Premio Cittadella 2011 – Vincitore e finalisti


Sabato 8 ottobre, a Bardolino, nella splendida cornice del Lago di Garda, è stato assegnato il Premio Cittadella 2011, bandito dall’Associazione Culturale Piazza dei Bardi.

 

Il Premio Cittadella 2011 si è svolto nella splendida cornice di Bardolino (VR), sul Lago di Garda.

Con questo concorso l’associazione, coerentemente allo scopo per cui è stata fondata, si proponeva di incoraggiare autori italiani, e infatti il premio era riservato al miglior romanzo italiano fantasy, pubblicato nel 2010.

Nonostante qualche falla nell’organizzazione della Festa delle Fate, manifestazione culturale all’interno della quale la premiazione doveva avvenire, non dipendente da Piazza dei Bardi, l’evento ha avuto un buon successo, anche perché il tempo clemente ha regalato ai finalisti, alla Giuria e al pubblico una bella giornata di sole e caldo, piacevolmente smorzato dalle onde del lago sul quale si affacciava la Discoteca Lido Holyday, nel cui giardino si è svolta la consegna dei premi.

La Giuria, composta dalla traduttrice Annarita Guarnieri, dalle scrittrici Francesca Angelinelli e Fabiana Redivo, nonché dalla bibliotecaria Giusi Panico (assente per motivi famigliari) e presieduta dal noto critico letterario e saggista Paolo Gulisano, ha assegnato il primo premio ad Alessio Paolucci, il giovanissimo autore de “L’ombra della congiura”, sottolineando l’originalità del suo romanzo, ma non ha mancato di mettere in risalto anche la qualità degli altri libri finalisti, “L’ultimo eroe del Klaidmark”” di Alberto De Stefano e “Il tesoro dei Druidi” di Vincenzo Cortese, secondi ex aequo.

La giuria quasi al completo. Da sinistra Fabiana Redivo, Adriana Comaschi (presentatrice del Premio), il vincitore Alessio Paolucci, Paolo Gulisano e Francesca Angelinelli. Accucciata, Annarita Guarnieri.

A festeggiare gli autori c’erano, oltre ai familiari, ai giurati e a un nutrito gruppetto di appassionati e scrittori, tra cui ricordiamo le autrici Claudia Tonin e Federica Leva, anche il presidente di Piazza dei Bardi, la scrittrice ed editrice Solange Mela, e buona parte del suo Direttivo, dagli scrittori Fabrizio Valenza e Adriana Comaschi alla traduttrice Annarita Guarnieri.

Subito dopo la premiazione abbiamo chiesto ai tre scrittori qualche parola di commento, e sia Cortese che De Stefano hanno sottolineato la loro soddisfazione per aver potuto in questa occasione conoscere altri autori e alcuni membri di Piazza dei Bardi, ed entrambi poi hanno ribadito la loro vocazione fantasy.

Cortese ci ha riferito che “scrivere un romanzo Fantasy è come aprire un forziere celato nello spazio più segreto del nostro inconscio, un luogo che la maggior parte di noi dimentica di possedere e la cui via, spesso, viene smarrita assieme all’innocenza della fanciullezza”, mentre De Stefano ha sottolineato che “scrivere Fantasy è la cosa che mi tiene vivo in ogni istante, niente è paragonabile alla gioia che provo quando vedo un foglio bianco riempirsi d’inchiostro…dell’inchiostro nato dalla mia mente. Il fantasy è il genere primo di tutta la letteratura, scrivere in quest’ambito è un’avventura unica!”

In riferimento alla loro partecipazione al Premio Cittadella, i due finalisti pensano quanto segue: per Vincenzo Cortese “partecipare al Premio Cittadella è stata un’esperienza arricchente da vari punti di vista. Mi ha dato la possibilità di conoscere gli scrittori di Piazza dei Bardi, “persone eccezionali in circostanze straordinarie”. Per non parlare della location, non si sarebbe potuto scegliere un luogo più appropriato della riva del Lago incantato di Garda. Infine, ma non ultimo, il lungo e avventuroso viaggio che mi ha portato da Napoli fino a Bardolino, tra rincorse di treni, coincidenze e improbabili deviazioni stradali… più Fantasy di così!”

Paolo Gulisano con il vincitore, Alessio Paolucci.

Alberto De Stefano ci ha detto che “partecipare al premio Cittadella mi ha dato una grande soddisfazione e il poter conoscere altri autori e altre realtà mi ha aperto un mondo. Spero che in futuro possa diventare una manifestazione ancora più importante della bellissima realtà che già è oggi”.

L’ultima parola spetta, ovviamente, al giovane vincitore, Alessio Paolucci. Secondo lui “scrivere un romanzo fantasy è dire con eleganza quanto questo mondo e i suoi ideali facciano schifo. Quando la tua penna tratteggia a parole dorate i confini di una terra screziata d’aurora ed eroismo, quando dipingi i dialoghi adamantini d’un mago e d’un cavaliere e la loro ferrea posizione nel più semplice concetto di bene, non fai altro che schernire la realtà, prenderla in giro e riderne senza alcuna intenzione di tenderle una mano. Per questo cerco di fuggirne, provo un’impossibile evasione dal fantasy perché avverto il crescente bisogno di tendere quella mano.” Circa il Premio Cittadella: “vincere il Premio Cittadella è stata una ricompensa per quel bambino a cui tanto piaceva scherzare sul mondo e deriderlo, è stato un avevi ragione, hai sempre avuto ragione…è uno schifo. Ma prenderne coscienza non fa altro che spingermi con forza maggiore ad allungare quella mano, a smettere di ridere e iniziare ad aiutare. Voglio cambiare e andare avanti, ringrazio per il riconoscimento ma non posso fare a meno di lasciarlo alle spalle e andare avanti. Alcune persone sono il risultato di ciò che hanno, altri sono il risultato di ciò che manca.”


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