LA LEGGENDA DEL VENTO – Recensione


LA LEGGENDA DEL VENTO

di Stephen King

a cura di Stefano Sacchini

“… sono stato felice di scoprire che i miei vecchi amici avessero ancora qualcosa da dire. E’ stato un grande dono ritrovarli quando ormai da molti anni pensavo che tutte le loro storie fossero state raccontate.”

(dalla premessa dell’autore).

LA LEGGENDA DEL VENTO (The Wind Through the Keyhole) è l’ultima fatica di Stephen King e, nonostante le rassicurazioni e le linee guida riportate dallo scrittore nell’introduzione, si fa apprezzare soprattutto dagli amanti della Torre Nera (schiera cui appartiene chi scrive) dato che il libro si colloca tra il quarto e il quinto della serie e, pur senza aggiungere granché alle vicende principali, svela qualcosa del passato del pistolero Roland.

Per tutti gli altri lettori i vari riferimenti presenti nel testo risulteranno a volte oscuri, sicuramente superflui e ne limiteranno il coinvolgimento emotivo con i vari protagonisti. Avvertenza ulteriore: di horror poco o nulla.

L’una racchiusa nell’altra come scatole cinesi o matriosche russe, due storie vengono narrate per bocca dello stesso Roland. Ritmi e stili sono sensibilmente differenti ma ugualmente affascinanti. Nel primo caso il pistolero, poco più che adolescente e reduce dalle terribili esperienze raccontate ne La sfera del buio (Wizard and Glass, 1997) affronta lo skin-man, un sanguinario mutante che miete vittime in un villaggio ai confini col deserto.

Nella corposa storia centrale, che il giovane Roland narra a un ragazzino sfuggito alla furia del mostro, si cambia decisamente registro, con l’abbandono di gran parte degli accessori western a vantaggio di cliché propri della fiaba. Ci si ritrova quindi immersi in atmosfere magiche e leggendarie, molto simili a quelle de Gli occhi del drago (The Eyes of the Dragons, 1987) e, spaziando oltre l’opera di King, anche de La Storia Infinita di Michael Ende, con particolare riferimento alle peripezie di Atreiu nelle Paludi della Tristezza.

Elemento costante sin dalle prime pagine, con il ka-tet al gran completo di Roland in fuga dalla violenza ciclonica di un starkblast, nonché fattore unificante delle trame contenute nel libro è il vento, in definitiva il vero protagonista, la cui forza è insieme distruttiva e plasmatrice delle vicende umane.

Con LA LEGGENDA DEL VENTO siamo di fronte a un King che non delude, anche se stavolta ha indirizzato il suo sforzo creativo non verso il grande pubblico ma in favore di un settore ben preciso dei suoi appassionati. Per loro, migliore regalo per le feste natalizie del 2012 non poteva esserci.

Stephen KING, La leggenda del vento (The Wind Through the Keyhole, 2012), trad. Tullio Dobner, Sperling & Kupfer Editori, collana Pandora, 374 pp., 2012.

 

 


Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *