A PANDINO CON SILVANA DE MARI


A Pandino Fantasy Planet c’era. C’era il presidente, Gianni LaCorte, c’era la redazione con Vlad “Sator” Sandrini, Stefano Mancini, Silvia Marchesini e Anna Giraldo. C’ero anche io, il “direttore”. Pandino ha un fascino particolare. La location è suggestiva, ma soprattutto la differenza la hanno fatta gli ospiti. Si passeggiava all’ombra del loggiato tra le postazioni di editori, autori, artisti. Interessante quella degli Stempunk, nei loro costumi tecnologicamente anacronistici ed affascinanti. In poche parole a Pandino si respirava fantasy e poco importa se l’affluenza non è stata eccezionale. Il grande lavoro degli organizzatori ha fatto sì che ci si potesse soddisfare anche della semplice atmosfera. Ci siamo divisi i compiti, da buoni colleghi, quindi per quanto riguarda il grande Stan Nicholls dovrete aspettare l’articolo del nostro Stefano Mancini! (Da Roma a Pandino … una passeggiata!). A Buticchi penserà Anna Giraldo. A me è toccata, con somma soddisfazione, colei che a mio personale giudizio, considero la poetessa del fantasy italiano: Silvana De Mari! Se non avete letto l’Ultimo Elfo, già vincitore del Bancarella Giovani, dovete assolutamente compensare questa mancanza. Per quanto riguarda l’Ultimo Orco, dovrò anche io rimediare, anche per il gentile invito dell’autrice, al quale non posso sottrarmi. Com’è un incontro con un personaggio come Silvana? Un “One Woman Show”! Silvana ha afferrato il microfono e lo ha lasciato dopo quasi quaranta minuti di intensa e coinvolgente spiegazione dell’interazione tra favola, fantastico e sconvolgente realtà! Come la favola non sia altro che un modo per “addolcire” gli aspetti più tragici e truculenti della storia, che come realmente tale, nessuno poteva raccontare, per convenienza, per vergogna. Così è nata la favola, così è il fantasy. Così è anche l’Ultimo Elfo: un poetico meraviglioso romanzo che racconta ai più giovani, come una volta si tramandava con le favole, che la vita è dolore, è sofferenza. Un romanzo che i più giovani percepiscono, ma i più grandi leggono: con una dolcezza che pagina dopo pagina diventa un sottile dolore. Così, senza soste, se non per sorseggiare qualche sorso d’acqua, con molta ironia e inaspettata simpatia, Silvana De Mari mi ha avvolto nella sua tela magica e mi ha aperto gli occhi, con forza, su un mondo che vivo e che per un momento ho pensato di non conoscere abbastanza. Poi tutto è finito, si è dissolto e siamo rimasti con il suo sorriso. Quindi, distruggendo l’aura poetica che aveva creato, mi sono avvicinato e con la possibilità che mi concede la mia folta barba di mostrare un’espressione ingenua, mi sono permesso di chiederle un bel Selfie! Così abbiamo immediatamente rotto una barriera e con simpatia abbiamo scattato un’ultima foto, prima di salutarci, che resterà negli archivi di Fantasy Planet!

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