“Ultima” – Uno steampunk tutto italiano


ULTIMAKINDLE80percento

Trama:

La guerra ha lasciato il mondo in ginocchio. L’umanità, divisa e in perenne conflitto, affida il potere alla fazione che si dimostra superiore alle altre. La vittoria è decretata nei giochi annuali che prendono un nome vecchio di secoli: il Palio delle Contrade.
Demetrio Deisanti, Campione dell’Occidente, viene gettato nel fango per qualcosa che non ha commesso, perdendo titolo e appartenenza. Chi sta uccidendo i Campioni delle Contrade? E che ruolo ha la donna dai capelli rossi incontrata da Demetrio il giorno in cui la sua vita è stata distrutta?
Inizia così il viaggio in un’Italia fatta di ingranaggi, tubi e vapore, dove l’incontro tra steampunk e tradizione si tinge di sangue, intrighi e competizione sfrenata.

Recensione:

«Ti hanno strappato tutto. Ti hanno torturato, tagliuzzato e sfregiato. Eri un Campione.» Perfettamente ragione.
«Non avevi giurato vendetta?»
Incredibile. Mi ero lasciato prendere dallo sconforto. Il discorso di Iago, per quanto ridicolo e altisonante, ebbe lo stesso effetto del vento sulle braci. Sentii un calore dentro di me, alimentato dalla rabbia, ma diverso da essa. L’idea, la possibilità, la redenzione. Non tutto era perduto. Non avevo niente e proprio per quel motivo potevo permettermi di rischiare.

La Terza Grande Guerra ha devastato il mondo intero, pochi sono gli uomini sopravissuti e in Italia si sono riuniti nella città di Ultima, anche chiamata “Città delle Contrade”. Ogni anno, in occasione del Palio, i campioni delle contrade gareggiano in una serie di giochi che permettono alla cerchia vincitrice di acquisire il controllo della città.
Demetrio Deisanti è il campione della cerchia dell’Ovest, è a un passo dalla vittoria ma nell’ultimo cruciale combattimento qualcosa va storto: l’asta che gli hanno fornito è stata manomessa e se ne accorgerà troppo tardi, quando un coltello nascosto sotto l’imbottitura provoca una grave ferita al campione della parte avversa.
Deisanti viene processato per tentato omicidio, viene esiliato e dopo tremende torture viene lasciato per strada abbandonato a se stesso, etichettato come un “Senza Cerchia”. Ora il suo unico obbiettivo è la vendetta: uccidere la donna con i capelli rossi che gli ha passato l’asta prima del combattimento, è certo che la causa di tutto sia lei.
I suoi sospetti vengono confermati da Veronica e Miranda, due spie della cerchia della Cornacchia che intuiscono un complotto esteso a tutta la città: la donna dai capelli rossi, la Genitrice, ha creato una setta e con l’aiuto dei suoi fedeli mette fuori gioco tutti i campioni delle altre cerchie.

“La rabbia non si era attenuata e i tre fantocci della Genitrice avevano gettato altra benzina sul fuoco.
Un fuoco che li avrebbe consumati. Solo che ancora non lo sapevano.”

Con un ritmo incalzante, Carlo Vicenzi trasporta il lettore in un romanzo avvincente e particolare. La narrazione è in prima persona, con diversi cambi del punto di vista del narratore: è una scelta che, se inizialmente mi ha confuso, poi ho apprezzato perché ha contribuito a fornire una visione più ampia dei personaggi e degli eventi.

L’ambientazione rappresenta quasi una novità per me: l’autore infatti ha creato un mondo postapocalittico nella nostra stessa Italia. Il libro si può classificare all’interno del genere “Steampunk”: una narrativa fantastica-fantascientifica ambientata per lo più in epoca vittoriana o, come in questo caso, in un clima sociale controverso, magari distopico; caratteristica fondamentale, inoltre, sono le armi e altre strumentazioni che vengono azionate dalla forza motrice del vapore.

I personaggi sono ben costruiti e delineati. Essi hanno una storia alle spalle, fatta di dolore e solitudine e proprio per questo la loro storia rappresenta una rivalsa, una conquista guadagnata con il sangue, il sudore e la tenacia di chi non si arrende.
Tra tutti spicca la figura di Demetrio: un eroe atipico, un uomo spavaldo e arrogante che nel giro di poco perde tutto quello che ha, o si illudeva di avere, come l’affetto e il rispetto delle persone.

“È la regola del pozzo: non importa quanto sangue sputi per tirarti fuori da quel buco, basta mettere un piede in fallo per cadere sul fondo un’altra volta.”

Demetrio, però, non si arrende: riconquista la sua vita, una casa, una comunità e amici sinceri e leali; persino il lettore se inizialmente ne rimane stregato, deve ricredersi di fronte al suo passato oscuro, per poi accettarlo non come l’eroe senza macchia a cui siamo abituati ma come un uomo che impara dai suoi errori e dimostra di meritare l’affetto dei suoi amici e del lettore stesso.

Un libro bello e coinvolgente: da non perdere, per gli amanti del genere !

“Ha dimostrato a noi tutti che nella vita non è importante quanto puoi cadere, ma quanto e come puoi rialzarti.”

[..] Il cuore mi esplodeva di gioia. Con quel gesto, salivo l’ultimo gradino della mia redenzione. La mia anima era leggera come non lo era mai stata.

Stile e tecnica
Originalita'
Personaggi
Gestione della trama
Copertina
Voto Personale
Final Thoughts

Overall Score 4.8