INTERVISTA A MARCO CHECCHETTO


a cura di Claudio Cordella

Introduzione

Tempo fa abbiamo avuto modo di incontrare in quel di Padova, nel corso di un evento organizzato dalla fumetteria Kissa Shop di via Morgagni, un’artista d’eccezione: Marco Checchetto. La sua carriera professionale inizia nel 2002, quando lavora come copertinista per la rivista PSM Playstation Magazine. In seguito collabora in qualità di disegnatore per la serie a fumetti L’Insonne, di cui realizza pure le copertine a partire dal sesto numero. Offre il suo apporto artistico anche a un altro albo, l’incarnazione Star Comics di Jonathan Steele (01), disegnando un episodio (Regola per sopravvivere) per il numero dodici (La città delle speranze perdute) della seconda serie. Realizza pure due storie a colori, apparse sulle prime due uscite dello speciale Agenzia Incantesimi dell’ottobre 2005 e del novembre ’06 (rispettivamente La voce di un angelo e Una giornata all’inferno)

Marco Checchetto al Kissa shop di Padova.

 Intanto i riconoscimenti non tardano ad arrivare per questo talentuoso autore. Le quattro tartarughe guerriere mutanti, Teenage Mutant Ninja Turtles (02), nacqueronel lontano 1984 nell’alveo degli statunitensi Mirage Studios, ad opera di Kevin Eastman e Peter Laird, ottenendo ben presto un grande successo. Le illustrazioni di Checchetto legate a questo franchise, apparse nel 2006 sulle pagine de Il Giornalino dei Periodici San Paolo, fanno parimenti guadagnare al suo autore il prestigioso premio If Cartoomics Coccobill,in qualità di “promessa del fumetto italiano”. L’anno seguente, nell’ambito di un progetto che vede coinvolte Marvel Comics, Panini Comics, Periodici San Paolo e V.O.C. studio, crea e disegna la nuova serie italiana di Spider-Man che viene pubblicata anche all’estero.

Sempre al 2007 risale la sua collaborazione per il magazine Marvel Comics Presents, disegnando una storia dedicata a Deadpool,un sarcastico e irriverente anti-eroe del pantheon marvelliano. Quest’ultimo è un singolare killer e mercenario mascherato, creato dall’argentino Fabian Nicieza (testi) e dall’americano Rob Liefeld (disegni), che oltre a essere abilissimo con la spada possiede un senso dell’humor tutto suo, chiacchiera di continuo, ama le citazioni provenienti dalla cultura popolare e soffre di teledipendenza. Inoltre, spesso e volentieri, il bizzarro Deadpool ha a che fare con i notissimi mutanti X-Men, uno dei super-gruppi più famosi di tutti i tempi. Gli apporti di Checchetto al vastissimo universo immaginario della Marvel non si fermano però qui, proseguendo nel 2008 con la miniserie Weapon Omega e con il numero 215 di X-Men Legacy. Invece il 2009 lo vede impegnato con il secondo volume della seconda stagione di Squadron Supreme. Attualmente continua a fornire il suo apporto a ben due collane marvelliane, The Amazing Spider-Man e Daredevil, mentre lavora a un suo progetto personale, Life Zero Chronicles, in collaborazione con Stefano Vietti. Inoltre ritroviamo il nostro, assieme a Gianfranco Olivares e a Vietti, tra i fondatori del sopracitato V.O.C. studio (http://vocstudio.altervista.org/home.htm).

Le Tartarughe Ninja secondo Marco Checchetto.

Intervista

Chi è Marco Checchetto? Parlaci un po’ di te.

Sono nato e vivo in provincia di Venezia. Disegno da quando avevo 7/8 anni senza mai smettere, fino a far diventare la mia passione un lavoro vero e proprio.

Com’è nato il V.O.C. studio?

Da un’amicizia nata con i miei colleghi Stefano Vietti e Giancarlo Olivares. Era un modo per dar maggior visibilità ai nostri lavori in comune, all’epoca era la nascita della serie Italiana di Spider-Man delle Edizioni Paoline.

Marco Checchetto, Marvel Made in Italy, Panini Comics (2007).

Da dove nasce la tua passione per il disegno?

Da Spider-Man. Mia nonna mi regalò un volume di SuperGulp che conteneva storie di Tex, Asterix, Thor, Fantastici 4 e Alan Ford… ma il personaggio che mi fece innamorare del disegno fu proprio l’Uomo Ragno.

C’è un personaggio, maschile o femminile, che ami disegnare più di tutti?

Spider-Man ovviamente, ma sono anche un appassionato di videogiochi e adoro alla follia il personaggio Solid Snake/Big Boss della serie Metal Gear Solid.

Marco Checchetto, PSM Playstation Magazine numero 85, Future Media Italy (2004).

Quale consiglio daresti a un giovane che voglia dedicarsi al fumetto e all’illustrazione?

Di disegnare tutti i giorni per tante ore, di leggere libri e fumetti di tutti i generi, giocare con i videogame e guardare molti film. Bisogna conoscere tutto il mondo dell’entertainment, i media si sono fusi fra loro.

Per un artista italiano è più facile esser pubblicato in Italia o all’estero? È possibile che sia già in atto una “fuga di cervelli”, con fumettisti/illustratori che si recano in massa oltreconfine per poter realizzare i propri sogni?

Siamo in piena globalizzazione, il mercato è aperto e grazie ad internet le distanze non sono più un problema. Non c’è una fuga di cervelli. Diciamo che se io disegnatore muoio dalla voglia di disegnare supereroi devo per forza guardare al mercato americano perché in Italia non esistono.

Deadpool secondo Marco Checchetto.

Che cosa ha significato per te poter lavorare sui supereroi della Marvel?

Il sogno di un bambino divenuto realtà. E’ semplicemente meraviglioso e ne sono tutt’ora affascinato.

Che differenza c’è tra il dover seguire un progetto per una casa editrice nostrana e il doverlo fare invece per una americana?

Per quanto possa sembrare strano non c’è nessuna differenza rilevante. Forse in Italia siamo più ansiogeni…

Marco Checchetto, Squadron Supreme, numero 8 p. 2, MARVEL (2009).

I personaggi della Marvel, iniziano a esser conosciuti anche in Giappone, esistono persino degli anime e delle action-figures di supereroi in stile manga. È una sorta di rivincita dei comics, dopo tanti anni di “invasione” da parte del Sol Levante?

No, credo faccia comunque parte del fenomeno della globalizzazione. Che i supereroi siano arrivati in Oriente, non mi stupisce, soprattutto da quando anche Hollywood si è interessata al genere.

Collaboreresti mai con un casa editrice giapponese, magari per disegnare un manga incentrato su robot giganti e corazzate spaziali?

Hahahaha!!! Si certo perché no. Mi piacerebbe da morire poter fare un comics su Goldrake, ma dovrebbero sicuramente lasciarmi lavorare con il mio stile. Sarebbe curioso.

Marco Checchetto, X-MEN Legacy 215 p. 3, MARVEL (2008).

Che cosa pensi dei recenti kolossal cinematografici supereroistici? Il loro successo avvantaggia il mondo del fumetto o invece lo danneggia, con un eccesso di spettacolarizzazione e di semplificazione?

Credo che sia un vantaggio, arrivano a tutti anche a chi non ha mai letto un fumetto in vita sua. Per quanto mi riguarda mi hanno annoiato. Non sono molti quelli che reputo dei gran film supereroistici. Preferisco il genere action, Die Hard, Alma Letale ecc…

Secondo te che differenza c’è la tradizione fumettistica italiana e quella di altri paesi d’Europa, come la Francia, oppure di “big” mondiali come gli Stati Uniti e il Giappone?

E’ un discorso molto complesso che potrebbe allungare infinitamente questa intervista. Diciamo che in Francia il fumetto è cultura, in Giappone è l’aria che respiri, in USA è l’entertainment per eccellenza mentre in Italia è una “roba per bambini”. Troppo forte? Forse. Vorrei che nel mio paese qualcosa cambiasse, ma sembra che ci piaccia rimanere fossilizzati nel passato.

Marco Checchetto – PSM Playstation Magazine Unpublished, Future Media Italy (2006).

C’è qualche artista, un fumettista, un illustratore oppure un regista, che ammiri in modo particolare e da cui ritieni di essere stata influenzato?

Sono tantissimi. John Romita Jr., Rick Leonardi, Steven Spielberg, Harrison Ford, Stan Lee, Quentin Tarantino, Hideo Kojima… no, sul serio, sono tantissimi!!!

Sei un appassionato di sci-fi e/o di fantasy?Se sì, che cosa ami leggere nel tempo libero?

Non sono un amante del fantasy, mentre per quanto riguarda la sci-fi mi limito a film, fumetti e videogames.

Ci puoi svelare quali progetti hai in serbo per il futuro?

Ho un contratto d’esclusiva con la Marvel e quindi vedrete ancora un sacco di supereroi uscire dalla mia matita. Al momento sto lavorando alla serie Superior Spider-Man Team-up. Nei ritagli di tempo invece lavoro ad una mia serie personale, ma è presto per parlarne. Grazie per l’intervista e a presto.

Marco Checchetto, secondo numero di Agenzia Incantesimi, Star Comics (2006).

Note

(01) Originariamente la collana Jonathan Steele venne edita dalla nota casa editrice Bonelli nel 1999, per poi essere chiusa nel 2004. Lo stesso anno la Star Comics rilanciò il personaggio in una seconda serie che uscì tra il 2004 e il 2009, comprendente ben cinquantatré numeri. Molti volumi avevano un formato antologico, riunendo più storie in una sola uscita. Ad esempio, il numero 12, La città delle speranze perdute, comprendeva sia una novella omonima che Regola per sopravvivere, con i testi di Federico Mamola e i disegni di Marco Checchetto. Gli speciali di Jonathan Steele,Agenzia Incantesimi e Jonathan Steele Extra, vennero anch’essi chiusi nel 2009.

(02) Com’è noto i loro nomi sono quelli di quattro geniali artisti del Rinascimento italiano: Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo.

(03) Per l’intervista del 27 giugno 2011 a Gianfranco Olivares su Fantasy Planet: http://www.fantasyplanet.it/2011/06/27/intervista-olivares/


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