Batman – Il Cavaliere Oscuro, il ritorno


Batman – Il Cavaliere Oscuro, il ritorno

Recensione a cura di Monique Scisci

 

Un film di Christopher Nolan

Con Christian Bale, Gary Oldman, Morgan Freeman, Michael Caine, Anne Hathaway Titolo originale The Dark Knight Rises

Azione, durata 164 minuti

USA, Gran Bretagna 2012

Warner Bros

Numerose le pellicole cinematografiche che nel corso degli anni, hanno raccontato le vicende di Batman, l’eroe mascherato, creato da Bob Kane e Bill Finger nel 39’. Ogni trasposizione presenta peculiarità differenti. Da Tim Burton a Joel Schumacher, si sono susseguite interpretazioni di vario tipo, ma è l’inglese Christopher Nolan a donare all’uomo pipistrello una svolta realistica, più psicologica sullo sfondo di una Gotham City cupa e complessa, una visione fantastica di New York.

Il Batman di Nolan, è un personaggio sfaccettato e articolato. Non è solo archetipo del supereroe, ma un uomo immerso nella sua fragilità, che sfida la paura in nome di un ideale assoluto di giustizia, pronto a sacrificarsi per le persone che ama. Anche i personaggi che gli ruotano attorno non sono semplici caricature, ma figure contraddistinte da precisi schemi psicologici e da un passato che ne influenza le azioni, diventano veri e propri co-protagonisti.

L’intreccio è ben costruito, la dicotomia tra bene-male e giusto-sbagliato, traccia confini labili, da qui il supplizio di Batman. In questi film, si respira forte tensione emotiva e drammatica, che non è caratterizzata tanto dagli effetti spettacolari, che di certo non mancano, ma dal modo in cui il regista indaga i suoi personaggi, tramite primi piani ravvicinati che proiettano lo spettatore all’interno delle loro menti, quasi in maniera soffocante.

Nei primi due capitoli, abbiamo assistito all’evoluzione del personaggio. Nolan ha raccontato l’origine di Batman in maniera dettagliata e concreta, senza particolari fronzoli fumettistici. Dalla tragedia familiare, alla realizzazione della maschera in Batman Begins  del 2005 lo abbiamo visto scontrarsi con eventi tragici e antagonisti enigmatici, che lo hanno letteralmente surclassato in Batman- Il Cavaliere Oscuro del 2008. Il terzo e ultimo capitolo, si concentra sul suo declino interiore, e l’atmosfera angosciante concorre a enfatizzare il suo stato d’animo.

Una serie di sconfitte porteranno il filantropo Bruce Wayne sull’orlo del baratro. Per riemergere, dovrà scavare nei meandri di un animo sconvolto, affrontare un percorso lastricato di ostacoli. Emerge nell’epilogo, un Batman differente, non l’eroe invincibile e glaciale, ma un uomo come tanti, capace di commettere errori e imparare da questi per risorgere.

Sono trascorsi, ormai otto anni dal precedente episodio che vedeva l’allontanamento di Batman da Gotham, in seguito all’incidente di Harvey Dent.

Dopo un apparente equilibrio, fondato sul decreto promosso dal deceduto procuratore distrettuale, tramite il quale la polizia è riuscita a ingabbiare i peggiori criminali nel penitenziario di Blackgate, Gotham si scontra con la ribellione sociale, il terrorismo, gli speculatori dell’alta finanza, l’anarchia di un paese mutato e corrotto, sottile critica del mondo moderno.

Il pamphlet iniziale, ricco di azione, è l’indizio del tracollo. Bruce Wayne tormentato dalla perdita di Rachel, vive esiliato nella sua lussuosa dimora insieme ad Alfred Pennyworth, fedele maggiordomo tuttofare, mentre James Gordon, ufficiale di polizia idealista, segretamente amico di Batman, continua a sentirsi in colpa per avergli attribuito la responsabilità dei crimini compiuti da Due Facce, ma quando decide di rivelare agli abitanti la verità, si rende conto che Gotham non è pronta e questo ci riporta alle battute finali del precedente capitolo: ‘Perché Batman è l’eroe che Gotham merita, ma non quello di cui ha bisogno adesso, e quindi gli daremo la caccia. Perché lui può sopportarlo. Perché lui non è un eroe. È un guardiano silenzioso che vigilia su Gotham. Un Cavaliere Oscuro!’. Tuttavia, la menzogna architettata da Batman e Gordon per proteggere Gotham, sta per crollare irrimediabilmente.

Durante una missione, il detective cade nelle mani di Bane, criminale spietato, dotato di una forza sovrumana, indotta da un agente chimico che gli viene iniettato tramite la maschera che indossa. Gordon viene ferito, ma riesce a fuggire grazie al tempestivo intervento dell’agente di pattuglia Blake, che in seguito verrà promosso detective. Il ritorno di Batman sembra sempre più necessario.

Nel frattempo Bruce Wayne, entra in contatto con Selina Kyle alias Catwoman, ladra esperta e scaltra che riesce ad attirare la sua attenzione in circostanze bizzarre, il cui destino si intreccerà a quello di Bruce tramite Bane.

Bruce spinto dai recenti avvenimenti, decide di riesumare Batman, ma Alfred teme per la sua vita; è convinto che non sia pronto e che in realtà dietro la volontà di rientrare nel personaggio, si celi l’intenzione di porre fine alla sua esistenza, ma Bruce sente di dover fare qualcosa e ignora i consigli dell’amico.

Nell’epilogo, Nolan ha rispettato se stesso concedendoci una trasposizione che non ricalca i fumetti, soprattutto nella descrizione dei personaggi.  La trama è avvincente, anche se non del tutto paragonabile all’intreccio del secondo capitolo. In alcuni punti è prevedibile e traballante, ma tutto sommato di grande impatto visivo. Il regista, riesce a coprire alcuni buchi inserendo colpi di scena mozzafiato, che distraggono lo spettatore. Il finale ha un retrogusto già visto, ma di sicuro riesuma un Batman fin troppo decadentista. La complessa colonna sonora composta da Hanz Zimmer, cui il regista ha lasciato carta bianca, crea un ritmo incessante, è perfetta per Gotham City.

Degna di nota l’interpretazione di Tom Hardy (Bane), nonostante la maschera gli copra metà volto, riesce a dare impeto esauriente a dialoghi davvero interessanti e ben costruiti.

Anna Hathaway è credibile nel ruolo di Catwoman, anche se non eguaglia il fascino di Michelle Pfeiffer, ricopre questa figura con un tocco di originalità.

Christian Bale è riuscito a dare il meglio di sé nei panni del tormentato ed eccentrico protagonista; risulta convincente anche nelle scene più drammatiche. Ma di sicuro è il commissario Gordon a catalizzare l’attenzione, Gary Oldman conquista la scena con un’interpretazione davvero esilarante. Licius Fox (Morgan Freeman), Miranda Tate (Marion Cotillard) e Alfred (Michael Cane) hanno ruoli rilevanti, le loro azioni condizionano lo svolgimento del film. Interessante il percorso del nuovo detective John Blake (Joseph Gordon-Levitt), tramite l’evoluzione del suo pensiero seguiamo l’azione da angolazioni differenti.

Per concludere, Il Cavaliere Oscuro-il Ritorno, è di sicuro la degna conclusione di questa fortunata trilogia, nonostante alcuni difetti, riesce a mantenere lo spettatore con il fiato sospeso. Commovente, dinamico e scenografico, lascia l’acquolina in bocca, anche se Christopher Nolan ha smentito i rumors su di possibile seguito diretto da lui. Attendiamo quindi di vedere chi raccoglierà questa ricca eredità.

 

 

 

 

 

 

 


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