Thor: The Dark World, ovvero Loki one man show


Thor The Dark WorldApprofittiamo dell’uscita in DVD del secondo film della Marvel dedicato al Dio del Tuono per far due chiacchiere sulla pellicola. Anche qui siamo nel “dopo New York“, come abbiamo già detto per Marvel’s Agents in un articolo precedente, Thor tuttavia s’è assentato per un certo tempo dalla terra con sommo scorno della sua bella Jane Foster. (Non commento su come si possa lasciare per due anni sola Natalie Portman).

La storia è incentrata sul mito degli elfi oscuri o dokkàlfar al comando di Malekith che in tempi assai remoti si scontrarono sul Mondo Oscuro con l’esercito asgardiano guidato da Bor padre di Odin uscendone sconfitti poco prima di riuscire a usare l’Aether una sorta di potere liquido (no, mr Muscolo non c’entra un… tubo) che in occasione dell’allineamento dei Nove Regni avrebbe dovuto ricondurre l’universo all’oscurità originaria. Sconfitti gli elfi l’Aether venne opportunamente occultato e i superstiti tra questi, tra cui ovviamente Malekith, si posero in animazione sospesa sulla loro astronave, in attesa di una seconda occasione. Occasione che sta per manifestarsi ora che i pianeti sono prossimi all’allineamento. Ma non corriamo.

Dopo gli eventi del primo film e degli Avengers, Thor ha dovuto metter mano al martello per riportare ordine nei nove regni. Odino lo invita a dimenticare Jane che adesso vive a Londra e sta timidamente cercando di rifarsi una vita. Se non fosse che sulla terra le prime alterazioni dovute alla prossimità dell’allineamento causano un piccolo incidente (se vogliamo un punto poco chiaro della storia), Jane finisce nella grotta dove era stato nascosto l’Aether e il fluido entra dentro di lei. Thor arriva sulla terra proprio un attimo dopo, perché ad Asgard Heimdall il guardiano gli aveva detto che era scomparsa dalla sua vista. E Loki? Cavolo, non possiamo dimenticarci di lui, beh dopo la sua avventura terrestre sta sperimentando la vita da carcerato di lusso. Odino non è stato tenero con lui e lo ha sbattuto in prigione a vita. La situazione precipita quando Thor conduce Jane ad Asgard per cercare di capire cosa le stia succedendo, in breve Odino capisce cosa stia dentro di lei, ma non si fa davvero in tempo a organizzare nulla perché Malekith ricompare e attacca Asgard dov’è giunto seguendo il richiamo dell’Aether. Primi scontri e prima vittima illustre Frigg, che oscura il raziocinio di Odino.

LokiQui Loki sale in cattedra cooptato dal fratello per portare a termine il suo piano per fermare Malekith. Ora io mi fermo non voglio spoilerare oltre misura. Va detto che a questo punto il film prende una piega tra l’epico e il comico, in quanto le battute di Loki lo rendono indubbiamente il cattivo più simpatico che io ricordi da molto tempo a questa parte. Diciamo che lo fanno somigliare tanto a Will Coyote (sarà pure per come Hulk lo sbatacchia in The Avengers). Insomma addirittura ci si arriva a commuovere per il Dio dell’Inganno. Diciamo che senza Loki avremmo un classico dei film del genere in cui il male è male e il bene bene, che noia. Ecco il personaggio di Loki è di sicuro una nota di commistione di colori in questa assoluta chiarezza di ruoli, non sai mai se mente o meno, non sai se voglia bene o meno a suo padre e suo fratello. Il solo momento in cui egli è realmente disperato è quando apprende della morte di Frigg.

Splendida la fotografia, i paesaggi asgardiani sono meravigliosi, le scene di inseguimento tra il serio e il faceto grazie alla telecronaca di Loki. Le musiche aiutano perfettamente a perdersi nel racconto. Anche i personaggi secondari sono curati ottimamente e danno verve alla narrazione. Immancabile il solito cameo di quel geniaccio di Stan Lee. Che dire finisce e uno si ritrova a dire di già? Il finale è come se dicesse che Thor 3 è dietro l’angolo, chiamarlo cliffanger non rende abbastanza l’idea. Non perdetevi nemmeno la solita scenetta post titoli di coda c’è da farsi venire i lacrimoni dal ridere. Beh? Siete ancora lì? Andate a vedere il film.