Tra folle e follie: Lucca colpisce ancora


Battuto ogni record. Come da copione. L’edizione 2014 di Lucca Comics and Games ha stracciato il precedente primato di presenze paganti (relativo al 2013), facendo registrare quota 240mila partecipanti. E si parla, ovviamente, solo di chi ha acquistato un biglietto, tralasciando quindi le presenze in città dei semplici curiosi e visitatori, che magari si sono accontentati dello spettacolo, folkloristico ed entusiasmante, offerto loro gratuitamente dai cosplayer in giro per la città nei momenti (rari per la verità) di quiete. Se si dovessero contare anche questi ultimi, infatti, le cifre arrivano a sfiorare i 400mila partecipanti. Sì, vale la pena stropicciarsi gli occhi.

Un’edizione dunque che fin dai primi numeri dà l’idea di quanto questo evento sia ormai entrato di diritto nella top ten (e magari anche five) dei più importanti avvenimenti del settore. Una fiera che, per chi come la redazione di Fantasy Planet vi ha partecipato, è stata una continua girandola di colori, caos, musiche, giochi, libri, fumetti e tutto quello che potete anche solo immaginare. Perché in quei quattro giorni Lucca trasfigura, passando da una ridente cittadina della Toscana, a vero e proprio ombelico del mondo “fantastico” e non solo.

Code interminabili anche solo per entrare in città fin dalle prime ore del giorno, di tutti coloro che arrivavano in città dai paesi e le cittadine limitrofe dove (per chi non ci fosse mai stato è bene saperlo), bisogna prenotare con largo anticipo un posto-letto se si vuole anche solo pensare di avventurarsi a Lucca durante il Comics. Treni presi d’assalto, con ragazzi di tutte le età eccitati all’idea della fiera e incapaci di stare al loro posto. E poi un fiume di gente che si è riversato ogni giorno, per quattro giorni, lungo le vie principali della città, passando da un padiglione all’altro.

A Lucca sono stati visti girare Aragorn e Gandalf, Jeeg Robot e Naruto, Rubber Cappello di paglia e Ynuyasha. Ma anche Thorin Scudodiquercia, cavalieri di Rohan, demoni più o meno improbabili, Sailor Moon e le sue amiche, Captain America e Hulk, Thor e Kal Drogo, Jon Snow e Lady Isabel, Batman e perfino un paio di Joker versione infermiera “pazza”. E centinaia, anzi migliaia di altri cosplayer che i vostri poveri redattori non sono riusciti a identificare, data la calca e la miriade di manga, fumetti, cartoon, film, serie tv e libri da cui questi simpaticissimi folli hanno preso spunto.

«Ora si deve prendere atto che Lucca è la città del fumetto – ha detto il sindaco Alessandro Tambellini –. Quella messa a punto e che si è vista quest’anno è una formula che la città deve saper mantenere, anche perché va letta nel panorama che crea la città stessa dando un valore aggiunto rispetto ad altre manifestazioni simili presenti in altri luoghi. Mi piace che Lucca sia considerata la città principale scelta dai ragazzi per questo evento legato al mondo dei fumetti e non solo a quelli». Già, non solo a quelli. Se infatti agli inizi poteva essere così, oggi i fumetti sono divenuti solo una delle decine di “appendici” che insieme vanno a comporre il Lucca Comics and Games.

Non si possono infatti dimenticare i videogiochi e i film, che largo spazio hanno in tutta la manifestazione. E che dire dei libri o dei giochi da tavolo? La verità è che un appassionato del mondo del fantastico (permetteteci questa definizione per cercare di abbracciarli tutti), deve, almeno una volta nella vita, prendere parte a questa fiera. Perché al di là delle difficoltà e della confusione, Lucca Comics and Games resta una vetrina eccezionale e un’esperienza unica. Colpisce, infatti, il clima che si respira in città: serenità e voglia di divertirsi, di ridere e di concedersi quattro giorni di assoluta follia, laddove il termine è usato non a caso e volutamente nella sua accezione più positiva.

I partecipanti, che abbiano cinque anni o settanta, hanno voglia di scherzare e di godersi l’evento. Ed è stato questo elemento, al di sopra di tutti gli altri, a colpirci: il clima di assoluta distensione e serenità che pur nel caos che ha quasi mandato in tilt (ancora una volta) la città, si è respirato durante tutta la kermesse.

«Quest’anno – ha concluso ancora Tambellini -, abbiamo concepito la manifestazione pensando il centro storico in versione allargata, arrivando fino a san Francesco e credo che sia stata una buona idea. Comunque sia godiamoci questo momento di successo, poi ci sarà tempo e luogo per valutare eventuali aggiustamenti a questo modello organizzativo che, mi sembra, abbia funzionato complessivamente bene».

E in effetti, pur con tutti i disagi che si sono registrati (immaginiamo diverse decine di lucchesi chiusi in casa in attesa che la “mandria” abbandonasse la loro città), la manifestazione ha colpito ancora una volta nel segno. Detto dei 400mila partecipanti, infatti, rimane la sensazione che Lucca sia ormai un evento imperdibile, una pietra miliare nel panorama delle kermesse di questo genere, al quale, volenti o nolenti, appassionati e addetti ai lavori devono partecipare. Il giro d’affari resta enorme, considerando non soltanto i guadagni per la città o per chi ha preso uno stand, ma anche l’indotto e i benefici su paesi e cittadine limitrofe. La sensazione, infatti, al termine della quattro-giorni non stop, è che Lucca sia la dimostrazione di come, con impegno e sacrifici, si possa mettere in piedi un evento grandioso che porta benefici (economici, ma non solo), per tutti: partecipanti e commercianti, sia all’interno dei padiglioni, sia all’esterno, per le vie di una città nella quale, veder camminare Capitan Harlock, non è una stranezza, ma la normalità.

 

Stefano Mancini