Recensione – “Cardanica” di Dario Tonani


Recensione: “Cardanica” (2010)
A cura di: Marco Montozzi

Autore: Dario Tonani
Titolo orginale: “Cardanica” (2010)
Ed: 40K
Pag: 40
€: 2.99

Primo appuntamento di una quadrilogia, attualmente pubblicato anche negli Stati Uniti, Cardanica è un racconto che racchiude in sé la forza del romanzo.
Quando iniziamo a leggerlo veniamo subito rapiti e immersi in una atmosfera realistica e palpabile che in pochi riescono a restituire in così poche pagine.
La vicenda di Cardanica si svolge su Mondonove, un pianeta arido e velenoso, i cui abitanti hanno focalizzato la loro attenzione sulla creazione di una tecnologia basata sulla meccanica e la carpenteria, e sono ancora ben lontani dal dominio sull’elettricità.
Eppure Mondonove è un pianeta prospero di vita, con città separate da vasti deserti e collegate tra loro grazie a imponenti veicoli a ruote, veri e propri bastimenti, governati da equipaggi numerosi come fossero vere e proprie navi.
La Robredo è una di queste, un vero gioiello della tecnologia ma che, novello Titanic, si troverà a insabbiarsi e a eseguire le procedure di emergenza. Solo un piccolo modulo di emergenza, uno pneumosnodo elemento tecnologico che sembra possedere una propria coscienza,  si stacca dalla nave madre con a bordo, e forse prigionieri, due ufficiali che vengono accolti da una voce meccanica: “Benvenuti a bordo. Il mio nome è Cardanic. Non cercate di interagire. Sono solo un cilindro musicale. Per servirvi. Au revoir”
Da qui in poi inizierà il viaggio dei due ufficiali, il “Guardasabbia”  e il comandante in seconda della Robredo, isolati dal resto del mondo e sempre in bilico tra paura e ossessione.
Dario Tonani è meritatamente considerato come uno dei principali protagonisti dello scenario fantascientifico italiano; i suoi titoli vengono pubblicati sia in Italia che all’estero riscuotendo il giusto successo.
“Short is more” è lo slogan della casa editrice “40k” (Fortykey) che pubblica, esclusivamente in formato elettronico, l’intera “trilogia” di Mondonove composta, oltre che da Cardanica, “Robredo” e “Chatarra”e che gli dedica una pagina esclusiva sul proprio sito: http://40k.it/mondonove/.
Infine: a chi suonasse familiare il nome “Cardanica” esso è da ricondurre a Girolamo Cardano, studioso matematico del sedicesimo secolo, la cui vita avventurosa e travagliata lo portarono a scrivere trattati sulla sistematica della probabilità e sul come barare efficacemente al gioco degli scacchi.
Naturalmente i suoi contributi più importanti sono: la sospensione cardanica consistente in tre anelli concentrici collegati da snodi, in grado di ospitare una bussola o un giroscopio, garantendo la libertà di movimento dello strumento e il giunto cardanico; dispositivo che consente di trasmettere un moto rotatorio da un asse a un altro di diverso orientamento al quale evidentemente si è ispirato l’autore per la tecnologia di Mondonove.

Per conoscere meglio l’autore e le sue produzioni, è raggiungibile al sito: http://www.dariotonani.it/
Bio: Nato a Milano, dove ha conseguito la laurea in economia politica all’Università Bocconi, è giornalista professionista. Appassionato di fantascienza, noir e horror, ha pubblicato diversi romanzi e una settantina di racconti su antologie (per Mondadori, Stampa Alternativa, Punto Zero, Comic Art, Delos Books), riviste varie e quotidiani nazionali.
Con i suoi racconti, apparsi sulle maggiori testate di genere italiane Urania, Il Giallo Mondadori, Segretissimo, Millemondi, Robot, ha vinto numerosi concorsi, tra i quali nel 1989 il Premio Tolkien, due volte il Premio Lovecraft (1994 e 1999) e tre il Premio Italia (1989, 1992 e 2000).
Sinossi: MondoNove è una distesa di sabbie velenose, punteggiata di agglomerati urbani fatti di ingranaggi, ruote dentate e pulegge. Nel corso dell’evoluzione i loro abitanti si sono applicati a una sola scienza, la meccanica, hanno sviluppato un sola disciplina, la carpenteria. Il pieno dominio sull’elettricità è ancora solo una chimera. A solcare il deserto che separa ogni città dalle altre sono titanici veicoli a ruote, grandi quanto bastimenti e governati da decine di uomini. Su uno di questi, la Robredo, il commodoro Garrasco D. Bray e il suo secondo pilota Victor Galindez si trovano ad affrontare un’emergenza: il pachidermico mostro meccanico si arena tra le dune. Eventualità prevista, per cui sono state predisposte straordinarie scialuppe di salvataggio dotate di intelligenza artificiale, gli pneumosnodi. La loro funzione è quella di mantenere in vita l’equipaggio fino all’approdo in un porto sicuro. Ma per adempiere al suo scopo, Cardanic, lo pneumosnodo su cui si rifugiano Garrasco e Victor, prenderà prima il controllo poi il sopravvento sulle vite dei suoi ospiti…
Incipit: Il Guardiasabbia sollevò appena il cappello e si passò le dita sul cranio lucido. I lunghi tergicristalli neri spazzolavano adagio il vetrogel della plancia alimentandolo con un composto di alcali e sali minerali. Il primo giorno del quarto mese di viaggio era un mercoledì nuvoloso, che prometteva pioggia entro sera. Avevano avuto grane la notte precedente e quella prima ancora: piccoli inconvenienti in manovra, dovuti a improvvisi cali di regime dei motori, abbastanza rognosi, però, da far scattare gli allarmi e innervosire l’equipaggio.
Da oltre sei settimane non vedevano altro che dune e terra arsa dal sole: una sterminata monotonia di gialli, interrotta soltanto dal rotolare indolente dei grossi cespugli a palla, entro i quali – protetti da una cellula ricavata tra le spine – viaggiavano qualche volta gli Ghmor, i nomadi del vento che abitavano le aree subtropicali di MondoNove.


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