I demoni del ghiaccio, di Stefano Federici


Recensione “I demoni del ghiaccio”

a cura di Anna Grieco

 

 

 

 

 

In questa nuova recensione voglio parlarvi di un romanzo che è uscito in libreria alla fine di Ottobre, “I demoni del ghiaccio”. Si tratta di un fantasy-horror che vede l’esordio di Stefano Federici nell’ampio panorama della letteratura italiana.

Stefano, nato a Bologna e pugliese d’adozione, è un illustratore fumettista (ha lavorato in passato per il Corriere dei Piccoli), nonché grafico-pubblicitario e designer. Attualmente vive a Taranto e insegna discipline artistiche.

Ha cominciato a scrivere I demoni del ghiaccio per fare un regalo a sua figlia, che viveva a Londra. Inizialmente doveva essere una piccola fiaba, ma quasi senza accorgersene, una pagina dopo l’altra, quel racconto si è trasformato in un romanzo vero e proprio. Da lì alla ricerca di un editore il passo è stato breve: è stata la casa editrice Rizzoli che, alla fine, ha creduto nel suo lavoro, pubblicandogli il romanzo.

Ecco a voi la quarta di copertina e la scheda libro, poi analizzeremo i dettagli.

Autore: Stefano Federici

Titolo: “I demoni del ghiaccio”

Editore: Rizzoli

Collana: Narrativa Italiana

Pagine: 560

Prezzo: 17,50

Anno prima edizione 2012

ISBN 17061926

Trama: Tanith corre con i lupi dell’Orda, sfidando il gelo delle Terrefredde. Si muove con l’accortezza di un predatore e ne possiede la ferocia, ma è solo una ragazzina. Cresciuta dal branco e dalla misteriosa Sciamana, Tanith non ha paura di niente, come i lupi che l’hanno accolta tra di loro. Né delle gigantesche creature che popolano i ghiacciai né dei soldati dell’imperatore venuti da lontano per imprigionare suo padre, il leggendario Signore dei Lupi. Per liberarlo, la giovane dovrà viaggiare fino ai confini di Tlön, un regno in decadenza lacerato da sanguinose battaglie tra clan rivali. Insieme a Tanith combattono l’amato fratello Garr, che l’aiuterà a scoprire davvero se stessa, e il boia Malamorte, depositario di antichi riti negromantici e di un segreto che potrebbe salvare l’impero dalla distruzione. Perché su Tlön incombe l’oscura minaccia di un popolo primigenio che esige tremendi sacrifici umani per ritornare alla luce.

Con I demoni del ghiaccio Stefano Federici racconta l’epopea fantasy di una giovane ribelle, pronta a sfoderare gli artigli contro il Male che si risveglia nel cuore della sua terra e contro quello che segretamente si annida nel suo.

La mia opinione:

Chi ha detto che gli italiani non sanno scrivere fantasy? Certo è risaputo che all’estero vi sono scrittori ultrafamosi che vendono migliaia di copie, ma anche qui nel Bel Paese ci sono autori bravissimi che sanno raccontare belle favole. Un esempio su tutti è proprio questo romanzo, che ti trascina nella storia sin dalla prima pagina. Tanith è un personaggio fantastico: forte, volitivo, determinato e letale, ma anche le altre figure non sono da meno. Io ho adorato soprattutto Garr, il “fratellino” della protagonista, che la affiancherà nella difficile ricerca di se stessa insieme al boia Malamorte, un bel tipetto anche lui. Stefano Federici usa un linguaggio molto evocativo, che ti permette di immedesimarti nella vicenda e di “vedere” con i tuoi occhi quello che accade. È proprio questo il segreto di un buon romanzo: il lettore dovrebbe partecipare alla storia, provare le stesse emozioni dei protagonisti, immedesimarsi in loro. Questo è esattamente ciò che è avvenuto per me. Si sarà capito che è un romanzo che mi sento di consigliare ai lettori di tutte le età. Pathos, azione, suspense, creature demoniache assetate di sangue, nessuno resterà deluso dalle vicende di Tanith e compagni, ve lo garantisco.

Mi auguro solo che sia il primo capitolo di una fortunata serie.

Bene, con questo credo di aver concluso. Alla prossima, amici!


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