Settimana Lupo Mannaro – Recensione Lunaris


Recensione Lunaris, dal diario di un licantropo

A cura di Alexia Bianchini

Il macellaio sottocasa è diventato il mio pusher ufficiale. Di Carne. Ci manca solo che mi metta a scodinzolare quando lo incrocio per strada.

                                                                                                                                                                                                                                    (Lunaris)

Lunaris, dal diario di un licantropo
di D.F.Lycas
Todaro editore
172 pagine, 14 euro

Sinossi

Lunaris è il diario di Lika, un giovane copywriter che, dopo un incontro amoroso, si accorge di subire delle mutazioni durante i periodi di Luna piena.

Una serie di omicidi e il timore di esserne l’inconsapevole autore, insieme all’angoscia per il proprio destino e all’amicizia con Luce, una ragazzina dark, lo accompagneranno nella sua ricerca della verità.

Il mio pensiero

Uno stile avvincente e accattivante quello di Lycas. La narrazione in prima persona rende bene l’idea di come ci si possa sentire nelle condizioni in cui vive il protagonista.

Immaginate di ritrovarvi in veste di Lupo Mannaro. Com’è successo? Forse un rapporto sessuale con una tipa intrigante ma che di certo non vi aveva messo al corrente di un piccolissimo particolare. Vi sentite malati, diversi, la depressione e l’ansia la fanno da padrone. Di certo non è così cool come si possa immaginare.

Anzi, la situazione è davvero complicata, soprattutto se avete necessità di capire chi o cosa siete diventati. Con tutte le leggende che nei secoli sono state create su questa figura è difficile comprendere dove ci sia un fondo di verità. Fatto sta che voi siete certi della trasformazione, perché anche il vostro corpo e non solo la vostra mente sono cambiati. C’è quasi da impazzire se dovete mutare radicalmente stile di vita e voi, da vegetariano che eravate, vi ritrovate a desiderare la carne sanguinolenta manco fosse l’elisir dell’Eterna Giovinezza.

E la luce? Vi da fastidio, quindi che fate? Vi rintanate. Fortuna che c’è internet, altrimenti ci sarebbe da impazzire.

Ma cosa succederebbe se vi ritrovaste una mattina nudo nel parco, conscio che la bestia si è scatenata nella notte di luna piena (dopo che voi come un pirla vi siete riempito di sonniferi nella speranza di sedare il Lupo) e di lì a qualche giorno venisse scoperto un cadavere dilaniato?

Ecco, oltre alle proprie paturnie mentali ci si mette anche il terrore di essere braccati dalla polizia.

In un alternarsi di ricordi, di ricerche e di nuovi e inaspettati incontri, questo libro accende la curiosità nel lettore. Lo stile discontinuo è particolare e non crea disarmonia. Un dialogo, all’apparenza assurdo perché privo di dialog tag rappresenta invece lo stato d’animo del protagonista, spesso vittima di continue domande sulla sua assurda esistenza. Un sferzante ironia poi si alterna con la crisi più profonda, mantenendo lucido il protagonista e attento il lettore.

Un romanzo che consiglio, non perdetevelo!

 


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