IL TEMPO DELLA GUERRA di Andrzej Sapkowski


Recensione del libro IL TEMPO DELLA GUERRA di Andrzej Sapkowski

A cura di Rigoni Fiorella

BIOGRAFIA

Andrzej Sapkowski è nato a Łódź, in Polonia, nel 1948. Nonostante gli studi di economia, ha sempre amato raccontare storie e, all’inizio degli anni ’90, con la pubblicazione della serie che ha come protagonista Geralt di Rivia, ha ottenuto un travolgente successo prima in patria e poi all’estero, coronato dall’uscita della serie di videogiochi The Witcher, ispirati ai suoi romanzi. Attualmente è uno degli scrittori fantasy più letti d’Europa. Dopo Il guardiano degli innocenti, La spada del destino e Il sangue degli elfi – romanzo vincitore del prestigioso David Gemmell Legend Prize –, Il tempo della guerra continua la saga dedicata alle avventure dello strigo Geralt.

SINOSSI

Tre ombre cavalcano nella notte. Sono tre sicari, lanciati all’inseguimento della loro prossima vittima. Tuttavia non sanno di essere a loro volta seguiti da una creatura più forte e più resistente di qualsiasi essere umano: Geralt di Rivia, l’assassino di mostri. In circostanze normali, lo strigo non si sporcherebbe le mani per eliminare dei comuni criminali, ma stavolta è diverso. Perché quei tre sono stati assoldati per uccidere la principessa Ciri e, se ci riusciranno, il mondo intero sarà perduto: Ciri è la Fiamma di Cintra, la maga di cui parlano le profezie, l’unica forza in grado di contrastare i piani dell’imperatore di Nilfgaard – lo spietato conquistatore del Nord – e di riportare la pace tra i popoli della terra. Per questo è essenziale che Ciri arrivi sana e salva sull’isola di Thanedd, dove si stanno radunando tutti gli altri maghi. E Geralt è disposto a ogni sacrificio pur di proteggere il suo cammino. Però nessuno può immaginare che la principessa non sarà al sicuro nemmeno sull’isola. Sebbene sia difesa da incantesimi potentissimi, le spie di Nilfgaard sono infatti sbarcate persino in quel luogo isolato. E adesso sono in attesa, pronte a colpire…

RECENSIONE

La scrittura dell’autore è molto fluida, come la storia che narra.

Il lettore viene catapultato già dalle primissime pagine in un’atmosfera cupa. Il tempo della guerra si avvicina, come si avvicinano i nemici e l’ansia è palpabile. Tangibile è anche la paura che serpeggia tra la gente, tra le varie popolazioni. Inutile girarci attorno, quando sta per scoppiare una battaglia epocale persino l’aria diventa elettrica.

Questo è il quarto libri di una saga ormai amata dal pubblico.

Man mano che le pagine scorrono ci si addentra sempre di più negli intrighi dei maghi, delle spie mandate dai vari signori per sondare il terreno. Forse per fare gli ultimi accordi, che però non arriveranno mai, perché il duello inizia proprio da lì, dalla congrega dei maghi. E poi arriva la tanto temuta guerra, sanguinaria e devastante.

Molto interessanti le scese di battaglie descritte nel libro, quasi reali direi. Lo scrittore è molto bravo a mettere su carta i duelli e le strategie che vengono messi in atto durante una campagna totalitaria come quella descritta in questo tomo. I nemici sono sempre all’erta, i buoni si confondono con i cattivi in un susseguirsi di situazioni che, di volta in volta, spiazzano il lettore. Come nella vita reale la battaglia è totale e lascia dietro di sé solo morte e devastazione, solo terra bruciata.

Ma rimane una speranza, qualcosa che ancora fa andare avanti quelli rimasti. La vita non abbandona mai del tutto questo mondo. Dalle ceneri di un campo bruciato rinasce l’erba, come dai cuori dei sopravvissuti nasce la speranza di poter ricominciare.

E adesso rimaniamo in attesa del prossimo capitolo.


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