Recensione: Il signore della vendetta di Lara Adrian


A cura di Giulia Borgato

Titolo: Il signore della vendetta

 Autore: Lara Adrian

Editore: Leggereditore

Collana: Narrativa

Pagine: 336

ISBN: 978-8865082003

Prezzo: 10,00

Note biografiche dell’autrice:

Lara Adrian vanta una genealogia che risale alla Mayflower e alla corte di Enrico VIII. Attualmente vive con il marito sulla costa del New England. E’ conosciuta in tutto il mondo per la serie La Stirpe di mezzanotte, in cui i protagonisti sono vampiri e gli ingredienti principali paura e desiderio.

Sinossi:

Può il desiderio di vendetta essere così intenso e trasformarsi in amore? Divorato dalla rabbia, Gunnar Rutledge ha trascorso gli ultimi tredici anni della sua vita a escogitare il modo di vendicare l’assassinio della madre. Quando finalmente l’occasione tanto attesa si presenta, Gunnar rapisce Raina, la figlia dell’odiato barone d’Bussy, per costringerlo alla resa dei conti. L’incontro con la figlia del suo acerrimo nemico, una ragazza ribelle e dallo spirito libero, ca

mbierà per sempre la vita di entrambi. Tra colpi di scena e battaglie, Gunnar capirà che la vendetta può non essere l’unico scopo nella vita di un uomo.

Recensione:

Il signore della vendetta, pubblicato in Italia nel 2012, è in realtà il romanzo d’esordio di Lara Adrian. La prima edizione in lingua originale risale al 1995 ed è pubblicata sotto lo pseudonimo di Tina St.John.

La storia è ambientata nell’Inghilterra del 1100 e la narrazione prende il via da una tragedia che avviene nel villaggio di Winbrooke; il feroce barone d’Bussy, che già aveva ucciso il padre, massacra la madre davanti agli occhi del piccolo Gunnar Rutledge e dà alle fiamme il castello. Il racconto poi compie un salto temporale in avanti di tredici anni e ci troviamo di fronte il protagonista, divenuto ormai un uomo, il cui solo scopo nella vita è vendicarsi del malvagio barone che ha distrutto la sua famiglia.

Il destino però ci mette lo zampino e prima di arrivare a Nortworth, Gunnar incontra per caso Raina d’Bussy e la salva da una situazione imbarazzante. L’attrazione tra i due è subito palpabile, ma venuto a sapere che è la figlia del suo nemico, il protagonista decide di rapirla e di usarla contro di lui. Nel periodo in cui è sua prigioniera entrambi lottano contro il crescente interesse che provano l’uno per l’altra e contro i fantasmi che riemergono dal passato; l’animo di Gunnar è combattuto tra l’odio e il desiderio di vendetta che prova nei confronti del barone e l’amore che sente per Raina, quello di lei tra l’impossibilità di credere suo padre capace di tali atrocità e la fiducia che ormai nutre per il guerriero che l’ha rapita. Dopo innumerevoli peripezie e scontri con il fratellastro di Raina che aspira al potere, la storia si conclude nel migliore dei modi, con i protagonisti che convolano a nozze e con l’immediato arrivo di un erede.

L’autrice oggi è considerata la regina del paranormal ma io ho amato di più questo romance storico che la serie La Stirpe di mezzanotte che le ha dato notorietà. E’ vero che l’im

pianto del racconto non è originale, c’è un protagonista bello e valoroso ma ferito dalla vita, un cattivo colpevole di tutte le sue disgrazie e una bella fanciulla che gli farà capire che la miglior vendetta è il perdono, ma del resto, cosa ci aspettiamo quando ci avviciniamo a questo genere di romanzi? Non cerchiamo forse una storia romantica ma non troppo sdolcinata dove combattimenti e momenti drammatici si alternano a scene d’amore?

Lara Adrian mescola sapientemente tutti questi ingredienti creando un racconto scorrevole inserito in una cornice storicamente credibile che ti cattura dalla prima all’ultima pagina.


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