hanno imparato il vero significato della compassione e del rispetto per la vita sui campi di battaglia e non sono disposti a scendere a compromessi con nessuno. La pace e l’umanità vengono prima di tutto.

Da L’Ultima Colonia:

“In questa parte dello spazio, provenire dalla Terra è come essere un ragazzino di provincia che sale sull’autobus, va nella grande città e passa tutto il pomeriggio a fissare i grattacieli a bocca aperta. Poi, però, viene rapinato perché colpevole di provare meraviglia di fronte alle cose straordinarie di questo nuovo mondo, poiché tali cose non hanno né tempo né simpatia per i novellini sprovveduti, e sono pronte a ucciderlo per via del contenuto della sua valigia. Il ragazzino di provincia impara presto come funziona l’universo, perché non può più tornare a casa.”

Lo stile di Scalzi convince, la trama si sviluppa con il giusto ritmo, quasi cinematografico, e la lettura è adatta a tutti. L’autore americano si rivolge a ogni tipo di lettore, anche a chi non è un fanatico dei romanzi di fantascienza. In una sua dichiarazione, Scalzi afferma: «Se si dà un’occhiata ai libri di fantascienza più significativi degli ultimi anni, non ne ce ne sono molti che potrebbero mettersi nelle mani del lettore non iniziato; quasi tutti, più o meno esplicitamente, presuppongono un pubblico al passo con il genere […] Mentre la letteratura fantasy lascia numerose porte aperte per il lettore occasionale, bisogna ammettere che quelle concesse dalla Sci-Fi sono davvero poche. La fantascienza più accessibile che abbiamo oggi a disposizione è stata scritta diversi decenni fa da persone che sono morte e sepolte».

L’Ultima Colonia è un ottimo romanzo, un libro da leggere. Personalmente, ho apprezzato il lato thriller della trama, i continui colpi di scena che lasciano spiazzati, mentre invece non mi ha convinto la brusca accelerata che l’autore sembra imprimere al finale. Avrei preferito un approfondimento sulla razza indigena in cui i coloni si imbattano al loro arrivo sul nuovo pianeta, non ne ho capito a pieno l’utilità narrativa. Per quanto riguarda Zoe, la figlia adottiva di John e Jane, non mi ha convinto il capitolo in cui viene inviata a incontrare Gau,il generale del Conclave: è tutto troppo rapido, e da lettore avrei apprezzato uno sottotrama dedicata a lei, al suo impegno al servizio della causa. Parlando di Zoe, sono convinto che sarà sicuramente sviluppata nei prossimi romanzi della saga, e per questo spero che vengano tradotti presto.

Stile e Tecnica
Gestione della Trama
Originalita'
Personaggi
Copertina
Voto Personale
Final Thoughts

Overall Score 4.2