Alice in Steamland


Avete letto, Alice nel Paese della Vaporità e morite dalla voglia di avventurarvi nelle sue suggestive ambientazioni? Allora Alice in Steamland è il gdr che fa per voi! Edito dall’italiana Wild Boar e basato sullo splendido romanzo di Francesco Dimitri, Alice in Steamland si presenta con un sistema di gioco semplice e divertente.

Ne abbiamo parlato con Mister Luca Volpino, boss di WB e creatore del gioco assieme all’autore Francesco Dimitri.

1) Perché un gioco di ruolo su Alice nel Paese della Vaporità?
Non voglio sembrare presuntuoso, ma la domanda vale quanto “Perché un romanzo? Perché un film?”.
C’era l’occasione. C’era la voglia di farlo. C’era la motivazione – l’amicizia tra Francesco e me, nata qualche tempo fa. Lo abbiamo fatto, e ci siamo pure divertiti un sacco a farlo!

2) Che particolarità ha questo gdr rispetto ad altri giochi sul mercato?
Vediamo… Innanzitutto è il primo gioco di ruolo in Italia che è stato scritto a quattro mani da un game designer (me) e dall’autore del romanzo da cui è tratto.

In secondo luogo, credo di poter dire senza tema di smentita (sono anni che aspettavo di dire “senza tema di smentita!”) che è l’unico gioco, almeno in Italia, il cui regolamento riflette al 100% l’ambientazione. Le regole non sono state inventate a priori, ma sono state create passo passo, pagina per pagina direi, sul romanzo.

Infine è un gioco sinestetico. No, davvero: potete leggerlo, ma potete anche assaggiarlo, ascoltarlo, toccarlo… Certo, se lo assaggiate dovrete comprare poi un altro manuale per giocare, ma che ci vuoi fare…

3) Come vedi il connubio tra ambientazione steampunk e gdr? Ci sono stati dei buoni esempi in passato?
Se parliamo di romanzi no, non ci sono buoni esempi in passato semplicemente perché non ci sono esempi. Che mi risulti, Alice in Steamland è il primo GDR basato su un romanzo steampunk. Ci sono altri giochi di ruolo steampunk, alcuni ottimi tra l’altro (se vi piace il genere narrativista c’è l’eccellente Elar, di Coyote Press), ma Alice in Steamland è il primo gioco steampunk completamente basato su un romanzo. Di sicuro lo è in Italia, sono sicuro al 99% che lo sia nel mondo.

4) Come è stato lavorare con Francesco per la creazione di questo gioco?
Fantastico. Divertentissimo. Stressante (entrambi avevamo tempo di “incontrarci”, magari solo virtualmente, soltanto a notte fonda). Ma davvero, avevamo in mente le stesse cose e gli stessi obiettivi, per cui il lavoro di uno si “incastrava” perfettamente con quello dell’altro. Inizialmente io mi dovevo occupare della parte regolistica, Francesco di ambientazione e background. Ma si sa come vanno queste cose: un giorno Francesco ha detto “E se mettessimo questa regola così e cosà?” – e io ho detto: “E se approfondissimo questa cosa che nel romanzo è solo accennata?”. Così beh, è veramente un lavoro a quattro mani. Ed è stato come giocare, anche solo la costruzione del manuale.

5) Sono più i lettori del romanzo o gli amanti del gioco di ruolo in genere a interessarsi al tuo Alice?
Temevo, devo ammettere, che Alice sarebbe stato un GDR da vendere ai fan del romanzo e basta. Ma, vuoi per le ottime recensioni (di cui vado orgoglioso!), vuoi perché – a detta di tutti, e di nuovo senza false modestie – il sistema di gioco è molto “forte”, molto in grado di reggersi da sé, il gioco sta prendendo parecchio tra i giocatori che non hanno letto il romanzo. Tieni presente che abbiamo cercato di portare il massimo rispetto a chi non ha ancora letto Alice, evitando il più possibile gli spoiler. Il più possibile, ovviamente – qualcosa della storia del romanzo è inevitabilmente filtrata nel manuale del GDR, non si poteva farlo “sotto vuoto” o sarebbe stato “il gioco di ruolo di una roba che somiglia vagamente al romanzo”.

6) Ritieni in futuro ci saranno sempre più gdr “derivati” dalla narrativa fantastica?
Sì, credo proprio di sì. Siamo fierissimi di aver aperto la strada in Italia (tre anni fa abbiamo prodotto il gioco di ruolo “Il Mondo di Eymerich”, basato sui romanzi di Valerio Evangelisti) e abbiamo visto che anche altri editori stanno prendendo questa strada: Asterion con il romanzo di Menozzi è un primo, eccellente esempio di “imitatore”. Per imitatore non intendo una cosa spiacevole: non penso che lo facciano perché lo facciamo noi. Credo, piuttosto, che grazie a noi abbiano visto questa via di sviluppo e l’abbiano, intelligentemente, seguita.

Dal canto nostro, noi stiamo già preparando il futuro… Ma non faccio spoiler! 😉

Maurizio “ScarWeld” Landini


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