Gli Eroi di Ekhelon conquistano il “Cittadella”


Ho letto Ekhelon, e ogni volta che utilizzo l’attrezzo multimediale lo maledico. Io amo la carta, e ho i miei buoni motivi per farlo.
Perché vi dico questo? Presto lo capirete!

ekhelon

Ekhelon, un fantasy nel fantasy. Un nuovo mondo, come consuetudine per ogni autore del genere, ma un mondo nei mondi! Ekhelon non è propriamente autoconclusivo. Ti sei creato un universo a disposizione per riproporcelo?

R.
Ekhelon è un romanzo autoconclusivo, perché racconta di un mondo che non credo toccherò più in futuro, ma hai colto perfettamente nel segno nel trovare un gioco di incastri connessi a una cosmologia molto più ampia. Il libro inizia proprio alla fine della Guerra Eterna, dove un popolo proveniente da un altro mondo giunge per conquistare Ekhelon. Quindi sì, ci sono altri mondi! Così come l’influenza degli dèi ha un ruolo determinante, anche se sono gli uomini a dover lottare per la loro sopravvivenza. Il “non detto” lascia ampi margini all’immaginazione, ma allo stesso tempo vengono gettate basi solide e reali che verranno riprese in altri romanzi. Infatti il sottotitolo di Ekhelon è “Frammenti di guerre dimenticate”. Avrò modo di raccontare altre guerre e altri mondi, dove ci saranno nuovi personaggi, ma dove gli dèi dovranno affrontare a loro volta una guerra che sconvolgerà il Cosmo. Ho lavorato molto sull’universo che contiene il tutto, ma non volevo iniziare la solita saga e seguire gli stessi personaggi per molti volumi. Ho preferito realizzare un progetto che potesse essere fruibile anche separatamente, in modo che se un lettore si troverà a leggere, per primo, un mio prossimo romanzo non sarà costretto a leggere il precedente per capirci qualcosa. Allo stesso tempo, chi seguirà le “Guerre Dimenticate” nei successivi romanzi potrà trovare alcuni riferimenti e anche alcuni personaggi in una piacevole continuità.

Ogni autore ha delle ispirazioni, in questo genere spesso tratte dalla mitologia, spesso norrena. Io l’unica cosa che sono riuscito a percepire (proprio volendolo fare) è vedere le sorelle (anche se nell’occasione sono quattro) come le Parche.

R.
L’ispirazione è di stampo classico, ispirata vagamente dalla mitologia greca. Lo stesso incipit del romanzo è ispirata alla guerra di Ilio, dove i Greci giungono per conquistare la città di Troia.
Non a caso ho voluto omaggiare il protagonista del romanzo con il nome di Etor e suo fratello con quello di Paarde, chiaro riferimento ai principi troiani Ettore e Paride. Ma le similitudine finiscono qui, la storia prende tutta un’altra piega. Poi credo che le ispirazioni vengano, anche inconsciamente, dalle numerose letture fatte dalla gioventù sino ad oggi, sia di stampo classico sia del mio genere preferito, il fantasy. Ovviamente si tende a voler creare qualcosa di nuovo e originale e non a riproporre la stessa minestra riscaldata. Credo, dai riscontri ottenuti e dai pareri raccolti, di esserci riuscito. Ai posteri l’ardua sentenza! 

E’ un mondo in cui le divisioni sono marcate dalle distese acquee, eppure non sufficienti per tenere lontano il male e per dividere gli amici e gli alleati. L’acqua è un elemento importante nel romanzo. Un confine, una difesa, una via, una purificazione.

R.
Mi fa molto piacere che tu abbia colto uno degli elementi essenziali del romanzo. Non a caso i Tèlleroan, popolo nativo di Ekhelon e divisi in 9 etnie in 9 altrettanti arcipelaghi, adorano tutti Mahiheidon, il Dio del Mare e Padrone delle Acque. Sono abili marinai e il mare offre loro il principale sostentamento. Ma l’acqua che rappresenta la loro principale difesa contro gli invasori e anche il loro maggior ostacolo culturale che non permette loro di essere davvero un unico vero popolo. Solo dopo secoli riescono finalmente a unire le forze per sconfiggere gli invasori.
L’acqua è anche il modo che hanno le Regine Bambine per spostarsi nello spazio, così come l’acqua è l’elemento essenziale usato dalla Tre Sorelle per i vaticini. E non a caso si tratta dello stesso elemento (leggere il romanzo per comprendere ).
Come l’acqua, gli eventi nel romanzo fluiscono rapidi e i personaggi si troveranno in balia delle correnti.

Gli eroi sono solo quelli eletti. Sembra che non si possa essere eroi se non per investitura divina. Divinità molto simili a quelle olimpiche, estremamente umanizzate,estremamente interessate/disinteressate dei loro “figli”

R.
Il termine “eroe” è stato coniato dalle Regine Bambine, ma si capisce bene fin da subito che tutti quanti i Tèlleroan sono eroi per il modo che hanno di affrontare le avversità. Certo che la relazione tra uomini e dèi è più stretta di quanto gli stessi personaggi immaginino all’inizio. Non voglio dire troppo, ma in Ekhelon gli dèi non sono ancora così coinvolti nelle faccende mortali, non quanto dovranno essere negli eventi futuri. Eppure il legame è indissolubile e in parte già palpabile. Ma vi sono altre entità in gioco, semidei e Spiriti Ancestrali, forme ed energie che sono mutate nelle ere. In Ekhelon si ha una parvenza di ciò che governa il Cosmo, senza entrare troppo nei particolari.
Ci tenevo a concentrare l’attenzione sui personaggi umani, i mortali, affinché il lettore vivesse con loro gioie e dolori.

SINOSSI

“Una guerra, la guerra Eterna, sconvolge Ekhelon da tempo immemorabile, nemici “alieni” guidati da volontà di semidee. Ma quando tutto sembra perduto la comparsa delle misteriose 9 regine bambine (9 come i “continenti” in cui è diviso Ekhelon) portano forza e speranza, individuando gli eroi che guideranno alla salvezza e alla vittoria i 9 popoli, donando ad ognuno armi favolose e magiche. Ma la guerra non è solo di Ekhelon, la guerra viaggia nel tempo e nello spazio e quella che sembra la sconfitta del “male” in realtà è l’inizio del suo trionfo.”

Vuoi aggiungere qualcosa?

R.
Prima di tutto non parlerei di “male”, almeno non allo stato puro nel tipico confronto manicheo.
I Gr’ravyen sono un popolo creato da Aghors, il Dio della Conquista e le Tre Sorelle che li guidano sono vincolate da antichi patti e al volere di entità più potenti di loro. Sebbene nel romanzo diventi chiaro quasi subito chi sono i protagonisti e gli antagonisti, ho cercato di dare un aspetto duale agli eventi, dando voce anche ai pensieri e alle azioni dei Conquistatori di mondi, perché la crudeltà nell’incedere al dominio dei vari mondi del Cosmo è dovuta alla loro indole immutabile.
Il romanzo infatti inizia con due Preludi, uno dal punto di vista dei Tèlleroan, di cui Etor è il protagonista, e l’altro dal punto di vista dei Gr’ravyen.
Il problema è che la Guerra Eterna è, in realtà, parte di qualcosa di molto più vasto e travolgente ed entreranno in gioco altre forze: quando le Tre Sorelle si rendono conto che la guerra è ormai perduta evocano i Nagheloth, gli Angeli Neri, i Cancellatori di Mondi. La lotta per la libertà si trasformerà in un’ardua sfida per la sopravvivenza. E non tutto avrà fine con il destino di Ekhelon.
Hai ragione: la vera guerra viaggia nel tempo e nello spazio e nessuno, nemmeno gli dèi, saranno in grado di definirne i confini e gli inaspettati sviluppi.

Sono un cultore della “lettura veloce”. Devo dire che alcune volte mi sono trovato in difficoltà. Probabilmente la cosa è legata al demoniaco strumento che mi ha imposto di leggere il libro a monitor, ma ho trovato alcune pause tediose e il linguaggio a volte troppo ricercato. Ciò non toglie che hai sempre tenuto costante il livello di tensione che mi spingesse a continuare a leggere. Con soddisfazione.

R.
Un romanzo è composto da personaggi, ambientazioni, eventi e situazioni: tutto ciò che “fa andare avanti” la storia e che serve al lettore per appassionarsi ai personaggi che la popolano è fondamentale per la riuscita di un buon prodotto. Ma un romanzo è prima di tutto una sinfonia di frasi con i loro significati e prima ancora di parole con la giusta musicalità. Leggere deve essere appassionante, ma anche un’esperienza letteraria, al di là del genere che si affronta o della storia che si vuole raccontare. Ekhelon è ricco di avvenimenti e quindi ho prestato molta attenzione agli equilibri per farlo procedere serrato e renderlo interessante, ma ponendo molta attenzione anche alla prosa. Il termine “ricercato” non lo apprezzo molto se inteso come artificioso, preferisco definire il mio linguaggio “ricco”. Oggi siamo abituati a leggere molti romanzi tradotti dall’inglese, dove la lingua è per sua natura più stringata, diretta, compatta. Non a caso un volume in inglese quando viene tradotto in italiano può crescere di molto in termini di lunghezza, perché scrivere nella nostra lingua – che amo tantissimo – vuol dire anche dover utilizzare le frasi più appropriate e le sfumature giuste. L’italiano è bellissimo, complesso e poetico. Io scrivo nella mia lingua madre e cerco di farlo al meglio delle mie possibilità. Se in questo vi è ricercatezza, nella sua accezione positiva, è per dare respiro al racconto nella ricerca delle parole perfette per quel contesto e lo considero un valore aggiunto. Infatti mi fa molto piacere che tu alla fine sia rimasto soddisfatto della lettura.

Ora che il libro è pubblicato, che ha avuto anche il riconoscimento di un premio come il “Cittadella”, cambieresti qualche cosa?

R.
Vincere il Premio Letterario Nazionale Cittadella è stata una soddisfazione immensa. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla stesura finale del testo, in particolar modo Alfonso Zarbo per l’editing accurato e puntuale e la casa editrice GDS che mi ha permesso di pubblicare questa mia prima opera. E ringrazio anche la giuria che mi ha votato all’unanimità. 
Non cambierei nulla del romanzo, ovvio che non si finisce mai di imparare e sebbene stia maturando nel tempo un mio stile personale, ci sono sempre molte possibili variazioni che si potrebbero fare a livello di prosa. Quando rileggo un mio scritto cambierei sempre qualcosa, perché l’io che rilegge il testo non è l’io che lo ha scritto. Ma non cambierei nulla di sostanziale. Sono molto soddisfatto del risultato finale e spero che lo siano anche i lettori.

Etor è un eroe moderno. Vittima dei suoi sentimenti, della coscienza e dell’onore. Talmente moderno da sembrare antico.

R.
Etor è prima di tutto un padre, un marito, un fratello, un uomo. Diventa Eroe senza desiderarlo, perché, sebbene creda nella giustizia e nella libertà, non insegue la guerra o la gloria. Il suo primo desiderio è far sì che la Guerra Eterna finisca, per poter tornare a casa e riabbracciare la sua famiglia. Vorrebbe che i suoi figli non conoscessero il dolore e la sofferenza. E un eroe come persona, per i valori morali che esprime. Poi per sua fortuna, e sfortuna dei suoi nemici, è un guerriero tenace e letale, fin troppo bravo nell’uso delle armi. Ha imparato suo malgrado a uccidere e lo fa per i sentimenti più nobili che possono spingere un uomo a difendere i suoi cari e la terra natia. Questa sua fragilità interiore lo rende a mio avviso diverso da molti eroi letterari suoi predecessori. Sebbene Ekhelon sia decisamente un Epic Fantasy, spero che il lato umano del protagonista porti il lettore a comprendere non l’esaltazione della guerra, bensì il sacrificio che ne deriva per chi è costretto a combatterla. Ma attenzione, Etor non si piange addosso: sa cosa deve fare e come farlo e non si tira mai indietro. Scrivere di personaggi come Etor mi spinge a continuare ad esplorare un genere come il Fantasy, proprio perché si può raccontare l’oggi con uno sguardo al passato. Questo rende per me il Fantasy un genere immortale e sempre attuale.

A quando un nuovo “Fangareggi”?

R.
Non posso dare tempi precisi, ovviamente. Il secondo libro delle “Guerre Dimenticate” è in lavorazione in questo momento. Racconterò del mondo di Oklydios, brevemente accennato in questo mio primo romanzo e si narrerà ancora di duelli ed epiche battaglie, di uomini e dèi, che porteranno alla trasformazione del Cosmo in un lento e incontrovertibile mutare degli eventi.

Grazie di avermi ospitato nella tua rubrica. Spero che ci risentiremo presto.
E per chiunque volesse saperne di più, invito a seguire le pagine promozionali del libro:
 
https://www.facebook.com/Ekhelon.Book

http://www.youtube.com/channel/UCwm9y_m8F_3A5Jj2aAYzmiA

https://plus.google.com/109671697004838415777/about

EK-003-_57F9666

STILE E TECNICA
ORIGINALITA'
PERSONAGGI
GESTIONE DELLA TRAMA
COPERTINA
VOTO PERSONALE
Final Thoughts

Overall Score 3.6