I Ragni Zingari – edizioni XII


Recensione: “I Ragni zingari” (2010)
a cura di Marco Montozzi

Autore: Nicola Lombardi
Edizioni XII: Collana Eclissi n° 9

Un unico concetto era chiaro, e vivo, in tutti. Il ritorno. A casa.
Michele si afferrò saldamente a quel pensiero, sussultando ai ritmi sferraglianti e rugginosi imposti dal treno.
La casa. Le persone care. I luoghi familiari e amati. Era più che mai urgente appigliarsi a quelle boe di salvezza. L’oceano non mostrava approdi, all’orizzonte. Ma era già tanto sapere, o credere, che da qualche parte, a dispetto di tutto, ci fosse un porto, ad attendere ciascuno di loro.
Non poteva certo sapere dei ragni. Anche loro lo stavano aspettando.

Il libro

9 settembre 1943. Il Maresciallo Badoglio ha firmato l’armistizio e Michele ritorna dal fronte, dall’Albania, portandosi appresso ricordi di morte e una ferita alla tempia. Nella sua vecchia casa in campagna lo aspettano i suoi: la madre, la sorella Adele, l’anziano nonno e lo strano zio Berto. Ma manca Marco, l’adorato fratellino: è sparito da tre giorni, e nessuno sa che fine abbia fatto. E la sua famiglia non è più la stessa (o forse è lui a non riconoscerla più?), stravolta dalla paura. Non soltanto quella di una guerra logorante, tutt’altro che terminata – trasferita anzi contro nemici già in casa. Ai margini del campo visivo, c’è qualcos’altro.

Recensione

Ci sono diversi motivi per cui bisognerebbe leggere questo libro.
Iniziamo però dal motivo per cui NON dovreste leggerlo. Mi riferisco a coloro che si lanceranno in questa lettura aspettandosi l’arrivo di ragni sanguinari  o di bestie che vogliono prendere il controllo degli esseri umani.
Ebbene, le bestie sanguinarie  ci sono, come ci sono mostri che vogliono controllarci ma non è quello che vi aspettate.
E’ un horror VERO questo, privo di sangue e colpi di paura, ma pauroso proprio perché calato nella quasi più totale normalità.
Ed è lì che ci spaventiamo, quando la nostra routine viene interrotta da qualcosa di così normale e naturale da essere incredibile, seppur immersa nell’incedere naturale dell’esistenza.

Siamo nel 1943 e l’Italia firma l’armistizio con le forze alleate, Michele torna a casa con una sola consapevolezza, quella di essere vivo e sopravvissuto.  Non vede l’ora di tornarsene al suo paese e di riabbracciare i suoi cari e di poter tornare a vivere la vita di sempre o magari di cambiarla in meglio.
Ma una notizia infausta lo attende: suo fratello minore, Marco, è scomparso e nessuno sa dove possa essere finito.
A nulla sono valse le ricerche delle scarne forze di polizia e la disperazione di Michele e dei suoi famigliari non fa che crescere, incalzata inoltre dalla imminente e annunciata rappresaglia tedesca che presto si abbatterà sul paese reo di essere passato dall’altra parte della barricata nel conflitto.
La mente di Michele si affolla così dei fantasmi della guerra che lo abbrancano, di sospetti e di paure che si palesano anche nella maledetta e zampettante forma aracnide de “I ragni zingari”.
Un sospetto può venire al lettore nel procedere tra le pagine “Ma i ragni, dove sono?” e soprattutto “Ci sono?”
Non aspettate l’arrivo dei mostri perché sono già lì, tutti davanti a voi.
“Vedo e non vedo”, è così che ci tratta l’autore conducendoci in una storia immersa nella quotidianità che non è più tale.  Viene il dubbio che il titolo sia una trappola, un enigma che potremo sciogliere solo a fine lettura ma, vi giuro, così non è.
Il finale del libro può, in qualche speranzosa maniera, considerarsi aperto e coloro dotati di una certa sensibilità, non potranno che versare persino qualche lacrima.

 

Voto. 7

Bio: Nicola Lombardi nasce a Ferrara nel 1965. Nel 1989 dà alle stampe il suo primo parto macabro: Ombre – 17 racconti del terrore.
Lavora per alcuni anni presso Profondo Rosso, la bottega romana degli orrori di Dario Argento; a Roma si lega al movimento letterario NeoNoir pubblicando racconti, articoli e traduzioni su varie riviste e antologie per case editrici quali Newton & Compton, Stampa Alternativa, Perseo Libri, Datanews.

Suoi sono i romanzi tratti dai film di Argento Profondo Rosso e Suspiria, entrambi pubblicati da Newton & Compton. Per anni ha collaborato con il periodico Mystero in veste di narratore e traduttore. Altre sue raccolte di racconti horror-noir sono I racconti della piccola bottega degli orrori, La fiera della paura (entrambe Mondo Ignoto Editore) e Striges (Robin Editore). Fa parte dello staff di redazione de L’Ippogrifo, organo periodico del Gruppo Scrittori Ferraresi.

Oltre alla viscerale passione per il cinema e la narrativa dell’orrore, Lombardi coltiva anche una particolare vena umoristica che lo spinge a scrivere cose che non stanno né in cielo né in terra (si vedano i deliranti Mondo Rotunno e Il premiato Mirabolario del cavalier Alfio Rotunno, entrambi pubblicati da Boopen).

Il suo romanzo I ragni zingari è entrato a far parte a maggio 2010 della collana Eclissi di Edizioni XII.

Sito personale: www.nicolalombardi.com

 


Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *