Game of Thrones 4: il Fantasy diventa Pulp!


imageATTENZIONE: Questo articolo NON contiene spoiler. È una recensione sulla nuova serie tv e non sulla saga letteraria. È una libera opinione della redattrice, che si assume tutte le responsabilità, esentando i suoi amati superiori. La lettura di questa recensione potrebbe far arricciare il naso, innalzare sopracciglia, prudere le mani o creare sorrisi. Leggere con moderazione.

Se c’è una cosa su cui bisogna puntualizzare fin dal principio, è come Game of Thrones sia cresciuto in positivo in questi quattro appassionanti anni.
imageMesse in un angolino le troppe, “gratuite”, scene di sesso sfrenato delle prime due stagioni, la trama si è focalizzata sempre di più sulle tematiche serie e cupe della lotta, senza scrupoli, tra le quattro casate principali (Stark, Lannister, Baratheon e Targaryen) per poggiare le proprie nobili terga sul Trono di Spade.  Una prova tangibile di quanto detto viene proprio dagli stessi dialoghi, che spesso mantengono l’inconfondibile humor nero, divenendo nel contempo più brillanti e riflessivi, nonostante sia ancora, fortunatamente, ben udibile un sono “fuck” piazzato tra un discorso e un altro.
Avendo seguito la serie fin dal suo esordio, rigorosamente in lingua originale e sottotitolato in italiano (senza dover togliere nulla ai bravissimi doppiatori italiani, ma preferisco di gran lunga questa soluzione) mi sento autorizzata a parlarne bene e a esaltarne i miglioramenti.
Partiamo dagli attori: nessuna grande serie, per quanto possa apparire povera di contenuti, può diventare un cult senza il vero talento del suo cast, e Game of Thrones, in questo scoppiettante inizio di quarta stagione, ha dato prova di avere degli attori/ attrici eccezionali, non solo per il loro prestante aspetto fisico, ma soprattutto per la bravura e per la credibilità artistica.  La cosa che più mi è piaciuta è che la maggior parte di questi attori è giovanissima. Le performance che si sono rivelate migliori in queste stagioni, e che anzi si sono consolidate nella season 4, sono quelle di quattro giovanissime attrici: imageEmilia Clarke, (alias Daenerys Targaryen), capace di attirarsi l’ammirazione incondizionata di un esercito di fans di GoT, brava non solo a mostrare le sue grazie, come dimostra il carisma e la tempra forte che animano l’amata Khaleesi. Sophie Turner, (Sansa Stark) una rivelazione ad ogni serie. Per quanto il suo personaggio possa essere apparso stupido e odioso ai più, Sophie/Sansa ha dimostrato una recitazione struggente e assolutamente impeccabile in più occasioni, soprattutto nei primi episodi della nuovissima serie. Maisie Williams (Arya Stark), piccola, furba e dal sorrisetto accattivante, che pur interpretando la più piccola delle donne di Casa Stark, è l’unica che si è conquistata il pubblico di GoT fin dalla sua primissima apparizione, divenendo un personaggio di culto della serie. E infine, ma non meno importante Natalie Dormer, (Margaery Tyrell) il cui personaggio apparve insulso e buono solo ad accattivarsi il pubblico maschile al suo esordio, ma che si è sviluppato nel corso delle serie fino a dimostrarne la furbizia e l’intelligenza, per niente inferiore a quella di un uomo, e. E degli attori maschili? Il meglio è rappresentato dal cast che rappresenta la bionda e infida famiglia Lannister. Il migliore fra tutti in assoluto rimane e rimarrà Jack Gleeson, bravo ragazzo ed eccellente attore, che è riuscito ad incanalare l’intero odio globale verso se stesso per il suo ruolo di Joffrey Baratheon, e questo inizio di quarta stagione rappresenta l’apoteosi della sua giovanissima carriera artistica. imageSubito dopo di lui, il nonno Tywin Lannister, interpretato da un fantastico Charles Dance, il cui volto mono espressivo, supportato da una potente quanto profonda voce, crea un antieroe da brivido: parla poco, agisce molto e le laconiche frasi pronunciate sono diventate ormai storia. Ma anche Peter Dinklage, (Tyrion “Folletto” Lannister), ha saputo far evolvere in positivo il suo personaggio, alla stregua di Nikolaj Coster-Waldou (Jaime Lannister). Altre superbe interpretazioni sono date da Lena Headey (Cercei Lannister), dalla modella Gwendoline Christie (Brienne di Tarth), da Jerome Flynn (Bronn) e da Rory McCann (il Mastino, Sandor Clegane). Non voglio definirli pessimi, ma comunque non all’altezza dei su citati attori, Kit Harington (Jon Snow),  Isaac Hempstead- Wright (Bran Stark) e Alfie Allen ( Theon Greyjoy), bravi anche loro, ma non purtroppo non così coinvolgenti nel ruolo che ricoprono. Un’illuminazione che ben fa sperare è data da Kit/Jon, che in una scena del primo episodio della quarta stagione fa ben supporre in una migliore e più dinamica evoluzione morale del figlio bastardo degli Stark.
imagePer quanto le scene ad alto tasso erotico siano per il momento calato, ma non scomparse del tutto (più che altro sono divenute siparietti hot, volti ad alleggerire una tensione imminente), le scene brutalmente violente, il vero marchio di fabbrica di GoT, sono rimaste sempre le stesse, raggiungendo un nuovo livello di sponsorizzata epicità (basti pensare alla campagna del noto fast food KFC, che si è ispirata a una scena proprio del primo episodio della quarta stagione).
Proprio per queste sue peculiari caratteristiche, non è per nulla sbagliato definire Game Of Thrones una vera e propria “pulp fiction” del medieval- fantasy.
Una costante che non delude mai è rappresentata dalla colonna sonora della serie tv. Imperdibile e inconfondibile è il Main Theme, composto dal maestro Ramin Djawadi (Prison Break; Iron Man).
In attesa di vedere le rimanenti sette puntate di Game of Thrones 4, consiglio di non perdere neanche un episodio di questo evento televisivo davvero unico nel suo genere, non solo per godersi uno show adrenalinico e dall’alta qualità seriale, ma anche perché il web è “oscuro e pieno di spoiler”!

Stiamo parlando di Game of Thrones: io sono stata clemente. Altri non lo saranno.

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Personaggi
Trama e Dialoghi
Regia
Qualità seriale
Costumi e scenografia
Musiche
Final Thoughts

Overall Score 4.4