Aspettando la terza stagione – Falling Skies


Aspettando la terza stagione – Falling Skies

Alexia Bianchini

È una serie televisiva statunitense, di genere fantascientifico, creata da Robert Rodat e prodotta dal grande Steven Spielberg. Non emerge per gli effetti speciali, ma l’ambientazione post-apocalittica e l’invasione aliena sono sempre interessanti.

La prima stagione, composta da dieci episodi, aveva debuttato il 19 giugno 2011. Non ha fatto molto successo, ma tutto sommato è riuscita ad avere uno stuolo di fan, grazie al quale la seconda stagione ha potuto concretizzarsi.

L’11 luglio 2012 la serie è ufficializzato il rinnovo per una terza stagione, che andrà in onda a partire dal 9 Giugno 2013. A differenza di un V che invece ci aveva abbandonati alla seconda, nel bel mezzo della storia.

Una serie televisiva non proprio adrenalinica, ma capace comunque di incuriosire e di portarti fino alla fine. E sì, l’interesse nella prima serie è legata decisamente alle sorti del figlio del protagonista, sottomesso mentalmente dagli alieni, mentre nella seconda manca un fantasma trascinante così coinvolgente da spostare l’attenzione da brutture, ma piccoli aneddoti ti spingono comunque a voler vedere il capitolo successivo.

Ma veniamo al dunque. Allora, sulla Terra sono arrivati gli alieni. Hanno neutralizzato ogni apparecchiatura energetica e hanno colpito senza tregua gli umani, catturando i giovani per assoldarli nelle loro truppe, collegandoli a innesti che li rendono parte di un entità, gestita dagli skreeters, esseri a loro volta sottomessi dagli alieni superiori. Gli alieni sono longilinei, slanciati, alti, con quattro arti, decisamente poco paurosi, mentre i loro servi sono un mix fra esseri umanoidi e ragni. Invece è proprio da questi mostri che potrebbe arrivare la salvezza, perché un gruppo di loro si sta ribellando al sistema, e forse potrebbe dare una speranza ai sopravvissuti.

Di sicuro questo aspetto del nemico-amico è accattivante, anche se non è di certo una novità. Altro aspetto positivo è il valore della famiglia, dato che il legame padre-figli è il nocciolo della serie. Certo è che situazioni paradossali, come il fatto che si spostino in pieno giorno mentre aerei di ricognizione nemici varcano i cieli, sono un po’ ridicole, e danneggiano il realismo che tanto si vuole paventare.

Tom Mason, interpretato da Noah Wyle, il dottor Carter in E.R per intenderci, è un ex professore di storia alla Boston University che si improvvisa capo di un gruppo della resistenza del secondo reggimento di Massachusetts, tenendo banco nella prima stagione. E infatti, nelle prime puntate il valore intrinseco dei suoi studi e la saggezza che mostra, conoscendo la Storia, è un valore aggiunto alla trama, che però nella seconda serie va a perdersi totalmente.

Nella seconda stagione vediamo un Capitano Dan Weaver, interpretato da Will Patton che prende il sopravvento e diventa protagonista indiscusso. È il comandante del secondo reggimento di Massachusetts e  sebbene inizialmente il suo rapporto con Tom era molto difficile, i due sono diventati buoni amici. In questa seconda stagione il clima è cambiato, sembra che l’uomo si stia piegando, e inizia a lottare contro i suoi simili anziché trovare una soluzione concreta.

La Seconda Massachusetts è uno degli ultimi baluardi di resistenza che cerca di opporsi al nemico, ma soccombe lentamente, puntata dopo puntata, per concludersi, con la seconda serie, con l’arrivo di altre entità… e come per la prima serie si rimane a bocca asciutta, con troppe domande in testa, nulla di importante è venuto a galla… avranno mica voluto tentare di imitare la serie Lost?

Me lo sono chiesta, essendo una patita dell’Isola per eccellenza, perché sono rimasta un po’ delusa dal misero intreccio.

Dato che il cast è in gamba e che la storia potrebbe dare molto, mi auguro che ci sia una terza stagione capace di entusiasmare e coinvolgere.


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