ALIA EVO – DI ANDREA SCHIAVONE


Che cos’è ALIA?

ALIA è un insieme di storie, personaggi, mondi. Un multiforme universo in cui il lettore spazia da avventure intergalattiche a dimensioni psicologiche. Perché questa fantastica antologia nasconde una sottile filigrana che unisce tutte le storie: svariati quanto originali punti di vista su una realtà, che seppure deformata nei lineamenti fantasy, fantascientifici, horror o thriller, presenta sempre un rimando al mondo concreto, alla realtà quotidiana, con cui ci si raffronta anche oltre i confini delle pagine del racconto. 

Pagine che in questo nuovo numero della CS_libri assumono per la prima volta la forma digitale, in piena sintonia con l’ormai inarrestabile evoluzione dell’editoria.

Un’opera eterogenea per stili e generi, composta da diciassette racconti che si animano di idee brillanti, singolari e quasi sempre spiazzanti, finalizzate proprio allo stravolgimento delle certezze, quasi a ricordarci l’impossibilità di carpire il senso del mondo reale. Un ricco agglomerato di punti di vista che nel loro insieme rimandano alla fortunata narrativa breve dei maestri americani Bradbury o Matheson.

Uno spiraglio di luce nell’attuale panorama editoriale italiano insomma, che non a caso si avvale di nomi noti più nel circuito indipendente che in quello commerciale, ormai fin troppo corrotto e castrante.

Ed ecco che si passa dal racconto di Maurizio Cometto Segni di morte, in cui prende corpo un intreccio di eventi storici che confluiscono in una cospirazione internazionale dietro gli indimenticabili mondiali di calcio del 1994, all’intelligente racconto di Vincent Spasaro L’arsenale dei cuccioli, che ci dimostra quanto sia lieve e precario il confine tra gioco e realtà per la mente facilmente influenzabile e corruttibile dei bambini, in una società volta ad un insensato razzismo, e al serratissimo e trascinante Avvistamenti di Mario Giorgi, degno di una puntata di Twilight Zone, fino al bellissimo e simbolico contributo di Fabio Lastrucci con La sindrome della locusta, ambientato in una Napoli dilaniata da una pandemia in cui la città arriva a ‘mangiare se stessa’ in un’estremizzazione di quella proverbiale fame atavica partenopea, con sullo sfondo  una sagace reinterpretazione e risemantizzazione dell’allegorica maschera di Pulcinella e dell’iconografia della Morte. Non senza dimenticare il curato e coinvolgente racconto fantascientifico di Massimo Citi La farfalla e le zanzare, ambientato sempre nei mondi della “Corrente”, o al Viale del tramonto di Luca Barbieri, un esplicita e ironica citazione del film di Billy Wilder, che attualizza in chiave surreale il tema del tramonto della star Hollywoodiana e l’evoluzione del cinema e dello show business. Ma degni di nota sono anche La clinica dell’arcobaleno di Massimo Soumaré che unisce in un conflitto urbano dalla patina noir le figure dell’immaginario fantasy e fantascientifico, in una vera e propria fusione di generi, così come F come Frankenstein di Paolo Cavazza, che dichiara già dal titolo il suo debito nei confronti della letteratura di Arthur C. Clarke (Dial “F” for Frankenstein), e che con una perizia scientifica ipotizza l’avvento di una futuribile catastrofe causata dall’eccessiva dipendenza nel mezzo informatico, che arriva ad acquisire una sua autonomia, una vita propria che nasce dall’unione dei vari dispositivi congiunti in un’unica entità cosciente. Silvia Treves con La solita Spiaggia ci apre invece le porte, con poetica narrazione, alle potenzialità di una rievocazione che travalica il tempo e lo spazio, mentre Davide Mana con La Valle delle teste mozzate ci coinvolge in un avvincente fantasy sword & sorcery, creando l’accoppiata infallibile del centurione romano in fuga Aculeo e l’incantatrice egiziana Amunet, di cui non si può non aspettare con ansia le prossime, suggestive, avventure.

Il fil rouge di queste storie è quindi chiaro seppur impercettibile. Nient’altro che uno sguardo lucido alla realtà attraverso l’utilizzo di codici estetici e narratologici presi in prestito dal mondo del fantastico. La percezione del reale nell’irreale a cui il lettore potrà giungere solo attraverso la visione d’insieme, l’approdo su tutti i mondi e le galassie che gravitano nell’universo ALIA Evo.    

 

 

Andrea Schiavone

 

 

 

 

 

STILE E TECNICA
ORIGINALITA'
PERSONAGGI
GESTIONE DELLA TRAMA
COPERTINA
VOTO PERSONALE
Final Thoughts

Overall Score 3.9