Le Spade dell’Imperatore di Brian Staveley


Cover Le spade dell'imperatoreHQAutore: Brian Staveley
Titolo: Le spade dell’imperatore (The Emperor’s blades) – volume 1 de “Le Cronache del Trono Incompiuto”
Genere: Epic-fantasy
Editore: Gargoyle – Gargoyle Extra
Anno: 2014
Pagine: 605
Prezzo: 19,50 euro

Non lasciatevi spaventare dalle circa 600 pagine de “Le Spade dell’Imperatore” di Brian Staveley: una volta in cammino, andrete dritti fino all’ultima pagina in una manciata di giorni.
“Le spade dell’imperatore” (Gargoyle, 2014 – traduzione di Stefania Minacapelli) è il primo capitolo della trilogia epic-fantasy Le cronache del Trono Incompiuto e se state pensando “toh, mi ricorda qualcosa” siete nel giusto: questo romanzo è una versione meno cruenta e complessa de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George RR Martin e piacerà a tutti gli appassionati del genere: c’è un trono vuoto, tanto per cominciare, e ci sono intrighi di palazzo, assassini, spie e misteri da scoprire.

La vicenda ruota attorno ai tre figli di Sanlitun, l’Imperatore di Annur, appena scomparso per cause ancora avvolte nel mistero: Kaden, Valyn e Adare si trovano in tre punti diversi del regno e ora che l’Imperatore è scomparso dovranno scegliere bene i loro amici e vedersela con moltissimi nemici.
Kaden, l’erede al Trono (non per una questione anagrafica, ma perché l’unico erede maschio di Sanlitun ad avere gli “occhi ardenti”, simbolo della dinastia imperiale), da otto anni vive sulle montagne con i monaci del Dio Assoluto; qui ha imparato la mortificazione, il dolore, la penitenza ed è venuto in contatto con un sapere oscuro e rituali potenti quanto pericolosi che deve imparare al più presto a controllare.
Valyn, sperduto nell’arcipelago delle Isole Qirin, fa parte dei Kettral, un gruppo di guerrieri che combatte su giganteschi rapaci, qui Valyn ha ricevuto un addestramento duro e crudele e sta per diventare un vero guerriero, eppure il suo compito fra i Kettral non è ancora terminato: prima di potersi definire libero, dovrà affrontare l’ultima prova.staveley-34
Infine c’è Adare, la sorella maggiore che, in quanto donna, non può aspirare al trono: grazie però alle sue capacità intellettive è riuscita a diventare ministro. Adare è l’unica a vivere nella Capitale dell’Impero. Immersa negli intrighi di palazzo, circondata da pochi amici e molti nemici, lo scopo principale di Adare è quello di farsi benvolere dal suo popolo e vendicare suo padre.

Secondo la famiglia, gli occhi ardenti venivano da Intarra stessa, la Signora della Luce che aveva preso forma umana secoli o millenni prima – nessuno sembrava esserne veramente sicuro – per sedurre uno degli antenati di Kaden. Quegli occhi lo identificavano come il vero erede al Trono Incompiuto, al Regno di Annur, un impero esteso su due continenti.

Già in questo breve riassunto della trama si riescono a scorgere le molte connessioni con la struttura dei romanzi di Martin: intanto il sistema del punto di vista. Staveley segue esclusivamente le vicende dei tre figli dell’Imperatore e ogni vicenda è raccontata attraverso i loro occhi, questo escamotage rende la lettura scorrevole, consente ai lettori di instaurare un rapporto più stretto con i protagonisti e all’autore di disseminare il testo di enigmi.
Come già detto ci sono tutti gli elementi per appassionare i fan di Martin e dell’epic fantasy più tradizionale: Staveley ha creato un mondo che, nella sua semplicità, presenta molte occasioni per deviare dalla trama principale e aggiungere misteri alla vicenda, un mondo dominato dagli uomini, ma immerso nella leggenda. Gli Umani, infatti, hanno ereditato il dominio del mondo sconfiggendo i malvagi e immortali Csestriim, la razza responsabile della creazione della civilizzazione e dell’invenzione delle scienze, nemici giurati dei Nevariim, immortali, belli e bucolici, estinti migliaia di anni prima della comparsa degli Umani. Si aggiunge a tutto questo un pantheon di divinità vecchie e nuove piuttosto ricco, ognuna con la sua funzione, ognuna con i suoi fedeli.

Nella vicenda di Kaden protagonisti sono i poteri più scuri e ancestrali dell’uomo, in quella di Valyn c’è la crudezza della guerra, l’addestramento e la crescita verso la spiritualità del guerriero, il sostegno dei compagni e la bassezza dei nemici, in quella di Adare c’è la complessità della vita di palazzo: gli intrighi spietati e sottili, la finzione, la diplomazia.
I cambi di scena frequenti rendono il racconto appassionante, la conclusione di ogni capitolo è un invito ad avventurarsi ancora di più nella vicenda e man mano che i personaggi entrano in scena siamo già a metà romanzo.
Una trama semplice e allo stesso tempo accattivante: con uno stile semplice, pulito, crudo (ma non eccessivamente) Staveley racconta un mondo in cui vigono ancora leggi primordiali e crudeli, in cui il lato misterioso della vita si fonde con gli istinti più bassi dell’essere umano in un vortice di sangue, divinità vecchie e nuove, rituali e forti gerarchie.
Tre ragazzi, tre punti di vista, tre storie e un unico obiettivo: il Trono Incompiuto.


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