New Weird: il Fantasy del nuovo millennio? (Parte II)


Nella prima parte di questo articolo abbiamo parlato delle motivazioni che sottendono la nascita del New Weird, ne abbiamo dato una definizione e ne abbiamo tracciato le differenze con i generi apparentemente simili. Adesso ripercorreremo brevemente l’evoluzione del New Weird, segnalando anche i romanzi e gli autori più importanti.

Le radici New Weird si possono trovare in alcune opere di Lewis Carroll (Alice nel Paese delle Meraviglie su tutte), H. P. Lovecraft, Mervyn Peake ed Edwin A. Abbott, mentre i primi esempi di “proto-new weird” sono stati prodotti da autori quali Stephen King (La Torre Nera), Clive Barker, Michael Moorcock,  M. John Harrison, Simon D. Ings, Kathe Koja e Thomas Ligotti.
Il primo caso in cui si può parlare pienamente di New Weird risale al 1993 ed è La Figlia del Drago di Ferro di Michael Swanwick. Questo romanzo è stato inizialmente portato in Italia dalla Fanucci col titolo Cuore d’Acciaio e poi è stato ripubblicato in un volume Urania Millemondi assieme a I Draghi di Babele. L’ambientazione viaggia tra fantasy e steampunk/dieselpunk ed è ricca di creature e trovate grottesche. Ritroviamo anche elementi “classici” come la magia, gli elfi e i draghi, ma sono stati reinterpretati: la magia è legata all’alchimia e al sesso, gli elfi sono dei sadici capitalisti con strani poteri magici e i draghi sono biomeccanici a vapore. Tutto ciò, messo assieme a un profondo studio del mito e in particolare del Ramo d’Oro, ha portato a definire La Figlia del Drago di Ferro come un “fantasy revisionista” (The Encyclopedia of Fantasy, John Clute & John Grant). Per quanto riguarda l’ambito tematico, invece, è presente una certa attenzione all’anticapitalismo, alla predestinazione, al nichilismo, alla misantropia, alla paranoia e alle idee di Schopenhauer e Nietzsche. È presente anche un simbolismo di fondo che complica l’interpretazione di alcune componenti della storia.

Nonostante le innovazioni portate da Swanwick, a dare la prima definizione di New Weird è stato Jeff VanderMeer, premiato scrittore ed editore statunitense. Proprio sotto la sua egida e della moglie Ann, nel 2007 vari autori si sono riuniti nell’antologia The New Weird,  divisa in quattro parti interne: Stimuli, che contiene racconti considerati precursori del genere, Evidence, che contiene racconti New Weird veri e propri, Symposium, che contiene dei saggi critici, e Laboratory, che è una storia round-robin scritta a più mani.
Ma il ruolo di VanderMeer non è solo teorico:  ha scritto la Saga di Ambegris, composta da City of Saints and Madmen, Veniss Underground, Shriek: An Afterword e Finch, nonché vari racconti come quelli dell’antologia The Third Bear.

Un ‘altra importate opera New Weird è la Trilogia del Bas-Lag di China Miéville, composta da Perdido Street Station, La Città delle Navi e Il Treno degli Dei. Si tratta di opere caratterizzate da ambientazioni originali, creature molto bizzarre, magia intrecciata a tecnologie retrofuturiste e forti tematiche socio-politiche di matrice socialista. Non c’è da stupirsi che Miéville abbia vinto vari premi letterari importanti (Premio Arthur C. Clarke, British Fantasy Award…)  e si sia guadagnato varie candidature (Premio Hugo, Premio Nebula, Premio Philip K. Dick…).

Per chi invece cerca un approccio più morbido al genere, il primo nome che viene in mente è quello di Alan Campbell e della sua affascinante saga fantasy del Codice Deepgate, composta da Il Raccoglitore di Anime, Il Dio delle Nebbie e Il Dio delle Anime. Si tratta di romanzi che, pur rientrando nel New Weird, non si abbandonano al bizzarro in modo marcato e quasi potrebbero essere definiti come ibridi tra Dark fantasy e Steamfantasy. Inoltre, il background videoludico dell’autore si sfoga in scene d’azione peculiari, in un forte senso estetico e in una prosa semplice. Attualmente Campbell sta terminando un’altra saga, The Gravedigger Chronicles.

Steph Swainston, invece, ha preferito pubblicare una sola saga e poi sparire dalle scene, per lo meno momentaneamente. La sua opera principale è The Castle Omnibus, composta da The Year of Our War, No Present Like Time, The Modern World e Above the Snowline.

Altre opere interessanti sono Petali e Sangue di K. J. Bishop e Cronache Perdute dal Mondo dei Diavoli: Vellum di Hal Duncan. Entrambi questi romanzi presentano approcci al New Weird molto personali e ricchi di riferimenti colti.
Notevoli sono anche Thunderer e The Half-Made World di Felix Gilman, nonché alcune pubblicazioni di Jay Lake e Paul Di Filippo.

VellumPer quanto riguarda le opere  italiane fino a oggi pubblicate, va citato Il Sentiero di Legno e Sangue di Luca Tarenzi. Lo Specchio di Atlante di Bernardo Cicchetti, invece, si avvicina al New Weird, ma non ne fa pienamente parte.
È auspicabile che l’editoria italiana possa produrre altri romanzi New Weird, ma per ora possiamo solo aspettare e sperare.

E voi, lettori, siete pronti a tuffarvi in quest’ondata di stranezze, fantasia e originalità? Siete pronti a lasciarvi trasportare da un’irresistibile Senso del Meraviglioso? Mollate le zavorre, dimenticate i cliché e assaporate la freschezza del New Weird!