Scritture Aliene, Albo n°4 – EDS edizioni


Recensione: Scritture Aliene, Albo n°4

A cura di Maurizio Vicedomini

Titolo: Scritture Aliene, Albo n°4

Autore: Aa. Vv.

Editore: EDS

Pagine: 98

Formato: E-Book

Prezzo: 3.00€

Immagine di copertina: Luca Lanzetta

Dal 20 gennaio è disponibile il quarto albo della collana di fantascienza Scritture Aliene, curata da Vito Introna per la Edizioni Diversa Sintonia.

In formato E-Book, questo quarto volume presenta ben cinque racconti di fantascienza, che spaziano nei più diversi sottogeneri dello sci-fi.

Per una migliore analisi, recensirò singolarmente ogni racconto, così da dare a ogni testo – e autore – il giusto spazio.

12 Aprile 3115 – Tommaso Russo

Il primo racconto dell’albo ci catapulta sin da subito in un futuro lontano. Come recita il titolo ci troviamo nel 3115, in un’epoca post-apocalittica. Le macchine – in un certo senso un cliché della fantascienza – dominano il mondo dai luoghi dove l’uomo le ha poste, relegando l’umanità a una vita di stenti e paura.

Lo stile e il ritmo sono buoni, e l’uso della prima persona aiuta l’immedesimazione in una situazione di terrore psicologico. Anche l’ambientazione – nonostante la brevità del racconto – rende in modo ottimo il futuro che l’autore vuole mostrare, conferendo all’io narrante una tridimensionalità evidente.

L’uso della prima persona ha però un risvolto negativo: l’io narrante spesso “spiega” chi egli sia, e questo sa di innaturale. Secondo e ultimo difetto che ho notato – in un racconto che si lascia leggere con piacere – è la forza del cliché. Le influenze di film come Matrix e Terminator si sentono troppo, rendendo già nota la parte centrale, e svelando a priori gran parte della sorpresa sull’ambientazione. Nonostante questo, il primo racconto apre la prospettiva di un albo interessante.

L’autore

Tommaso Russo è nato nell’estremo lembo salentino nel 1954. Fin dalle elementari accanito lettore, consegue la maturità scientifica a Tricase. Laureatosi in giurisprudenza all’Università degli Studi di Bari diviene avvocato nel 1986. Sposato e con un figlio, da circa un anno avverte imperioso il desiderio di scrivere. Ha pubblicato con Giulio Perrone Editore alcuni racconti brevi nelle antologie Perronelab. È attualmente impegnato nella scrittura di un romanzo. Con EDS ha già pubblicato l’ottimo racconto I Figli di Caino.

L’ultimo tramonto – Michele Nigro

In piena distopia, L’ultimo tramonto mostra una società votata alla felicità comune, che ha rinunciato al pensiero individuale per annullare la solitudine. In un certo senso – a seconda dei punti di vista – questa società potrebbe essere distopica, ma anche utopica. Pone al centro del discorso, nascosto nelle vicende del protagonista, la domanda: “a cosa si è disposti a rinunciare, per la felicità?“. Il breve racconto si svincola bene nel dubbio, fino alla risposta finale.

Dopo un preludio forse un po’ troppo lungo, il ritmo sostiene la vicenda. Il protagonista è caratterizzato bene, ma non a sufficienza da giustificare le sue ultime battute: forse qualche parola in più sull’ambientazione o sul pensiero del protagonista avrebbe aiutato in questo senso.

Il richiamo al 1984 di Orwell, maestro del genere, è lampante. Qui, però, sebbene dia quel senso di déjà vu, non preannuncia nulla sulla conclusione, quindi non disturba la lettura.

L’autore

Michele Nigro, giornalista partecipativo, blogger e bibliotecario, ha diretto dal 2003 al 2009 la rivista letteraria “Nugae“. Lettore onnivoro e appassionato di letteratura fantascientifica, ha pubblicato racconti e articoli su riviste e antologie.

Cura il blog personale “Nigricante” (http://michelenigro.wordpress.com)

Mezzocuore – Stefano Roffo

Racconto ben più lungo dei precedenti, si svolge in diverse realtà temporali, in un intreccio di vite all’inizio caotico, ma poi sempre più chiaro. Il ritmo della narrazione crea un senso di estraneità alla storia, come se fosse impossibile capire cosa sta accadendo. Man mano che il protagonista – e il lettore con lui – scopre ciò che accade, quel senso svanisce, venendo sostituito dalla comprensione.

La caratterizzazione del protagonista è uno dei punti forti del racconto, e il legame con la moglie rasenta davvero un senso empatico con il lettore.

Nonostante la lunghezza e la continua frammentazione in più paragrafi, Mezzocuore si legge in un sol fiato, fino a un inaspettato epilogo.

L’autore

Stefano Roffo, nato a La Spezia nel 1955, vive e lavora a Genova. Grafico editoriale e autore di libri su arte, artigianato e turismo, ha pubblicato, tra l’altro, per la Newton Compton, insieme a Elena Donato, “Guida curiosa ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Genova“, e per la De Ferrari “L’eredità del tempo“. Nel 2011 ha pubblicato il racconto “Il pettine di elasto” in “Nero Liguria” di Perrone Lab e la prima versione del presente racconto (con il titolo di “Cuore di Gomma“) nella raccolta “Notturno Alieno“, Bietti editore.

Le ombre di Keidoran – Antonio Lanzetta

Immersa in un’invasione planetaria, l’ambientazione di questo racconto ci porta in un fantasy fantascientifico, dove primeggiano le armi bianche sui fucili. La protagonista, affiancata in seguito da altri personaggi ben caratterizzati, ha spessore notevole in quasi tutto il racconto, perdendone un po’ solo nella fase successiva alla sua liberazione.

Tutto il racconto richiama con grande chiarezza temi attuali della guerra per profitto, sostituendo al petrolio la proteaxite. I combattimenti, molto presenti nel testo, sono descritti spesso in maniera assai dettagliata, altre in modo un po’ generico, impedendo – in questo secondo caso – di cogliere l’azione come l’autore l’aveva ideata.

Dal punto di vista linguistico il racconto non esce mai dai canoni dell’ambientazione, riuscendo a creare un’atmosfera verosimile sia per quanto riguarda la parte fantascientifica, sia per il lato militaresco. Unica pecca è l’uso un po’ troppo frequente di espressioni cristallizzate, come “seminare paura” o “come un coltello nel burro”.

L’autore

Antonio Lanzetta è nato a Salerno il 12/02/1981 e lì vive e lavora come bancario. Laureato in Economia presso l’Università degli Studi di Salerno e con un trascorso da musicista, quale bassista della band “Kernel Zero”, è un appassionato di fantasy, sci-fi, giochi di ruolo e videogames. La sua scoperta del mondo fantasy è avvenuta all’età di dieci anni, grazie alla lettura di “La Spada di Shannara” di Terry Brooks. Esordiente, è autore del romanzo “Ulthemar – La Forgia della Vita” che sarà pubblicato dalle edizioni GDS nel 2012, oltre che dei racconti brevi “L’Orologio” (La Corte Editore) e “L’ordalia di Joachim” (Ed. Scudo).

Aurora Sogna – Viola Killerqueen Lodato

A chiudere l’albo, probabilmente il racconto meno riuscito. Aurora Sogna si sviluppa come un monologo interiore in buona parte del testo, e già di per sé questo rende poco attivo lo svolgimento. Secondo punto dolente è l’uso della materia fantascientifica: l’infezione, il virus – diciamo così – non ha fondamenti né scientifici né fantascientifici. Accade e basta, e questo non è concepibile in un racconto di fantascienza. Sembra piuttosto una rivisitazione di Pinocchio in chiave pseudo-erotica, dove al burattino si sostituisce l’androide.

Lo stile è buono, ma il ritmo, sempre a causa dell’impostazione del racconto, è lento e spinge a sorvolare sulle divagazioni mentali della protagonista.

L’autrice

Viola “Killerqueen” Lodato nasce a Savona il 7 aprile 1991, unica femmina di quattro figli. I due fratelli maggiori le hanno trasmesso la passione per la fantascienza, per Magic the Gathering, per i videogiochi e per i Queen. Scrive storie fin da piccola, ha cominciato con fan fiction infarcite di Mary Sue… ma non ditelo troppo in giro! Nella vita studia Scienze della Comunicazione al campus di Legino e scrive recensioni e articoli per il sito www.scrittevolmente.com

Come ogni raccolta di racconti che si rispetti, anche questo volume ha i suoi alti e bassi, anche se la qualità si mantiene sostanzialmente alta. Nessuno dei racconti mostra carenze dal punto di vista stilistico o linguistico, il che permette una lettura piacevole e lineare.

L’ampia varietà di sfaccettature del genere – inoltre – scaccia la noia che spesso può cogliere, conducendo alla fine dell’albo con soddisfazione.

L’albo è acquistabile tramite sia dal sito dell’editore che da Amazon.


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