Settimana Lupo Mannaro – L’ultimo Lupo Mannaro


A cura di: Marco Montozzi
Recensione: “L’ultimo lupo mannaro” (21/04/2011)
Autore: Glen Duncan
Titolo orginale: “The last werewolf” (2011)
Ed: ISBN
Pag: 480

Cosa altro si può aggiungere a un romanzo dopo averlo definito “un bel romanzo”?

“L’ultimo Lupo Mannaro” di Glen Duncan è questo, un libro molto bello di quelli che hanno il pregio di essere scritti senza troppi orpelli e che o lo si ama, e quindi lo si definisce un buon libro, o lo si lascia a metà perché lontano dal gusto odierno che vuole le creature fantastiche ostinatamente dolci e delicate.

Quello che ci parla dalla pagine di questa storia è un uomo di centosessantasette anni che si racconta senza filtri, senza stare tanto a pensare chi sia il suo lettore.
E’ un diario, ma non scritto alla maniera del memoriale, quanto piuttosto al raccontare i fatti così come sono avvenuti e come si sono susseguiti in questi quasi duecento anni di vita vissuta da creatura della notte.
Jacob Marlowe ci racconta di come sia divenuto un licantropo, dei pregi e dei difetti della sua condizione e dell’immortalità a cui vuole mettere fine perché è oramai stanco e logorato da anni di lussuria e assassinii, del sangue, delle malefatte ma anche degli atti di altruismo per bilanciare in qualche modo la sua irrefrenabile fame di carne umana che a ogni plenilunio la bestia che risiede dentro di lui richiede.
Jacob Marlowe ha da poco appreso di essere l’ultimo della sua specie e allora si chiede se sia giusto continuare a trascinarsi in questa vita, oppure lasciarsi catturare dal “wocop”,l’organizzazione mondiale per il controllo dei fenomeni occulti e mettere la parola fine alla propria errabonda esistenza.
Glen Duncan ci regala una storia bella, senza dubbio, ben costruita e ben raccontata la cui debolezza, ma che debolezza non è, risiede forse nel finale che in realtà finale non è.
Il protagonista è lontano anni luce dagli adolescenti vampiri e patinati di oggi e restituisce dignità alla maledizione di una vita lunga e al senso di morte, per quanto possa sembrare in conflitto con una lunga esistenza, che aleggia intorno a lui.
“La visione morale più comoda, per cui ci è concesso abbracciare la mostruosità solo come reazione alla sofferenza o come atto di rabbia contro l’Onnipotente. Il vampiro intervistato, Louis, è disperato per la morte di suo fratello quando accetto l’offerta di Lestat. La creatura di Frankenstein è spinta dalla violenza subita. (…) Il messaggio è chiaro: diventa pure un mostro, nessun problema – ma solo se dolore e rabbia ti hanno fatto impazzire. (…) Sapeva che per giustizia, solo l’essere stata orfana, violentata o depressa (…) le avrebbe dato una scarsa scusa per non essersi uccisa una volta diventato evidente che il fatto che pr vivere avrebbe dovuto uccidere e mangiare altra gente”
Primo di una trilogia “L’ultimo lupo mannaro” è stato acquistato dai fratelli Scott (Ridley e Tony) per una trasposizione sul grande schermo.

Se volete conoscere il WOCOP: http://www.thelastwerewolf.org/

Incipit: «È ufficiale» disse Harley. «Hanno ammazzato il Berlinese due notti fa. Sei l’ultimo.» Poi, dopo una pausa: «Mi dispiace».

Questo succedeva ieri sera. Eravamo nella sua casa di Earl’s Court nella biblioteca al piano di sopra, lui in piedi con i muscoli in tensione tra il camino di pietra e il divano rosso sangue, io seduto alla finestra con un bicchierino di Macallan invecchiato quarantacinque anni e una Camel, e guardavo fuori la neve che cadeva bagnata nel buio di Londra. La stanza sapeva di mandarino e pelle e del legno di pino che bruciava nel fuoco. Dopo quarantott’ore ero ancora fiacco per la Maledizione. Le scorie di lupo sui polsi e le spalle ci mettono un po’ ad andarsene.

Sinossi

Jacob Marlowe ha appena scoperto di essere l’ultimo della sua specie. È braccato dai suoi nemici e tormentato da un tragico passato. Logorato da due secoli di lussuria e di assassinii, a cui è spinto ogni mese dalla Maledizione che lo ha colpito, ha deciso di consegnarsi alle autorità alla prossima luna piena. Gli ultimi trenta giorni prima che tutto finisca. Ma proprio mentre Jacob sta contando le ore che lo separano dalla propria fine, un brutale omicidio e un incontro tanto incredibile quanto inaspettato lo catapultano di nuovo all’inseguimento disperato della vita.
L’ultimo lupo mannaro è qualcosa di unico e totalmente nuovo, un romanzo in cui azione, dolore, poesia, amore, sesso, humour, sangue e morte si tengono per mano in un miracoloso equilibrio.

Bio dell’autore

Glen Duncan è nato a Bolton, in Inghilterra, nel 1965 e ha studiato filosofia e letteratura alla Lancaster University. Il suo primo romanzo, Hope, è stato pubblicato nel 1997, seguito da altri sei romanzi: Love Remains, 666. Io sono il diavolo (Newton Compton), Weathercock, Morte di un uomo qualunque (Fazi), The Bloodstone Papers e A Day and a Night and a Day. Vive a Londra.
L’ultimo lupo mannaro
è il primo libro di una trilogia.


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