Destiny: la recensione di FantasyPlanet!


1666058-1920x1080-destiny-32La macchina dell’hype è da sempre stata uno dei fattori determinanti per il successo di un gioco. Capita che il marketing sfrenato sia fatto talmente bene da creare intorno ad un titolo in uscita, o a un prodotto in generale, aspettative talmente alte da essere impossibili da soddisfare. È questo il caso di Destiny? Scopriamolo.

È fuori da ogni dubbio che la campagna di marketing che ha circondato Destiny ha avuto un successo strepitoso. È riuscita nell’intento di far realizzare vendite da capogiro ad una nuova IP, compito non facile: ad aiutare tutto questo non è da sottovalutare la reputazione che Bungie ha saputo crearsi negli anni passati. E’ chiaro che dai creatori della saga di Halo è sempre lecito aspettarsi qualcosa di solido sotto tutti gli aspetti.

A giudicare da una primissima reazione della community, i pareri sono altalenanti: forum vari e Metacritic riportano commenti di utenti entusiasti misti ad altri che bocciano l’esperienza in tutti i suoi aspetti. Certamente Destiny non è un titolo che può essere giudicato appieno in una decina di ore: Bungie stessa aveva ammonito utenti e stampa dal dare giudizi affrettati, facendo notare come fosse praticamente impossibile esplorare e capire l’intero titolo in una manciata di ore.

Ma veniamo al cuore della questione. Destiny può essere considerato un mix di diversi genere differenti: è prima di tutto uno shooter FPS, propone elementi tipici di un MMO (Massive Multiplayer Online) e tenta di integrare il tutto con elementi da Gioco Di Ruolo. Ogni aspetto merita un’analisi autonoma.

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Ancora luce, ancora oscurità

La trama di Destiny non propone un plot particolarmente originale: senza voler anticipare nulla a chi non ha avuto l’opportunità di provare il titolo, possiamo dirvi in breve che noi siamo i Guardiani dell’ultima città sulla Terra, accompagnati dal nostro fedele robottino personale (chiamato “Spettro”). Combatteremo varie razze di nemici alieni, e faremo alcuni incontri (non molti, in verità) con altri personaggi di altre culture del sistema solare. Il nostro scopo finale sarà combattere un’oscurità dominante nell’Universo, che si appresta ad inghiottire anche l’ultimo baluardo dell’umanità. Anche se le premesse sembrano interessanti, di fatto il plot fallisce nel coinvolgere il giocatore. I dialoghi e le cutscenes davvero degni di nota e in grado di provocare interesse al giocatore sono ridotti all’osso: capita talvolta di distrarsi al punto tale da non ascoltare nemmeno le premesse dello Spettro ad alcune missioni. Manca un personaggio davvero carismatico, un momento memorabile, uno qualsiasi di quegli elementi esaltanti che impregnano la saga di Halo dall’inizio alla fine. Non esiste una vera e propria campagna, solo una serie neanche troppo lunga di missioni dal level design identico, senza alcun colpo di scena o momento epico. Senza contare, inoltre, che alcuni dettagli sembrano ripresi integralmente da altri titoli (qualcuno ha colto l’estrema somiglianza tra Vex e Geth di Mass Effect quando si parla di “una sola mente”?) Da Bungie era lecito aspettarsi molto di più sotto quest’aspetto.

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Un First Person Shooter degno di Bungie

Lo diciamo subito: la componente FPS di Destiny è solida come una roccia. E’ impossibile non notare le similitudini con Halo, e questo non può essere assolutamente un difetto. Le fasi di shooting sono precise e appaganti, i nemici controllati dal computer si muovono in modo tutto sommato credibile,(salvo qualche calo clamoroso) cercando un riparo  quando sono in difficoltà (ad esempio con gli scudi a zero) e alternando attacchi in massa corpo a corpo con fasi di stallo e cecchinaggio reciproco. Il feeling con le armi e in generale con il proprio guardiano funziona e coinvolge: l’impatto dei colpi è reattivo e funzionale, mentre le possibilità di spostarsi  dateci dall’immancabile jetpack e dalla scivoltata (attivabile in corsa premendo B, o cerchio su ps4) rendono il movimento fluido e tutto sommato divertente.

Le bocche di fuoco sono in generale molto simili a quelle di Halo in termini di tipologie. Le armi sono divise in primarie, secondarie (speciali) e pesanti, ognuna con un proprio tipo di munizioni. Riguardo alle armi primarie, guardiamo qualche esempio: il cannone portatile prevede l’utilizzo di pistole a colpo singolo particolarmente potenti; il fucile a impulsi spara raffiche da 3 colpi, letali se indirizzate in prossimità della testa dell’avversario; il fucile da ricognizione è una soluzione intermedia tra il cecchino e il fucile d’assalto, ottima per il medio-lungo raggio; il fucile automatico è sicuramente tra i più versatili e utilizzati, almeno in pvp.

Tra le armi speciali, (le cui munizioni sono contraddistinte dal colore verde) troviamo il classico fucile da cecchino, i cui vari modelli sono tutti precisi e appaganti nell’utilizzo; i fucili a fusione, simili al Radius di Titanfall, che sparano colpi molto potenti con un tempo di carica di circa un secondo (in pvp sono in grado di uccidere con un sol colpo ben mirato); i fucili a pompa, devastanti a distanza ravvicinata e assolutamente identici a quelli visti in Halo.

Le armi pesanti, infine, sono contraddistinte da munizioni di colore viola, spesso decisive nelle competizioni online. Troviamo mitragliatrici pesanti e il classico lanciarazzi.

In generale dunque, il feeling con il gameplay è immediato e soddisfacente. Possiamo senza alcun dubbio affermare che è davvero difficile riscontrare difetti nella fase puramente shooter di Destiny.

Multiplayer cooperativo online: massivo oppure no?

Uno dei compiti più ardui che Destiny si era proposto, era introdurre elementi tipici di un MMO in uno sparatutto su console. Era lecito immaginare di incontrare continuamente sconosciuti per combattere insieme il nostro nemico, in gruppi da almeno sei persone: quanto vediamo invece sembra essere riuscito solo a metà. Nella “Torre” situata sulla “Terra” potremo sperimentare questa possibilità: vedremo gironzolare per la città moltissimi giocatori sconosciuti che si trovano sul nostro server. Il problema è che le interazioni con essi sono piuttosto limitate: aldilà della dubbia possibilità di ballare, o giocare a palla insieme, per il resto non c’è null’altro che spinga ad interagire con gli altri in città. Una volta partiti per la nostra missione, con il nostro gruppo, capiterà di incrociare altri giocatori e di combattere fianco a fianco. Il problema è che nei momenti in cui sarebbe davvero utile avere il supporto di altri giocatori sconosciuti, questi scompaiono: nelle fasi preliminari ai boss, e durante gli scontri con essi, il nostro party  sarà l’unico a poter affrontare gli ardui nemici di fine missione.

Considerando che la maggior parte delle missioni che portano al livello 20 sono giocabili fino ad un massimo di 3 giocatori in cooperativa, lascia un pò perplessi l’impossibilità di arrivare almeno a 5 player insieme in gruppo. Tale possibilità giunge a partire dal livello 25, con la modalità Raid (incursione) che verrà aggiunta e aggiornata in seguito da Bungie: ma fino ad allora, dimenticatevi la possibilità di giocare con il vostro clan al completo in Pve. Insomma la sensazione di sentirsi soli talvolta prende il sopravvento sulla massività che ci si potrebbe aspettare.

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Componente RPG e occasioni mancate.

L’impronta da gioco di ruolo è riscontrabile in diversi fattori:

Innanzitutto, la necessità di livellare e ottenere nuovo loot per tenersi al passo con la crescente potenza dei nemici. Arrivati intorno al livello 20 in una manciata di ore, il drop rate dei nemici aumenterà sensibilmente e capiterà molto più spesso di vedere oggetti scintillanti cadere da un avversario caduto. Fino ad allora, otterremo nuovi oggetti come ricompense per le missioni, o per le partite in multiplayer, in modo però del tutto casuale e talvolta poco remunerativo: capiterà di incontrare bot superiori al nostro livello, di impiegare anche mezz’ora per sconfiggerlo, e venir “premiati” solo con una manciata di Lumen.

Per livellare oltre il 20 dovremo ottenere oggetti speciali, in grado di aumentare la nostra “luce“: più luce otterremo, più andremo oltre il livello 20. Particolare notare come i livelli oltre il 20 siano strettamente legati all’equipaggiamento: rimuovendo un casco che aumenta la nostra luce, il nostro livello potrà anche diminuire (ma mai al di sotto del 20).

Stupisce la quasi totale assenza di differenziazioni tra le classi: a parte una manciata di abilità sbloccabili, non c’è nulla che permetta di distinguere un titano da uno stregone, o da un cacciatore. Man mano che il nostro livello crescerà, sbloccheremo nuove abilità e potremo scegliere una sottoclasse, da livellare a sua volta. Cosi come per armi ed armature: ognuna di essere avrà un albero di potenziamenti sbloccabili con l’utilizzo prolungato, e potenzierà intelletto, disciplina o forza, conferendo bonus a vari aspetti delle abilità del Guardiano.

La varietà è tutto sommato accettabile, sebbene talvolta si abbia l’impressione di attivare quasi passivamente nuove skill e armi basandosi su un mero numero.

Anche la personalizzazione del guardiano non brilla: non esiste alcuna differenza tra le razze scelte (umano, robot o insonne), mentre la personalizzazione estetica è praticamente ridotta all’osso.

Le armi si differenziano tra le varie tipologie, ma non sarà sempre facile distinguere, ad esempio, un fucile a impulsi da un’altro, se non per potenza e per qualche dettaglio estetico.

Lascia perplessi la totale mancanza di quest, side quest, storie parallele o simili, con NPC praticamente muti e tutti raggruppati nella sola area della città. Non esiste alcun tipo di open world, solo una serie di corridoi piuttosto ampi,  ma pur sempre lineari. Ciò ci porta al vero problema che affligge la produzione di Bungie: l’estrema ripetitività dell’azione e delle missioni.

Che sia in modalità pattuglia (libera con missioni che appaiono a ripetizione), o in assalto, o in missioni storia, ogni attività sarà un loop eterno di fasi su veicolo, fasi di shooting, attivazione dello spettro e attesa di una nuova orda da rastrellare. Il tutto sempre nelle stesse aree, che sebbene sia enormi e sfaccettate, ci riproporranno le stesse location, nemici e boss fino alla nausea. Persino alcuni degli assalti avanzati sono rivisitazioni in difficoltà eroica o superiore di missioni già svolte in precedenza.

Il titolo dà l’impressione di essere un contenitore, che verrà riempito volta per volta da Bungie. E’ su questo che si basano le più ampie speranze sul titolo, con eventi aggiornati in modo continuo pronti ad offrire sempre nuova linfa alle fasi giocate. Esempi? Vendor che appaiono solo ogni fine settimana, incursioni ed eventi aggiornati quotidianamente. E’ per questo che non ci sentiamo di dare un giudizio troppo severo sul level design del titolo, che se visto come appare ora, appare assolutamente ripetitivo e del tutto privo di mordente.

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PvP: il crogiolo e le modalità.

Fin dal livello 5 sarà possibile accedere al cuore multiplayer del gioco: la modalità competitiva. L’aspetto che appariva più interessante in Destiny è anche quello che creerebbe più sbilanciamenti se non sistemato a dovere: la possibilità, cioè. di portare online il proprio guardiano, cosi com’è nel single player, anche nel multi.

Ma andiamo con ordine. Si nota fin da subito l’impronta di Bungie nel PvP. L’azione è frenetica, divertente, e potenzialmente molto tattica. Sebbene si riscontri una ovvia somiglianza con Halo in determinati dettagli, il gioco scorre in modo pulito, con lag quasi sempre assente (a parte qualche calo clamoroso in alcune partite) e con una certa varietà di situazioni.

Le modalità sono le classiche: controllo (dominio), scontro (deathmatch 5vs5), rissa (free for all) e un tatticissimo 3vs3 con possibilità di rianimare i propri compagni. Altre modalità, come “Recupero” vengono aggiunte e aggiornate occasionalmente da Bungie.

Ma, come richiamato sopra, è chiaro che un personaggio di livello 22 avrà armi, abilità ed equipaggiamenti enormemente superiori a un neofita di livello 6. Sebbene questo dia una certa motivazione e premi chi si impegna a salire di potenza, talvolta i dislivelli appaiono troppo evidenti da tollerare in un pvp, specialmente se visto in chiave competitiva.

Interessante inoltre la possibilità di creare e gestire il proprio clan sul sito di Bungie (necessario per sbloccare alcuni trofei e obiettivi).

Ma veniamo alla nota più dolente: il gioco è flagellato da errori e crash praticamente continui. Sebbene il problema sembri non toccare alcuni utenti, in molti (compreso il sottoscritto e relativo clan) hanno trovato difficoltà addirittura a completare una partita. Errori simpaticamente denominati con nomi di animali e frutti, in grado di spezzettare in modo orribile l’azione di gioco ai limiti del frustrante, rendendo l’esperienza PvP (ma talvolta anche PvE) totalmente inaccessibile. La cosa che lascia più perplessità è che tali errori erano riscontrabili anche nella versione beta del mese scorso, e sembrano apparire ora con ancora più frequenza.

Come si vede nell’immagine sottostante, Bungie è a conoscenza del problema e sta lavorando per risolverlo: speriamo che i risultati si vedano in fretta, dato che Destiny è un titolo che merita di essere giocato al meglio e senza intoppi cosi evidenti.

Cattura

Aprite gli occhi, guardiani!

Sia su console di nuova generazione che su old gen, il titolo si difende in modo più che egregio tecnicamente. Su Xbox One e PS4 (versioni testate) i 30 FPS sono granitici, con totale assenza di cali in qualsivoglia situazione. L’upgrade grafico rispetto alla beta appare riscontrabile fin dai primi secondi, forse anche grazie all’arrivo della risoluzione a 1080p (su entrambe le console). I paesaggi, sebbene non siano molti, regalano scorci talvolta mozzafiato: alzate lo sguardo sulla Luna per vedere satelliti distrutti o la Terra in lontananza e capirete cosa voglio dire! Le varietà cromatiche e i dettagli dei nemici sono accettabili, e anche artisticamente il gioco si sa difendere, con ambienti e texture dettagliate (ma non sempre) e luoghi caratteristici e ben disegnati. Anche i menù di gioco sono raffinati visivamente e stranamente comodi nella navigazione, nonostante l’apparenza lasci suggerire il contrario data la presenza di un puntatore simile ad un mouse.

Il sonoro fa egregiamente il suo dovere, come da tradizione Bungie. L’effettistica è credibile e funzionale al suo scopo, mentre la colonna sonora è magistralmente diretta, sebbene non si tocchino i picchi di epicità raggiunti in titoli come Halo. Il doppiaggio italiano è davvero ben realizzato, sia come sincrono che come credibilità delle interpretazioni, sempre se riuscirete ad abituarvi alle espressioni sin troppo enfatizzate della voce guida del crogiolo.

Grafica 90%
Colonna sonora ed effetti audio 90%
Gameplay 75%
Trama 55%
Longevità 90%
Final Thoughts

Era chiaro che sarebbe stato molto difficile per Bungie riuscire a tenere fede alle enormi aspettative che si erano create intorno a questa nuovo titolo. Diciamolo: Destiny non può essere definito un capolavoro: si tratta di un bel primo passo verso il futuro del gaming, ma la strada è ancora lunga. Il comparto artistico, grafico e sonoro è di prim'ordine: 30 FPS granitici e 1080p su entrambe le console con scorci grafici talvolta da urlo. Lo shooting è solidissimo, fluido ed appagante, in pieno stile Bungie. il titolo mostra però il fianco su alcuni di quelli che dovevano essere i suoi punti di forza: la trama è inesistente, senza alcun momento epico, plot twist o personaggi memorabili. Le missioni principali sono tutte uguali come struttura, la varietà dei nemici è ridotta a meno di una decina di tipologie. La componente MMO latita a causa della limitazione a gruppi di 3 della modalità cooperativa, mentre la componente RPG funziona solo a metà, lasciando una forte sensazione di incompletezza. Il PvP è di ottima fattura, ma errori e crash continui flagellano l'esperienza e, finchè non saranno risolti, di fatto escluderanno molti giocatori dalle sezioni del crogiolo. Destiny appare insomma come un contenitore semivuoto, che Bungie potrà e dovrà riempire periodicamente con nuovi contenuti. Se il lavoro di supporto riuscirà a portare sufficienti novità, il titolo potrà regalare molte ore di divertimento. Ma non lasciatevi ingannare dal fantastico filmato introduttivo: se è una storia epica che state cercando, non la troverete di certo qui.

Overall Score 80%
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