RESIDENT EVIL: RETRIBUTION di John Shirley


Recensione del libro

A cura di Fiorella Rigoni

BIOGRAFIA

L’eclettico e autorevole John Shirley è noto per il suo contributo alla fantascienza cyberpunk, così come per la suspense (come nei romanzi Spider Moon e The Brigade), per le storie e i romanzi horror e per i lavori cinematografici sempre di stampo horror. La sua sceneggiatura più celebre è quella del film Il Corvo, del quale è stato lo sceneggiatore iniziale, prima che David Schow rimaneggiasse la sceneggiatura. Ha anche scritto sceneggiature per Star Trek: Deep Space Nine e Poltergeist. Da citare i suoi primi, intensi e espressionistici romanzi horror come Dracula In Love e Cellars che hanno influito sul movimento Splatterpunk nell’horror, e sul successivo movimento “bizarro”.

L’opera di Shirley spazia nei toni dal surreale, al crudo naturalismo, all’incubo. Shirley è anche uno scrittore di canzoni ed un cantante, avendo capeggiato numerose band punk, compresa la band di New York Obsession, che è stata registrata dalla Celluloid Records. Ha scritto testi per i Blue Öyster Cult, come ad esempio diverse canzoni dell’album Heaven Forbid.

SINOSSI

Il T-virus continua a devastare la terra, trasformando la popolazione mondiale in un’orda di mostri assetati di sangue. Ritrovati i suoi amici e i suoi nemici – Rain Ocampo, Carlos Olivera, Jill Valentine, Ada Wong, Leon Kennedy e anche Albert Wesker –

Alice deve lottare per sopravvivere e ritornare alla realtà. Il conto alla rovescia è iniziato e il destino della razza umana è nelle sue mani.

RECENSIONE

Il libro è tratto dal film uscito in questi mesi al cinema e si nota fin dalle prime pagine il desiderio di coinvolgere i cultori del genere. L’impostazione è quella tipica della sceneggiatura, con frame che si susseguono a ritmo frenetico e flash-back che ci riportano avanti e indietro nel tempo.

La scrittura dell’autore è molto fluida e scorrevole, ma non cattura fino in fondo il lettore, perché prima di empatia. La trama non è certo ricca di contenuti, ma decisamente colma piena di lotte e battaglie, di morti e non-morti che sembrano non finire mai, lasciandoti senza fiato. Più che un libro sembra, appunto, la trasposizione sulla carta di un videogioco. La narrazione è schematica e povera di emozioni, invece il sangue versato e le pallottole sparate abbondano.

Il libro piacerà di certo agli appassionati di questo videogioco, probabilmente non molto ai lettori che da un libro si aspettano emozioni e storie più coinvolgenti a livello emotivo.


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