Film per San Valentino: Pride and Prejudice and Zombies


Il posto migliore per passare una serata romantica a San Valentino è il buio di una sala cinematografica. Ma anche se siete nerd accaniti, almeno durante la famigerata festa degli innamorati vi toccherà lasciare che sia la vostra ragazza a scegliere il film. Il che potrebbe, ammettiamolo, essere una tragedia, con tanto di corsa finale al pronto soccorso per vostra intossicazione da eccessivi zuccheri romanticosi. La redazione di FantasyPlanet tiene talmente alla vostra salute da aver trovato un compromesso decisivo, nella forma del film PPZ: Pride and Prejudice and Zombies. Ecco perché:

  • Donne che menano

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Ci sarà almeno un’occasione, di recente, in cui avete fatto arrabbiare la vostra ragazza, e lei ha desiderato di farvi a fette con una katana. L’identificazione dellla vostra dolce metà con le cinque letali sorelle Bennett è una buona alternativa, che vi permetterà, dettaglio non trascurabile, di conservare la testa attaccata al collo almeno fino al prossimo litigio. E poi le donne che menano, per di più all’arma bianca, piacciono anche a voi. Ma non fatevi beccare a fissare con troppo interesse quelle generose scollature…

  • L’oscuro, il ricco e il soldato

Con cinque sorelle da maritare, non poteva mancare, nella trama, un’ampia scelta di giovani uomini in altrettanti ruoli. Quali che siano i gusti della vostra ragazza – e non stiamo parlando della casualità di poco rilievo per cui sta con voi – ce ne sarà almeno uno che le garba, almeno da un punto di vista estetico. La trama originale di Jane Austen, rispettata con un certo metodo, provvede inoltre a dipanare gli eventi in modo non prevedibile, perciò non tutti i personaggi sono quello che sembrano alla prima apparizione.

  • Splatter, ma non troppo

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Gli zombi sono l’elemento narrativo da cui prende spunto questo Ottocento alternativo, in cui i nobili hanno inviato la prole in estremo oriente ad apprendere le arti marziali. Ma l’elemento splatter, con corpi smaciullati e volti deturpati dei morti viventi, fa la sua comparsa nelle prime scene per poi essere soprattutto nello sfondo. Gore level? 6 e mezzo. Non è La Casa, insomma: potete portarci anche una fidanzata che non ama l’horror.

  • Il Dottore e la Regina

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Ehi, ma è il Dottore! Ehi, ma è la regina Cersei! E’ vero, un brutto film può anche avere nel cast un attore di culto, senza che per questo migliori. E’ anche vero, però, che ci facciamo influenzare nel giudizio preventivo su un’opera cinematografica dalla presenza di questo o quel volto familiare. E qui entrambi ci stanno bene assai, in ruoli che sembrano ritagliati su di loro, eppure che non hanno spazio se non quanto necessario alla storia.

  • Il ritorno dell’intreccio

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Non è merito del film, chiaro, bensì del romanzo originario di Jane Austen, in cui la progressione degli eventi era scandita – e resa interessante – da una serie di svolte e colpi di scena. Il merito della versione per il grande schermo è di tenere conto di tutti questi passaggi, giocando ora sulla presenza degli zombi (al posto delle classi povere), ora sull’effettivo scontro caratteriale e di dignità personale tra i personaggi. E poi discutono, sì, ma lo fanno mentre si menano. Non male, come espediente per rendere meno noiose le chiacchiere. Potremmo proporlo per le riunioni di condominio!


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