INTERVISTA a MAURIZIO ScarWeld LANDINI – Il Corpo della Fame


a cura di Alexia Bianchini

Dalle parole dell’autore:

“Il mio, è un romanzo di fantascienza militare. Un primo tentativo di passare dal racconto a qualcosa di più impegnativo. Ed è stato così. Volevo “fare un discorso” sul senso del vuoto e della solitudine: la mia, in particolare. Mi rendo conto che la sfida non fosse delle più semplici, in quanto ho deciso di partire dal background di un gioco di ruolo.”

Il romanzo, scritto da Maurizio Landini, edito da Wild Boar edizioni, segue le vicende del fante gioviano Mitia Sokolov, ossessionato dai nemici, gli Antigorion, vittima di una guerra che costringe a soffocare la propria umanità per combattere ad armi pari con l’alieno.

Il Corpo della Fame svela alcuni oscuri segreti di MecaWar e rivela gli orrori a cui ogni guerra sottopone l’anima umana.

Perché quando il corpo è consumato da un cannone ad acido, resta da bruciare solo l’anima.

La copertina del romanzo è di Franco Brambilla, storico copertinista di Urania.

Il successo improvviso di MecaWar è dovuto anche all’ottimo racconto Urla d’Acido, che Maurizio Landini ha scritto ambientandolo nell’universo del gioco, da cui ha fatto seguito questo nuovo romanzo: Il Corpo della Fame, che svelerà alcuni oscuri segreti di MecaWar.

Il racconto Urla d’Acido è scaricabile gratuitamente dal sito www.lightfun.net

Il Mondo di MecaWar:

MecaWar è un gioco di ruolo ambientato in un lontano futuro nel quale l’Umanità e le razze sue alleate combattono contro spietati alieni dalla forma d’insetti, a bordo di giganteschi robot creati grazie a conoscenze tecnologiche di seconda mano e a stento comprese. Ma anche contro il nemico comune, l’Umanità è divisa – e deve vedersela con le mire imperialistiche della Teocrazia Aleph e dell’Impero del Lupo, i piani segreti delle Repubbliche Socialiste di Giove, lo snobismo delle ex colonie terrestri… Ai quali si aggiunge la sfiducia di alcune razze aliene, alleate ma poco propense a considerare i rozzi umani alla propria altezza.

Lo scrittore Maurizio “ScarWeld” Landini classe 1972 è laureato in antropologia culturale e vive tra Ancona e Pesaro. Ha iniziato a comporre poesie nel 1986, ispirato dalla musica di Jean Michel Jarre. Appassionato di fantascienza militare approfondisce il tema della narrazione di guerra nell’immaginario fantascientifico, scrive la sua prima storia di genere, Schermi Neri, nel 2007 aggiudicandosi la quarta edizione del premio nazionale “Space Prophecies”. Ha scritto per le riviste Altrisogni, Liberi di Scrivere, Fantasy Planet, Delos Science Fiction, Continuum, Next e Short Stories ed è presente in diverse raccolte di racconti come la terza antologia del movimento connettivista Avanguardie Futuro Oscuro (Edizioni Diversa Sintonia, collana “Connectiva”). Attualmente è creatore e amministratore di gruppi su internet inerenti la fantascienza militare e collabora con le case editrici Wild Boar, Edizioni XII e con diverse testate online come Liberi di Scrivere e In Your Eyes magazine.

Il suo racconto, Elfi Guastatori, si trova nell’antologia I Figli di Beowulf pubblicata da Midgard Edizioni, ed è ispirato al libro di Ishmael Beah Memorie di un soldato bambino, sul dramma della guerra in Sierra Leone vissuta in prima persona dall’autore.

In stirpe angelica edita da Edizioni della sera, troviamo il suo racconto Il battito degli astri dilatati, una storia sulle lucenti entità dell’Empireo e sul marcio della guerra.

INTERVISTA ALL’AUTORE MAURIZIO LANDINI

1. Ciao Maurizio, ci potresti parlare un po’ di te?

Scrivo da venticinque anni. Ho iniziato componendo poesie. Poi mi sono avvicinato alla fantascienza militare grazie alla passione per i giochi di miniature come Warhammer 40.000 e per i videogame franchise come Halo, Gears of War e Killzone.

2. Raccontaci del tuo romanzo Il Corpo della fame, ambientato nell’universo di MecaWar.

Il “Corpo” ha rappresentato una piccola sfida personale: parlare della drammaticità della guerra –tema che mi sta particolarmente a cuore- attraverso il background di un gioco di ruolo. Affatto facile.

3. Quali difficoltà hai incontrato nel strutturare il tuo romanzo in un universo non creato da te?

Le difficoltà di un esordiente. Sono abituato a scrivere racconti brevi. Passare a un romanzo di centoventisei cartelle, per me, è stato come scriverne trecento.

4. Come ti sei trovato con l’editore Wild Boar e l’illustratore Franco Brambilla?

Ottimamente. Luca Volpino è un grande conoscitore di fantascienza e di gdr. Franco è un grande artista. Stimo molto entrambi.

5. Hai vinto numerosi premi e concorsi con i tuoi racconti. A quale dei tuoi scritti sei maggiormente affezionato?

Prediligo le storie brevi. I racconti a cui sono più affezionato sono Metrica dell’Alba e Chiusure Oscuranti, entrambi inclusi nella raccolta Postazione Zero, di prossima pubblicazione.

6. Che differenze ci sono nello scrivere racconti e cimentarsi con un romanzo?

Per me c’è un abisso. Avere tanto “spazio” a disposizione mi terrorizza.

7. Quali sono gli autori con cui senti una maggior affinità?

L’autore a cui mi sento più vicino è l’amico Paolo Di Orazio. Il mio sogno è sempre stato scrivere come Clive Barker ma, ovviamente, rimarrà un sogno. Adoro la prosa connettivista di Sandro Battisti.

8. Musica e scrittura sono le tue più grandi passioni. È difficile oggi come oggi riuscire a vivere di queste due arti?

Vivere di musica, almeno all’estero è possibile, lo dico per esperienza. Vivere di scrittura, molto, molto meno: anche questo lo dico per esperienza.

9. Quali consigli daresti a un emergente che vorrebbe cimentarsi con la fantascienza militare?

Far capire al lettore che non c’è nulla di fascinoso nella guerra.

10. Quando e come nasce la tua passione per la scrittura?

Nel 1986. Ascoltando l’album di Jean Michel Jarre, Rendez Vous

11. Cosa vuol dire per te essere uno scrittore?

La scrittura definisce la mia identità. Non sarei io se non scrivessi.

12. Quanto tempo dedichi alla scrittura?

Con la testa, ventiquattro ore al giorno. Con le dita sulla tastiera del pc, solo poche ore.

13. Cosa pensi dei concorsi letterari?

Sono una buona palestra.

14. Quali sono i tuoi progetti futuri?

Imparare a scrivere bene.

Ringrazio di cuore l’autore Maurizio Landini per la sua gentilezza nell’accettare la mia intervista.


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