Intervista: Mario Erminio Bussini, il visionario


Intervista: Mario Erminio Bussini, il visionario.
A cura di Anna Giraldo

Mario Erminio Bussini, new entry nella scuderia della saga di Amon con Amon Eclipse (Casini Editore), non ama molto parlare di sé e lo si nota subito dalle risposte stringate che ha dato alla mia intervista.
Preferisce far parlare i suoi personaggi: il fantomatico Wes, per esempio, de La notte dell’erba cremisi (Casini Editore), è un detective sensitivo dal passato misterioso che si trova alle prese con un caso di bambini barbaramente uccisi.
Una prima prova difficile da collocare in un genere ben preciso, come ha dichiarato lo stesso autore: un mix di thriller, esoterismo e horror.

Ciao Mario, sono contenta che tu mi conceda questa intervista, anche se l’idea di proportela è nata in un modo un po’ strano.
Avevo terminato da qualche settimana La notte dell’erba cremisi e un giorno ho visto su Facebook il tuo aggiornamento di stato: che noia!
Il mio primo commento è stato: perché non scrivi di Wes? (Wes è un personaggio molto intrigante, difficile non rimanerne colpiti).
E alla tua risposta: non ci penso nemmeno!, ho deciso che non potevo lasciarti morire di noia e ho inventato un modo per occupare il tuo tempo… un’intervista!
Partiamo dunque dall’inizio: vuoi raccontarci di te? Chi è Mario Erminio Bussini?

Sono nato a Torino nel 1973.
Ho imparato a leggere molto presto, verso i quattro anni, e da allora non ho più smesso.
La mia infanzia solitaria è stata accompagnata dai libri classici per bambini, dai fumetti di Bonelli e della Marvel, e, in seguito, da Arthur Conan Doyle, Agatha Christie e Ellery Queen, poi Poe, Lovecraft, Stephen King, e infine la letteratura e fiction di fantascienza.
Nonostante il mio amore per la letteratura ho deciso di seguire studi diversi, il che non mi ha aiutato con lo scrivere. Infatti ho realizzato soltanto una manciata di racconti finiti nel cestino e un romanzo rimasto incompiuto.
Nel 2009, dopo aver letto per l’ennesima volta On Writing, ho deciso di provare a cimentarmi con un romanzo vero e proprio: così è nato La notte dell’erba cremisi.

Ancora prima di essere uno scrittore sei un lettore. Che tipo di lettore sei? Quali sono i tuoi autori preferiti e cosa stai leggendo in questo momento?

Sono un lettore lento e meticoloso, a volte impiego mesi per terminare un libro.
Oltre ai sopracitati, i miei autori preferiti sono Asimov, Lehane, Connelly, Evangelisti, Anne Rice, e molti altri.
Al momento sono alle prese con La mano sinistra di Dio di Hoffman, un libro che è riuscito a strapparmi dall’apatia che mi ha colto in estate, al termine della stesura di Amon Eclipse.
E’ un libro insolito, curioso. E non è affatto semplice incuriosirmi.

Una domanda che perseguita noi scrittori: perché scrivi?

Scrivo perché sono un visionario e in certi periodi mi coglie un impulso irrefrenabile.
Scrivere è l’unico modo che conosca per catturare queste visioni evitando che tornino ad assillarmi.

In che modo si svolge il tuo processo creativo? Cosa fai prima di iniziare a scrivere?

Cerco di isolarmi il più possibile dal mondo esterno, di espandere la mia fantasia, di raggiungere uno stato di catarsi creativa in cui mi sento totalmente immerso nella storia.
Purtroppo non capita molto di frequente, ma è una sensazione davvero inebriante.

Come crei le tue storie e i tuoi personaggi?

In genere parto da un’immagine, qualcosa che ho già ben chiaro nella mente: una persona, una casa, una strada, una finestra. Da quel punto in poi creo dei personaggi, ai quali cerco di dare dei tratti precisi, e li faccio interagire tra loro.

Credi di aver già trovato un tuo stile personale?

Non ne sono sicuro, forse sì. Diversi recensori mi hanno attribuito uno stile peculiare, anche se mi rimproverano di essere un po’ troppo cinematografico.

Qual è stato il percorso dei tuoi manoscritti dal tuo pc alla proposta all’editore? Come li hai revisionati? Li hai fatti leggere ad altre persone? È stato facile trovare un editore?

Una volta terminata la stesura de La notte dell’erba cremisi ho aspettato alcune settimane prima di una revisione, poi ho invitato alcuni amici a far parte di un gruppo di lettura e ho sottoposto loro il mio lavoro. Al termine della lettura ho effettuato un’ulteriore revisione e poi ho spedito il manoscritto ad alcune case editrici.
Fortunatamente ho ricevuto riscontri positivi.

A cosa stai lavorando adesso e quali sono i tuoi progetti futuri?

In questo momento sono concentrato sul lavoro con la mia band, i Firelord, con la quale ho realizzato un EP che sta per andare in stampa.
Ho terminato Amon Eclipse solo pochi mesi fa. E’ stato un lavoro molto impegnativo ed estenuante, tanto che per qualche tempo ho deciso di evitare la scrittura.
Non sono nemmeno sicuro di riprendere a scrivere, al momento.
Ma le visioni continuano a tormentarmi.


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