Vicedomini viaggia nel Tempo e nello Spazio


Il tempo scorre, inarrestabile, inesorabile. L’uomo ne scandisce il fluire con una griglia, una misura arbitraria che, nonostante tutto, non ne racchiude il senso e non ne determina il reale e definitivo corso negli immensi spazi dell’Universo.

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Spostarsi nel tempo diventa così possibile per una mente non preclusa all’ipotesi di una realtà intessuta su principi differenti da quelli conosciuti. E Memorie di mondi, di Maurizio Vicedomini, sembra proprio il parto di un’immaginazione in cui i confini di tempo e spazio e di reale e fantastico si sciolgono, in favore di uno sguardo multilaterale sulla realtà presente, passata e futura.

Perché quella di Vicedomini è un’opera che – dipanandosi in quattro storie, quattro differenti racconti – rimette in discussione i concetti di spazio e tempo; lì dove spazio e tempo convergono, si fondono, deflagrano e divergono, per poi rincominciare, di nuovo, all’infinito, lo stesso ciclo, lo stesso riavvolgimento (Rewind), la stessa riscrittura (Rewrite) e la stessa rinascita (Reborn). Fino a giungere al conclusivo racconto “Reload”, in cui un uomo dal futuro e una donna dal passato si uniscono in un legame indissolubile, oltre le barriere del Tempo e dello Spazio. Uno squarcio temporale come finestra di congiunzione tra due spazi, o meglio, spazi-tempi, che diventa, nella penna di Vicedomini, la romantica e poetica raffigurazione di una concezione relativistica del tempo, in cui a sopravvivere – e a far sopravvivere – è proprio la memoria. Il ricordo di un tempo trasfigurato nei vecchi vinili di musica rock (Rewind), in Meta-uomini custodi del sapere di un’umanità ormai estinta (Reborn) o nelle foto che restano dopo la scomparsa del corpo (Reload).

La struttura quadripartita eleva il pregevole e intelligente lavoro a quel tipo di letteratura breve dalle stravolgenti e destabilizzanti storie, alla Richard Matheson; che non a caso Vicedomini omaggia dando questo nome ad uno dei suoi personaggi.

La fantascienza, in questi racconti, dimostra ancora una volta di prestarsi in modo eccelso ed efficace per i metaforici ritratti di un presente in pieno sconvolgimento sociale. E, seppur Vicedomini si dichiari un neofita del genere, a noi sembra che la sua scrittura, le sue storie ed i suoi mondi gravitino già intorno al lucido sole della consapevolezza.

Non possiamo allora non aspettarci grandi cose da un giovane che sembra già aver acquisito la lucidità di uno scrittore di lungo corso.

Una raccolta tra le novità più interessanti di quest’anno. Da leggere!

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Andrea Schiavone

 

 

 

STILE E TECNICA
ORIGINALITA'
PERSONAGGI
GESTIONE DELLA TRAMA
COPERTINA
VOTO PERSONALE
Final Thoughts

Overall Score 4.3