Thief: il ritorno di Garrett!


Il 28 Febbraio arriva Thief, il nuovo capitolo sviluppato da Eidos Montreal dedicato a Garrett, ladro amato e famoso soprattutto tra i giocatori PC.

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La redazione di FantasyPlanet ha avuto l’occasione di provarlo, ed ecco i nostri voti! 

 

 

 

Non un ladro qualunque

Era l’ormai lontano 1998 quando Eidos pubblicava il primo titolo della saga di Thief, sviluppato per PC da Looking Glass Studios e denominato “Thief: The Dark Project“, il gioco si era conquistato una gran fetta di pubblico grazie al suo gameplay stealth e al gran carisma del protagonista, il ladro Garrett: un ragazzino che da misero ladruncolo di spiccioli arriva a diventare maestro ladro, una vera e propria ombra in grado di rubare qualsiasi cosa, a chiunque. Negli anni successivi, con Thief: The Metal Age e Thief: Deadly Shadows, il brand si consolida fino a diventare un vero e proprio punto di riferimento per il genere stealth. 

Ebbene, come spesso accade, la saga si era preso un lungo periodo di pausa, che sembrava ormai destinato a non terminare. Dopo l’ultimo capitolo del 2004, però, si è scelta la strada spesso percorsa del reboot. Dimentichiamoci quindi tutto ciò che sapevamo di Garrett: abbiamo a che fare con un personaggio del tutto nuovo.

Dopo aver trattato con i guanti un brand storico come Deus Ex, Eidos Montreal è di nuovo lo studio incaricato da Square Enix per riportare alla luce un cult dei videogiochi. Con Adam Jensen e soci era stato un grandissimo successo: Deus Ex:Human Revolution è infatti uno dei giochi più acclamati da pubblico e critica degli ultimi dieci anni.  Ma saranno riusciti ad ottenere lo stesso risultato con Garrett?

Grafica 8.0 

Disponibile su praticamente tutte le piattaforme, il gioco offre ovviamente il meglio di sè nella versione PC, i cui settaggi sono ampiamente personalizzabili: nonostante qualche texture comunque non eccelsa, il rapporto tra illuminazione e animazioni dei personaggi crea un ambiente verosimile e assolutamente d’atmosfera. “The City” è una cittadina dai caratteri vagamente steampunk, con evidenti tratti vittoriani e qualche tassello di medioevalità sparso qua e là (impossibile non notare la somiglianza con il recente “Dishonored”): ma aldilà del mero comparto tecnico, si tratta di un ambiente assolutamente coinvolgente e credibile.

The City: un'ambientazione oscura e affascinante.

E’ proprio grazie alla direzione artistica e all’ambientazione ispirata che anche le altre versioni si riescono a difendere egregiamente, nonostante qualche bug si nasconda sempre dietro l’angolo. Non stupitevi perciò se vedrete una guardia volare via come uno shuttle in partenza o roteare su se stessa senza apparenti spiegazioni fisiche. Diversi espedienti non proprio brillanti sono poi utilizzati per camuffare i caricamenti, sparsi ovunque,  come animazioni in cui ci si fa strada tra travi di legno ripetute un numero considerevole di volte. A livello di poligoni il gioco si difende bene, con animazioni facciali credibili e una gran cura nella realizzazione di alcuni dettagli come le realistiche mani del protagonista, che vedremo praticamente sempre sullo schermo. Complessivamente, comunque, il titolo mostra inevitabilmente la sua natura cross-gen, con un’ottimizzazione non eccelsa su Xbox One e Ps4 che porta anche a cali di frame rate talvolta vistosi. Nulla comunque che riesca ad inficiare considerevolmente la godibilità del mondo di gioco, che resta nel complesso molto bello da vedere soprattutto grazie ai giochi di luci e ombre creati dall’ottima illuminazione artificiale e dall’effetto “fuliggine”, non riuscitissimo ma comunque accettabile.

Sonoro: 6.5

Il comparto sonoro si sposa a dovere con l’azione su schermo, riuscendo ad accompagnare ogni azione del nostro protagonista e a scandirne i ritmi. L’atmosfera in generale è avvolta da suoni cittadini abbastanza credibili, ma il tutto è reso vano dal doppiaggio italiano, la cui qualità oscilla tra il discreto e il disastroso. Sebbene i protagonisti godano di una certa cura, dotati di voci ispirate e in linea con l’essenza dei personaggi, le braccia cadono a terra nel momento in cui si ascoltano alcuni dei comprimari. Le interpretazioni sono spesso poco convincenti, ma soprattutto, come spesso accade, sono frequenti episodi di voci completamente fuori sincrono o con il volume totalmente alterato rispetto agli altri suoni di gioco. Capiterà di sentire voci dal volume esagerato, o di non sentirle affatto. Come spesso accade nei giochi stealth inoltre, ascolteremo spessissimo storielle più o meno divertenti, raccontate dalla guardie ignare della nostra presenza come fossero dischi rotti: dopo la trecentesima volta che ascolterete le stesse beghe, forse la voglia di fare una strage prevarrà sulla necessità di mantenere un basso profilo. Il consiglio, dunque, è ovvio: se ne avete la possibilità, giocate al gioco in lingua originale e aggiungete senza timore un punto pieno al voto.

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Gameplay: 8.0

Uno dei punti di forza di Deus Ex: Human Revolution era proprio l’estrema libertà di azione che era lasciata al giocatore. Una giocabilità vecchio stile, assolutamente non guidata: dove sembrava che non ci fosse alcuna soluzione apparente per proseguire, in realtà con uno sguardo approfondito e un pò di pazienza era sempre possibile scovare almeno 3 o 4 modi di affrontare determinate situazioni. In Thief tale varietà di possibilità è riproposta in modo diverso. Utilizzando infatti i numerosi aiuti che il gioco mette a disposizione, come una supervista (la modalità “concentrazione“) in grado di mostrare appigli e passaggi segreti,l’avventura assume completamente un’altra faccia, guidata e chiara, che non si adatta molto alla necessità di utilizzare l’ingegno che ci si aspetterebbe da un titolo del genere. Vi è la possibilità importantissima di disattivare tali funzioni una per una per personalizzare al cento per cento l’azione di gioco, ed è inutile dire che i puristi del genere sicuramente apprezzeranno questa feature. Proprio grazie a questa libertà il gioco si adatta sia ad un pubblico di neofiti, che si avvicinano al genere per la prima volta, sia ad un gruppo di veterani dal palato sopraffino: questi ultimi, anche se decideranno di non disattivare gli aiuti, troveranno comunque pane per i loro denti trascorrendo gran parte del loro tempo a comportarsi da ladri puri, cercando di impadronirsi di collezionabili e di tutto ciò che luccica nella “City”, tralasciando anche la quest principale.

 

L'arco può godere di utilizzi di vario genere: dalla possibilità di utilizzare frecce spuntate per attirare l'attenzione dei nemici, all'utilizzo di frecce impregnate d'acqua in grado di spegnere le torce e diffondere oscurità.

Tra le armi, spicca certamente l’arco: esso può godere di utilizzi di vario genere: dalla possibilità di utilizzare frecce spuntate per attirare l’attenzione dei nemici, all’utilizzo di frecce impregnate d’acqua in grado di spegnere le torce e diffondere oscurità. L’intelligenza artificiale è piuttosto altalenante: le guardie alternano momenti di brillantezza realistica (insospettendosi al minimo cambiamento sospetto dello scenario) fino a scivolare in alcuni attimi di inspiegabile demenza: nel complesso, però l’effetto generale è abbastanza godibile

Garrett è agile, leggero...e assolutamente letale.

In termini di navigazione nella mappa, la struttura può ricordare vagamente un ibrido tra Assassin’s Creed e Mirror’s Edge: alla possibilità di utilizzare la corsa acrobatica del primo per arrampicarsi, si alternano situazioni di vero e proprio parkour in prima persona che ricordano il secondo. Il tutto funziona a dovere e nonostante la caratteristica assenza della possibilità di saltare, l’esplorazione risulta piacevole e tutto sommato abbastanza libera da binari evidenti. All’azione stealth si alternano minigiochi di scassinamento, e abbiate chiaro fin da subito che se volete farvi strada tra le guardie a suon di bastonate e colpi di spada, non è il gioco che fa per voi: l’approccio diretto anche contro un solo nemico può risultare proibitivo ed è assolutamente da evitare in favore di un gioco silenzioso e ragionato, puramente stealth. Interessanti inoltre alcune chicche di interazione con l’ambiente, come la possibilità di spegnere candele e fuochi, o alcune features su Xbox One che permettono di utilizzare il Kinect per produrre rumore con la propria (vera) voce e distrarre la guardia malcapitata di turno. Insomma, un gameplay scalabile e tutto sommato soddisfacente.

Trama: 7.0

Come la filosofia del reboot impone, questo nuovo Garrett non ha nulla a che fare con l’originale. Sebbene siano sparse qua e là citazioni e riferimenti che faranno certamente piacere ai fan di vecchia data, la storia del nostro nuovo ladro è tutto sommato interessante, e riesce a mantenere vivo l’interesse del giocatore lungo le ore della sua durata. Dopo un evento iniziale piuttosto traumatico, il nostro eroe sarà colto da una classica amnesia, dalla quale si riprenderà man mano fino a scoprire tutto ciò che gli è capitato e scoprendo a poco a poco nuove abilità sovrannaturali e non. Senza infamia e senza lode, a parte qualche momento decisamente sopra le righe comunque smorzato dall’onnipresente doppiaggio in italiano che non mancherà di spezzare l’epicità di alcuni avvenimenti. Certamente la “città”, ambientazione ripresa dai capitoli precedenti, riuscirà a rapirvi grazie ad un’atmosfera decisamente avvolgente.

 

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Longevità: 7.0

Considerando la totale assenza di un comparto online, la longevità di Thief si attesta sui livelli medi del genere, con un’ampia forbice di variabilità in base alla vostra filosofia di gioco: andando speditissimi lungo la quest principale anche una decina di ore potrebbero bastare, ma se deciderete di godervi il gioco, le sub quest e le ampie possibilità di esplorazione che il titolo offre, il vostro viaggio potrebbe raggiungere senza problemi anche le 25 ore. Una divertente modalità sfida offrirà la possibilità di rigiocare le missioni con scopi e variabili diverse, e il fatto di poter confrontare le proprie prestazioni con le leaderboards mondiali darà certamente molto da fare ai perfezionisti in cerca di una partita perfetta o di nuovi record.

 

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Grafica 80%
Sonoro 65%
Gameplay 85%
Trama 70%
Longevita' 75%
Final Thoughts

Era un'operazione difficilissima, lo sapevamo. Far rinascere dalle ceneri brand famosi e rinnovarli senza fargli perdere il loro spirito può riuscire solo a pochi. Senza bissare il capolavoro fatto con Deus Ex: Human Revolution, Eidos Montreal riesce comunque a realizzare un titolo degno, ispirato e godibile. Grazie alla possibilità di personalizzare al massimo la difficoltà ci ritroviamo un titolo dal gameplay adatto praticamente a tutti. Il discreto numero di ore (12-20) che trascorrerete nella "City" sarà piacevole, ricco di atmosfera e di momenti interessanti. Peccato per un'ottimizzazione tecnica non proprio perfetta, e per il doppiaggio italiano assolutamente altalenante, che finisce inevitabilmente per privare una narrativa già di per sè debole di quel mordente in più che solo la lingua originale riesce a conferirgli. Che siate fan di Garrett o no, resta comunque un titolo da non perdere per gli amanti degli stealth games. Consigliato a tutti, purchè sappiate chiudere un occhio, o anche due, di fronte ad alcune magagne che forse un tempo di sviluppo maggiore avrebbe potuto limare.

Overall Score 75%
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