FLORENCE KOREA FILM FEST


di Serena Barbacetto (foto di Stefano Decarli)

Dopo dieci giorni di proiezioni, dibattiti in sala e conferenze stampa, domenica 24 marzo è giunta a conclusione l’undicesima edizione del Florence Korea Film Fest, importante rassegna del cinema sud-coreano organizzata nel capoluogo fiorentino dall’Associazione Taegukgi. Inaugurando sotto i migliori auspici la seconda decade di attività, questa edizione è stata un successo sia in termini di affluenza del pubblico in sala, sia in termini di risonanza sui media italiani e stranieri, di consolidamento del partenariato (con la presenza del direttore del Pusan Film Festival, fra i più importanti dell’intero continente asiatico) e di attenzione da parte delle autorità. 

La serata di apertura presso il cortile di Palazzo Strozzi e lo storico cinema Odeon di Firenze ha registrato il tutto esaurito, e il saluto delle Autorità (fra cui l’Assessore alla Cultura della Regione Toscana e l’Ambasciatore coreano) si è svolto in una sala gremita al punto che neanche i posti aggiunti all’ultimo minuto sono bastati per tutti. Un’affluenza paragonabile si è avuta anche in occasione della serata conclusiva, nel corso della quale sono stati premiati i film vincitori in base al giudizio del pubblico e della giuria critica.

Ospiti dell’eccezione del festival sono stati la celebre attrice coreana Jeon Do-Yeon, il direttore del Pusan Film Festival, registi di fama internazionale (Choo Chan-Ming, Im Sang-Soo, Shin Su-Won, Jeong Byeong-Gil e Kim Dae-Seung)e il produttore del film di apertura. L’organizzazione del festival ha inoltre curato numerosi eventi collaterali, fra cui il concerto della band Annyeongbada (안녕바다) presso l’Hard Rock Cafè e la mostra collettiva “K-Sculpture” aperta a Fiesole fino all’11 aprile.

Nel corso del festival sono stati proiettate più di cinquanta pellicole fra film, corti e film d’animazione in lingua originale sottotitolati sia in Inglese sia in Italiano. I generi proposti andavano dallo storico al drammatico, dal thriller alla commedia, dalla fantascienza all’horror, passando per una nutrita rassegna dedicata al cinema erotico.

Ha aperto il festival il film d’ambientazione storica “Masquerade” (광해, 왕이 된 남자, “Gwang-he, l’uomo diventato re”), record d’incassi in patria e vincitore di molti premi, fra cui ben quindici Grand Bell Awards (gli “Oscar” coreani), compresi quelli per il miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura.

Hanno reso omaggio al film gli applausi entusiasti della platea italiana e internazionale, conquistata dalla perfetta alchimia di elementi drammatici e comici, spunti di riflessione politici e sociali, metafore e allusioni al mondo contemporaneo, ma anche dalla raffinata estetica di un’opera che delizia gli occhi grazie alla fotografia curata, al magistrale uso delle luci e alla perizia tecnica nelle riprese e nel montaggio. Ispirato a romanzi come “Il principe e il povero” di Mark Twain e “Il visconte di Bragelonne” di A. Dumas (da cui la celebre pellicola del 1998 “La maschera di ferro”/ “The Man in the Iron Mask”), “Masquerade” narra la storia fittizia di un sosia divenuto re per alcune settimane all’inizio del diciassettesimo secolo, prendendo le redini del regno al posto del 15° sovrano della dinastia Joseon. Il regista, presente in sala, si è dichiarato commosso dall’accoglienza riservata all’opera da parte del pubblico italiano, del quale “ha sentito di aver toccato il cuore”.

Ha chiuso invece i dieci giorni del festival la proiezione del controverso, intenso, tragico “Pietà” (피에타) di Kim Ki-Dŏk, vincitore del Leone d’oro al 69° Festival del Cinema di Venezia e di una miriade di altri premi in patria e all’estero, inclusi due Bell Awards (miglior attrice, premio speciale della giuria).

Il film s’incentra sul rapporto che si viene a creare fra lo spietato Kang-Do, un uomo che vive della disgrazia altrui riscuotendo debiti per conto di un usuraio, e una misteriosa donna che fa improvvisamente irruzione nella sua esistenza, dichiarando di essere la madre che l’ha abbandonato subito dopo la nascita. L’incontro fra questi due individui schiacciati dalla solitudine rompe il precario equilibrio dei rapporti di potere e innesca una spirale di dolore, violenza e brutalità che non lascia speranza. Nessuno è innocente, vittime e carnefici si scambiano i ruoli in un gioco delle parti che si avvita su se stesso e non offre via d’uscita; neanche i predatori che si trovano in cima alla catena alimentare possono illudersi di essere al sicuro, o di vivere meglio degli altri. Anche i due protagonisti diventano vittime di se stessi, non appena si concedono di provare un briciolo di affetto o di compassione.

In apertura della serata di domenica 24 sono stati annunciati i film vincitori di questa edizione del festival. La giuria critica (composta da Claudio Carabba, critico cinematografico del Corriere della Sera; Gianluca Guzzo, direttore del portale MyMovies; Gabriele Rizza, giornalista del Manifesto e del Tirreno, critico teatrale e cinematografico e Giovanni Bogani, critico cinematografico de La Nazione, Il resto del Carlino e Il giorno) ha premiato per la categoria “Orizzonti Coreani” (cinematografia attuale) “A Nameless Gangster” di Yoon Jong-Bin e per la sezione “Independent Korea” (piccole produzioni low-budget) “Pluto” di Shin Sun-Won; ha inoltre assegnato una menzione speciale a “Modern Family” di Hong Ji-Young, Kim Seong-Ho, Lee Soo-Yeon e Shin Su-Won.

Il pubblico ha invece decretato vincitore del festival “The Front Line” di Jang Hoon, splendido film sulla guerra di Corea del 1950-1953, mentre “Modern Family” e “Helpless” di Byun Young-Joo si sono aggiudicati rispettivamente il secondo e il terzo premio.

Spicca fra i premiati l’unica regista donna, Shin Su-Won, la quale si è aggiudicata ben tre riconoscimenti da parte sia della giuria critica sia del pubblico (premio per la categoria “indipendenti” per “Pluto”, menzione speciale della giuria e secondo premio assegnato dal pubblico per “Modern Family”) e ha ringraziato i presenti con un videomessaggio, essendo già rientrata in Corea.

 

 


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