INTERVISTA A LUCA AZZOLINI


A cura di Anna Giraldo

Sinossi: La serie di Evelyn Starr di Francesco Falconi e Luca Azzolini, Piemme

Il diario delle due lune.

Evelyn ha tredici anni e vive a Ithil Runa, un paesino sperduto dell’Irlanda. Amata dalla madre Meb e dalla nonna Geraldine, la ragazzina ha letteralmente perso suo padre, Sefra, alcuni anni prima, in apparenza caduto in un burrone sprofondato nella nebbia, alle porte del paese, che tutti chiamano Il Salto.

Il mondo di Evelyn è tuttavia sereno: i suoi pensieri si concentrano sul simpatico furetto Stylligan che le fa compagnia, sui piccoli problemi a scuola, la danza, le uscite con l’amica Arrywin e la cotta per Zak Connor, un ragazzo scontroso e affascinante che vive in un orfanotrofio.

Avendo un’indole pragmatica Evelyn ascolta le storie fantastiche e le leggende su Ithil Runa che sua nonna le racconta con scetticismo e un pizzico di indulgenza per la vecchia signora.

Così, quando una colomba bianca le recapita una lettera di suo padre… tutto il suo mondo crolla.

Accompagnata da Zak e Stylligan, dovrà affrontare la nebbia che circonda Il Salto e varcare l’Arco d’Avorio, la porta su un mondo fatato, il Mullagh Maat, del quale scoprirà di far parte: è infatti l’ultima discendente della stirpe dei Guardiani delle Nebbie, votati a vigilare l’Arco e unici esseri fatati in grado di aprirlo.

Per liberare suo padre, imprigionato nel Palazzo di Ghiaccio da otto anni, affronterà con coraggio il Signore delle Ombre e le sue creature fantastiche fatte di ombra e oscurità.

La Regina dei Senzastelle.

Nel secondo episodio della saga, Evelyn, ormai consapevole del proprio futuro ruolo di Guardiana, si prepara a vivere un Natale felice assieme a Sefra, il padre ritrovato dopo tanti anni, all’amico del cuore Zak e al resto della famiglia.

Ma nel Mullagh Maat il pericolo è ancora una volta in agguato.

Nella notte del solstizio d’inverno, la Notte del Sole Spento, strane forze avverse si scatenano su Ithil Runa, spingendo Evelyn e Zak a varcare ancora una volta l’Arco d’Avorio nel tentativo di placarle.

Nel Mullagh Maat Zak scoprirà la propria vera identità, lasciando Evelyn piena di amarezza e sola in un’avventura pericolosa. Solo Stylligan le rimarrà fedele e le darà una mano per combattere la Regina dei Senzastelle, riconquistare Zak e riportare il paese di Ithil Runa alla normalità.

FdF fronte

Recensione.

Evelyn Starr è una saga ricca di fantasia e originalità destinata ai lettori più giovani.

È indubbio che i due autori sappiano scrivere bene, con un linguaggio incisivo e, in questo caso, molto semplice, anche in considerazione dell’età dei lettori ai quali è dedicata la loro opera, ma colpisce come i loro stili si amalgamino senza difetti nel narrato di Evelyn Starr.

La costruzione del mondo immaginario del Mullagh Maat è stata per Luca e Francesco un esercizio di creatività di sicuro riuscito. Sono infatti ben disegnati i luoghi e i personaggi secondari e la coerenza del tutto fa ‘sì che il lettore si lasci trasportare nel mondo magico senza difficoltà.

Un difetto del primo libro è forse un passaggio troppo veloce dalla vita ordinaria di Evelyn all’azione che, per altro, sembra in qualche pagina narrata in modo affrettato. Ottima, invece, la struttura del secondo libro in cui la danza, gli incontri con Zak, e le abitudini familiari si mescolano perfettamente con le avventure della nostra eroina.

I personaggi principali, Evelyn e Zak, sono descritti con maestria e una certa tenerezza da parte degli autori. Il lettore si affeziona a loro e ne segue le vicende con interesse divorando le pagine dei due libri.

Zak, in particolare, ha una crescita positiva nel corso delle due storie, e un ruolo di rilievo gli viene assegnato nel secondo capitolo della saga: La Regina dei Senzastelle.

Stylligan, il furetto mutaforma di Evelyn, aggiunge un tocco di ironia anche nei momenti più tesi della storia, agendo da piacevole contrappunto e suscitando la simpatia del lettore.

È quindi una prova di successo quella di Francesco e Luca che sono riusciti a creare un mondo fantastico credibile, con personaggi inediti e intriganti.

Infine, le coloratissime cover di Silvia Bigolin mettono in risalto i due libri, invogliando alla lettura, mentre le immagini poste all’interno sono gradevoli e danno un volto ai personaggi principali, peccato che l’editore abbia deciso di renderle in bianco e nero.

Intervista.

1. Puoi riassumere la storia di Evelyn Starr in due righe?

No, ma ci provo. Evelyn è una tredicenne come tante, che tuttavia scopre di essere una Guardiana delle Nebbie, l’ultima custode di un mondo magico e fantastico soggiogato dai temibili Senzastelle.

2. Anche se non è nelle sue intenzioni, molto spesso l’autore finisce per identificarsi con uno dei suoi personaggi. A quale personaggio di Evelyn Starr assomigli? E a quale personaggio di assomiglia Francesco?

Credo proprio di assomigliare a Evelyn, perché io e la danza classica… uuuh, portami via! No, ok, provo a fare il serio. Evelyn, per il semplice fatto che a tratti è pasticciona e imbranata, anche buffa se vogliamo (e mi ci riconosco in pieno!), ma sotto la superficie, dopo la prima impressione, dimostra di avere dentro di sé molto altro da dire, senza essere banale o scontata (e quando crede fermamente in se stessa, quelle rare volte, riesce anche a dimostrarlo agli altri, prima ancora che a se stessa).

Francesco è Geraldine Starr, la bisnonna di Evelyn, senza ombra di dubbio: 99 anni e 9 mesi e non sentirli! (E dopo questa posso dire addio alla vita!!!). Sempre sforzandomi di essere serio, probabilmente Francesco è un mix tra Stillygan e Zak. Stillygan per l’ironia prorompente, Zak per la forza decisa e incrollabile. Due qualità che Francesco ha sempre dimostrato di possedere.

Chi di voi due ha avuto l’idea del personaggio di Stillygan?

L’idea dell’animaletto da compagnia di Eve è venuta naturalmente, e l’abbiamo costruito assieme. Quello che arriva da Francesco, invece, è l’ironia sferzante e l’intercalare martellante: “Per tutti i Bardi…”. Mentre io, lato mio, ho lasciato a Stilly un po’ del mio spirito scalpitante.

C’è una ricerca sui miti irlandesi alla base della storia di Evelyn Starr? Vuoi parlarcene?

La ricerca sui miti, che sono stati resi in modo tale da non occupare uno spazio troppo esteso del libro, è stata lunga e piacevole. Le Murrough, per esempio, derivano da alcune leggendarie sirene nordiche che abitano i pantani e gli acquitrini. E questa è solo la punta dell’iceberg, ci sono un sacco di piccole notizie sparse qua e là, ma senza mai voler eccedere. Ci interessava narrare una storia dal ritmo serrato e avvincente, con qualche piccola perla.

Parlaci dell’esperienza di scrivere Evelyn a quattro mani.

Un’esperienza esaltante, che ha occupato tre anni della mia vita, che ha portato a due romanzi (per ora) che amo alla follia perché sono esattamente come li avevo sognati. L’esperienza della scrittura a quattro mani è stata per me fonte di grande crescita, personale e professionale. Un confronto continuo, a volte anche difficile, ma dal risultato assicurato: è il paragone ininterrotto, l’analisi di una scena o di un dialogo, a far crescere (come il rapporto con gli editor e l’editore). Una scuola impagabile, che rifarei senza alcun dubbio.

Preferisci scrivere da solo o in coppia?

Bella domanda. Personalmente scrivere in coppia mi tranquillizza molto di più, so che dall’altra parte ho subito un riscontro diretto e onesto di come ho impostato una scena, un dialogo o un capitolo. Sì, ho bisogno di conferme per star tranquillo. E anche se possono esserci punti da rivedere più e più volte, è sempre per un unico fine: la resa del romanzo nel modo migliore.

Una domanda bastarda: quali sono i difetti letterari di Francesco? E una buona: quali sono i suoi pregi?

I suoi difetti? Dimentica costantemente chi è chi. Le genealogie non sono il suo forte. E a volte l’ironia gli prende la mano, spalmandola in tutti i capitoli possibili e immaginabili. Del resto è metodico, scrupoloso, sa costruire da dio i personaggi (principali e secondari) e ha un impeccabile senso del ritmo e della costruzione dei dialoghi. Tutte cose che, in Italia, possono vantare in pochi autori (anche tra i più blasonati).

Quanti capitoli di Evelyn avete ancora in progetto?

È presto per dirlo, se ne parlerà nel 2013 con Piemme, la casa editrice. Nel frattempo siamo entrambi al lavoro su altri progetti, seguiti di saghe avviate e serie completamente nuove. Per quanto riguarda Evelyn Starr, però, ci sono sempre un sacco di idee che bollono in pentola…

Francesco Falconi è nato a Grosseto nel 1976. È laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni e lavora come consulente in una società di telefonia con sede a Roma. Ha pubblicato le trilogie Estasia (Armando Curcio) e Prodigium (Asengard) e la serie Nemesis (Castelvecchi) composta di due romanzi, gli autoconclusivi L’aurora delle streghe (Reverdito), Gothica – L’angelo della morte (Ed. Ambiente), il saggio Mad for Madonna (Castelvecchi) e alcuni racconti editi da Effemme e Asengard. Di recente, oltre ai due romanzi di Evelyn Starr (Piemme), ha pubblicato Muses (Mondadori).

Luca Azzolini, mantovano, classe 1983, si è laureato in Scienze dei Beni Culturali e Storia dell’Arte a Verona. Scrive e pubblica racconti da quando aveva 18 anni e ha collaborato per sei anni con la rivista Fantasy Magazine. Lavora in campo editoriale come curatore, selezionatore, editor e redattore di testi. Prima della serie di Evelyn Starr, ha pubblicato i romanzi: Ricordare i cieli (Giovane Holden), Il Fuoco della Fenice (La Corte Editore) ed è stato curatore dell’antologia Sanctuary (Asengard). 

 


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