Oltre il buio – Alberto Petrosino


Oltre il buio di Alberto Petrosino – Little Dreamers, Casini-Art of Life.

A cura di Anna Giraldo

Recensione

Quattro persone si svegliano nel buio totale, sono immobilizzate e non hanno memoria degli eventi che le hanno condotte in una tale situazione.

Solo buio e disperazione circondano Eva, impaurita e fragile, Seth, nervoso ma protettivo, Moan, sgarbata e aggressiva, Leo, il più silenzioso. Nel buio, oppure dovremmo dire oltre il buio, i personaggi di Petrosino inventano storie, per intrattenersi, per capirsi, per esorcizzare la paura.

Apre le danze un thriller dai contorni gotici raccontato da Seth. Seguono il racconto di guerra di Leo, la storia romantica di Moan, la fiaba surreale dai tratti quasi didascalici di Seth e infine il racconto onirico di Eva.

Nelle storie inventate e sognate una verità si fa strada lentamente, attraverso l’orrore dell’omicidio, la disperazione della guerra, la rassegnazione dinanzi all’inevitabile, una verità che diventa la crudele e ardente storia di un amore molto particolare.

Petrosino, alla sua prima opera, ha fatto scelte narrative molto ardite. In primo luogo Oltre il buio è letteralmente al buio, togliendo un senso al lettore, l’autore ha lavorato sulla descrizione delle emozioni, riuscendo a creare personaggi comunque vivi e presenti nella storia. In secondo luogo, Petrosino si è cimentato nei diversi generi letterari, proponendoci una lettura varia e mai noiosa, ma legata a una tematica comune.

Il romanzo è estremamente scorrevole grazie al linguaggio sciolto e allo stesso tempo ricercato e alla suddivisione della narrazione nei racconti dei personaggi. Ottima la suspence che ci conduce a un finale dai contorni surreali, per certi aspetti sorprendente, nel quale si comprende che ogni storia agghiacciante, struggente, romantica, in realtà ha sviluppato un unico tema visto da differenti angolazioni.

Oltre il buio è indirizzato dall’editore ai lettori young adult, ma è apprezzabile a tutte le età sia per i contenuti di racconti che lo compongono, sia per la tematica legata al passaggio tra la vita e la morte affrontata da Petrosino con grande ricchezza di significati.

Alberto Petrosino è nato a Livorno nel 1985. Interessato fin da bambino da giochi e letture di genere fantastico, ha coltivato la passione per la scrittura facendone uno strumento per creare un tramite tra vita ed immaginazione.

Ha frequentato la Facoltà di Psicologia dell’Università di Firenze, dove si è specializzato in Psicologia Sociale e delle Organizzazioni.

 

Intervista

Alberto Petrosino, cosa significa per te scrivere?

Ti risponderò con una frase che credo racchiuda in sé il significato e il motivo per cui scrivo: “Scrivere è un modo per vivere altri sogni, poiché quelli degli altri, a volte, non mi bastano.”

Per amore di sintesi e per fornire un inquadramento comprensibile al lettore “medio” usiamo definire fantasy tutta la letteratura che ha una connessione con il fantastico. Ma il tuo romanzo si discosta moltissimo dal fantasy tradizionale. Tu come lo definiresti?

Credo anche io che Oltre il buio non possa essere propriamente definito un romanzo fantasy… Certo, magari ne assume le sfaccettature per la sua concezione fantastica, in quanto rompe le regole e le aspettative di ciò che potrebbe accadere nella vita di tutti i giorni, però non penso che possa essere inquadrato nel genere in questione. Anzi, a dire la verità non saprei neanche collocarlo in un genere specifico. “Oltre il buio” nasce da una storia che potremmo definire “Thriller”, ma si suddivide in racconti completamente diversi tra loro sia per tematica che per stile narrativo. Un romanzo dalle varie sfumature, come la vita…

La tua scelta narrativa è molto particolare, specialmente perché si tratta di un’opera prima. I tuoi personaggi sono nel buio totale e non possono muoversi. Come si riesce a caratterizzare e rendere comunque vivo un personaggio, togliendogli aspetto e gestualità?

Attraverso la sua immaginazione… Quando ho scritto il romanzo mi son reso conto della difficoltà di dare “vita” a delle voci. Ma sono proprio le voci dei protagonisti a fornire solidità alla loro esistenza: grazie a ricordi, sensazioni, desideri e speranze che prendono forma nei loro racconti e trasformano il buio in qualcosa di più di semplice tenebra… È come provare a chiudere gli occhi quando sentiamo narrare una storia: siamo noi a dare realtà alle parole attraverso l’immaginazione.

Le storie racchiuse nel romanzo parlano di guerra, di rassegnazione, di malattia. Eppure “Oltre il buio” è anche una vibrante storia d’amore. Quali sono state le tue fonti di ispirazione?

Oltre il buio è nato da un racconto breve che avevo scritto un paio di anni fa. Da quella base si è sviluppato trasformandosi in romanzo grazie al contributo di quei personaggi che, inizialmente, erano celati tra le pagine non scritte della storia. L’ispirazione è nata da un flash improvviso: da una specie di immagine che mi si era creata nella mente per mostrarmi il finale della vicenda. A quel punto, conoscendo la meta, si trattava di scrivere il percorso per raggiungerla.

Sei laureato in Psicologia. La tua formazione ha influito sulle tue scelte narrative?

Certo, ma credo che non sia stata solo la formazione universitaria a “indirizzarmi” verso questo tipo di narrazione. Ritengo che Oltre il buio racchiuda molte parti di me…

 

 


Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *