Il Conciliatore – Brandon Sanderson


Recensione: Il Conciliatore – Brandon Sanderson

A cura di Maurizio Vicedomini

Titolo: Il Conciliatore

Autore: Brandon Sanderson

Editore: Fanucci

Pagine: 676

Formato: Cartaceo

Prezzo: 16.90€

Da ormai trecento anni il regno di Hallandren è governato dagli dèi Ritornati, uomini morti in modo esemplare e tornati a nuova vita dall’aldilà, e dal loro sovrano assoluto, il Re Dio. La vecchia dinastia reale, fuggita durante la Pluriguerra, si è ritirata nell’enclave di Idris, un territorio impervio e montagnoso che però consente loro di controllare i valichi settentrionali. Per ricomporre le differenze e riunificare i due stati, una principessa idrisiana dovrà andare in sposa al Re Dio e generare con lui un erede; ma nella Corte degli Dèi, luogo di intrighi, complotti e sotterfugi, qualcuno sta tramando nell’ombra. Nella cornice della variopinta città di T’Telir, dove colori e Soffio vitale possono donare vita agli oggetti inanimati, un gruppo composito di personaggi, giovani principesse, mercenari esuberanti, divinità svogliate, altezzosi sacerdoti, soldati Senzavita, loschi figuri e spade parlanti, cercheranno di fomentare una guerra… o di sventarla prima che sia troppo tardi.

Pubblicato in originale con il titolo di Warbreaker, questo romanzo di Brandon Sanderson ci stupisce per diverse ragioni. Prima, da non sottovalutare, è la mole del romanzo. Scrivere un libro di circa 700 pagine che sia capace di tenere incollato il lettore fino alla fine, non è cosa semplice. Eppure, diramandosi attraverso tre punti di vista, Il Conciliatore ci riesce. Non è noioso, grazie anche allo stile fresco e leggero dell’autore, che permette una lettura scorrevole.

Due sono le vette raggiunte da questo romanzo. Prima di tutto l’ambientazione: un mondo dove “l’anima” può essere ceduta, e dove i colori sono fonte di potere inesauribile, collegati al Soffio. Una città viva, non pura scenografia. T’Telir è descritta nei suoi colori, nel suo stile di vita. Sanderson crea una vera civiltà, coerente e interessante.

L’altro aspetto è senza dubbio la caratterizzazione dei personaggi. Fra i tre che detengono un punto di vista – Siri, Vivenna e Lievecanto, escludendo il saltuario Vasher – senza dubbio quello del Ritornato, Lievecanto, è il migliore. Il personaggio è talmente vivo che condivide i propri dubbi con il lettore, le angosce, le paure. È umano fino alla fine, ed è forse il personaggio più epico – sebbene fosse partito in sordina – del romanzo.

Il libro è autoconclusivo – cosa rara di questi tempi – specialmente per un tomo così interessante. Un libro che permette di scorgere, al di là della storia, un ragionamento su dèi e uomini, su cosa c’è davvero fra loro a distinguerli. Su cosa è disposto a rinunciare un uomo per onorare i propri dèi, e sul punto di vista stesso di queste divinità. Dove non è la risposta definitiva che viene data, quella più profonda che da sempre cerchiamo, ma solo quelle che possono essere conosciute.

Ciò che ci può spingere a dire la fatidica frase. «La mia vita alla tua. Il mio Soffio diventa tuo».

L’Autore

Brandon Sanderson, nato nel 1975, è autore del romanzo Elantris, che lo ha rivelato a critica e pubblico come una delle maggiori promesse della letteratura fantasy contemporanea. Con Fanucci Editore ha già pubblicato la trilogia dei Mistborn,  L’ Ultimo Impero, Il Pozzo dell’ Ascensione, Il Campione delle Ere eLa Viadei re. Inoltre, basandosi sugli appunti di Robert Jordan, ha lavorato agli ultimi tre volumi che completano la saga best sellerLa Ruotadel Tempo.


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