Intervista – Dorotea De Spirito – Devilish


Intervista a Dorotea De Spirito

a cura di Evelyn Storm

 

Dorotea De Spirito – Devilish

Guglielmo.

Ripeto il suo nome nella mia mente. Lo ripeto come se fosse un dono, un desiderio già esaudito di una stella cadente che ha dimenticato di cadere e ancora brilla nel cielo, viva e lucente.

Oggi su Fantasy Planet intervistiamo Dorotea De Spirito, autrice del libro “Devilish”, edito da Mondadori Editore.

Note biografiche

Dorotea De Spirito ha vent’anni , studia lettere moderne e editoria all’università Cattolica di Milano.

Con Mondadori ha pubblicato Destinazione Tokio Hotel nel 2008, Angel nel 2009, uscito anche in Oscar Mondadori l’anno successivo e Dream.

Tutti i libri sono stati tradotti anche all’estero in Germania, Francia, Polonia, Serbia e Turchia.

Devilish è il suo ultimo libro

Sinossi

Un’estate è passata da quando Vittoria ha scoperto che Guglielmo, il ragazzo che ama, è un demone. Sfidando le regole e convenzioni ha deciso di difendere questo legame proibito senza però conoscerne il prezzo. Perché Eva, il demone che ha già cercato di riportare Guglielmo nell’Averno ha solo atteso il momento giusto per reclamare la sua preda. Adesso la città è sconvolta da eventi misteriosi, lunghe crepe spaccano la terra tremante, l’acqua delle fonti sprigiona il suo veleno e si tinge di nero, le immagini e le parole delle anime defunte echeggiano nel silenzio delle strade. Il patto tra Inferno e Terra è stato infranto e solo Vittoria,  l’angelo senza ali, può trovare la chiave per salvare se stessa e le persone che ama.

Intervista all’autrice Dorotea De Spirito

Raccontati ai lettori in dieci righe massimo.

Salve a tutti prima di tutto, è un piacere poter avere spazio su Fantasy Planet. Sono Dorotea De Spirito autrice per la Mondadori di alcuni romanzi, il mio ultimo libro è uscito in Ottobre e si intitola Devilsh, seguito del precedente Angel. Sempre per Mondadori ho pubblicato anche Destinazione Tokio Hotel e Dream, ho iniziato a scrivere quando ero piccolissima per passione, piacere e necessità. Il mio primo libro è uscito quando avevo sedici anni e da quel giorno cerco di continuare ad avere tempo e modo di coltivare questa mia vitale passione con gli impegni di tutti i giorni, lo studio, gli amici. Sono sempre stata una persona creativa e legatissima alla parola scritta e al mondo dei libri, non potrei immaginare la mia vita scissa da questi elementi.

Sei giovanissima, ma hai già pubblicato vari libri con grandi Case Editrici. Come sei giunta alla pubblicazione?

 

In realtà in modo molto inaspettato e sicuramente anche un po’ ingenuo. Come dicevo precedentemente ho sempre scritto, per hobby, piacere e sfogo ma nel 2008, a sedici anni ho concluso una piccola storia che sentivo di non voler lasciare chiusa nel pc o  in un cassetti, volevo condividerla e provare a darle una possibilità. Non sapevo nulla dell’ambiente o dei tempi e meccanismi che regolano le case editrici, mi sono limitata a informarmi un po’ e cercare un paio di indirizzi mail, quello della Mondadori era uno di questi. Ho spedito una mail con una sinossi, una mia presentazione e incrociato le dita. Dopo circa un mese credevo mi avessero silenziosamente rifiutato ed invece è arrivata una telefonata. Erano interessati alla mia storia, quella che sarebbe poi diventata Destinazione Tokio Hotel.

 

A quale dei tuoi romanzi sei più legata?

 

Ovviamente a tutti per svariati e diversi motivi, ma Destinazione Th, proprio perché è stato il primo ha e avrà sempre per me un ruolo speciale. È successo tutto così in fretta e in modo così incredibile, ancora adesso quando lo sfoglio ricordo quel periodo, così frenetico e stupendo quando tutto mi ha travolto e sembrava potesse succedere di tutto.

 

Parliamo ora di “Devilish”. Come ti è venuta l’idea per questo libro?

 

Si tratta del seguito di Angel quindi è stata una scelta legata al precedente capitolo e molto naturale. Fin da quando Angel uscì nel 2009 molte persone mi chiedevano un seguito, un qualcosa che riprendesse i personaggi e portasse ulteriormente avanti le loro vicende. In effetti gli spunti c’erano e mi sono detta: Perché no? Vittoria e Guglielmo, angelo senza ali e il demone scappato dall’inferno, avevano ancora tanto da fare e da dirmi, è stato piacevole e emozionante rituffarmi nelle loro storie; in più questa volta non mancano antiche leggende, fantasmi e persino un viaggio infernale a movimentare il tutto.

 

Angeli e Demoni. Se dovessi scegliere una “categoria”, quale sarebbe?

 

Io mi sento essenzialmente Angelo  ma mi piacerebbe essere un po’ più demone a volte! Anzi se proprio devo scegliere una categoria mi rifaccio ulteriormente a Devilish e dico… Iride.

 

Vittoria e Guglielmo assomigliano a te per certi aspetti o a qualcuno che conosci?

 

Naturalmente hanno molto di me, in generale le mie protagoniste, anche per il fatto che scelgo di scrivere in prima persona e al tempo presente, creando come un lungo flusso di coscienza così che si annullino le distanze tra la percezione della voce narrante. A quel punto è difficile non lasciarsi coinvolgere e dare al personaggio anche parte delle mie sensazioni o idee. Inoltre tutti i miei personaggi hanno sempre una grande base reale e prendo spunto dai miei amici lo ammetto!

 

Hai altri progetti in corso?

 

Diciamo di sì, ho sempre qualcosa che mi frulla nella testa

 

Che letture preferisci?

 

Non ho preferenze in realtà, sono sempre stata una lettrice molto… onnivora e lo sono tutt’ora, mi piace spaziare: classici, romanzi contemporanei e anche libri per ragazzi, che avranno sempre un fascino tutto loro.

 

Un libro che avresti voluto scrivere…

 

Peter Pan? Mi ha battuto un grande uomo di nome James Berry e gli sarò sempre infinitamente grata per questo. Ma la lista è lunga, vorrei aver scritto ogni libro che ho amato, credo sia naturale.

 

Infine, che consiglio daresti agli aspiranti scrittori?

 

Di continuare a scrivere e coltivare la loro passione, di non arrendersi e avere fiducia nelle proprie capacità, di non cercare scorciatoie e  essere forti, sensibili come ogni scrittore, ma forti. J


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