Robin Hood


ROBIN HOOD
di Ridley Scott
con: Russel Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Mark Strong
Titolo originale Robin Hood
Storico, durata 148 min. – USA, Gran Bretagna 2010.
Universal Pictures
Giudizio:

Un Robin Hood che non ti aspetti.

È questo quello che ci si trova davanti, quando dalle poltroncine di un cinema ci si siede a vedere l’ultimo film di Ridley Scott, con Russel Crowe nuovo eroe in calzamaglia.

Un Robin Hood che si allontana da tutti i percorsi fin qui battuti e ritrae uno scorcio dell’eroe fin qui inesplorato. Quello della nascita della leggenda, della nascita dell’eroe. Eh sì, perché riprendendo i percorsi dei vari Batman e Superman, andiamo a scorprire quello che c’è dietro l’eroe, e se il film si fosse chiamato Robin Hood, The Begins, non ci avremmo trovato niente di sbagliato.

Un film storico, più che fantastico, che in certi casi richiama altri grandi film come Bravehearth, Salvate il soldato Ryan o lo stesso Gladiatore della coppia Scott-Crowe, e che pur, non arrivando alle stesse vette dei capolavori sopracitati, regala oltre due ore di puro divertimento.

Io personalmente mi ci ero avvicinato con più di un dubbio, e sono invece uscito dalla sala cinematografica piacevolmente colpito. Il film è riuscito a sorprendermi e a emozionarmi. La storia, dopo qualche incertezza iniziale ha cominciato a scorrere piacevolmente, raccontantdo di come Robin Longstride sia riuscito a diventare Robert Loxley prima e Robin Hood dopo

Ma a pensarci bene la storia narrata non è solo “l’inizio” di Robin Hood. No, è proprio una storia diversa, una prospettiva nuova che viene data all’eroe. In fondo anche nella versione con Kevin Costner, potevamo assistere alla nascita dell’eroe. Qui semplicemente, Ridley Scott ci parla di un Robin nuovo, storicamente inserito a metà tra il regno di Riccardo Cuor di Leone e del fratellastro Giovanni. E a proposito di re,  anche qui, c’è un’altra grande differenza con il passato. Nelle versioni precedenti Riccardo tornava sempre, alla fine, per ristabilire una sorta di equilibrio. Qui, invece, la sua morte – chiara e inequivocabile – non è che il motore che fa partire tutto.

La cecità che comporta il potere e la tirannia del forte sul debole sono poi tematiche sempre attuali e Scott le tratta coinvolgendo emozionalmente lo spettatore, anche se a volte ci mette fin troppa retorica.

Maiuscola, poi, senza ombra di dubbio, l’interpretazione di Russel Crowe che trasmette virilità e credibilità a un personaggio fin troppo facilmente deridibile. Crowe si è divertito così tanto a interpretare il personaggio che a più fonti ha rivelato che se “Per The Insider avevo imparato il golf , trasformarmi in Robin Hood e imparare a tirare d’arco mi è piaciuto molto di più: quando la freccia parte ti dà una sensazione indescrivibile”.
Da segnalare anche la solita ottima prova di Cate Blanchette, e quella di Mark Strong, che dopo Sherlock Holmes, dimostra di essere sempre più a proprio agio nei panni del cattivo di turno.

Ripeto, non è un capolavoro assoluto, ma per chi vuole godersi due ore di puro intrattenimento è assolutamente consigliato.

GLC
  
 

 


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