Heroquest ci riprova: nuovo tentativo di finanziamento!


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Tutti gli appassionati di giochi da tavola dello scorso ventennio conosceranno certamente l’originale Heroquest: il gioco di ruolo fantasy per eccellenza, nel quale guidavamo i nostri personaggi in missione contro l’oscurità, attraverso oscuri dungeon o antiche magioni, alla ricerca di nuove armi e oggetti. Affrontavamo nemici più classici, come orchi e goblin, e entità create appositamente per il gioco come il malvagio Signore degli Stregoni.

Lo sfondo sulla scatola dell'originale Heroquest di Games Workshop

Lo sfondo sulla scatola dell’originale Heroquest di Games Workshop

La lotta contro il malvagio mago oscuro Morcar, impersonato da uno dei giocatori al quale andava il ruolo di dungeon master, era ricca di trappole, colpi di scena e sorprese raccontate come in un racconto attraverso il Questbook: il materiale contenuto in quest’ultimo era conosciuto solo dal master, che doveva a poco a poco rivelare agli altri giocatori i segreti verso i quali andavano incontro. Tra corridoi bui, stanze chiuse, e porte segrete, il contenuto del tabellone era estremamente diverso ad ogni partita: si aveva sempre l’impressione di visitare posti nuovi, grazie agli arredamenti in miniatura realizzati con grande cura del dettaglio.

Sono ormai passati 25 anni dall’uscita del pacchetto originale, al quale sono poi seguite diverse espansioni contenenti nuove storie, oggetti, arredamenti e nemici: alcune di esse sono ufficiali, dalla “Rocca di Kellar” a “I Maghi di Morcar“; altre sono invece state create da zero dall’appassionata fanbase che il gioco ancora oggi riesce a coinvolgere. Moltissimi dei fan di vecchia data (compreso chi vi scrive) continuano tuttora a giocare, inventando nuove regole, situazioni, storie, continuando ad alimentare sempre di più un universo potenzialmente infinito: i questbooks stessi ricordavano spesso in alcune pagine che la creatività del dungeon master era sempre e comunque elemento fondamentale per completare l’esperienza di gioco.

Ecco come appare il gioco originale utilizzando solo miniature e oggetti previsti nella scatola. Inutile dire che con un pò di creatività o con gli add on ufficiali (e non) è possibile espandere il mondo di gioco all'infinito.

Ecco come appare il gioco originale utilizzando solo miniature e oggetti previsti nella scatola. Inutile dire che con un pò di creatività o con gli add on ufficiali (e non) è possibile espandere il mondo di gioco all’infinito, decorando le miniature o aggiungendone di nuove.

Ebbene, quasi a confermare questo grandissimo attaccamento dimostrato dai fan, arrivano le notizie di questi ultimi tempi.

Conoscete Kickstarter, il sito di finanziamento online attraverso il quale è possibile donare denaro per supportare un progetto? Una cifra viene impegnata dai donatori che si garantiscono cosi una copia del prodotto finale o parte di esso, ma tale cifra verrà effettivamente versata solo se e quando il progetto raggiungerà una cifra minima stabilita per garantirne la partenza.

Grazie a questo sistema di cosiddetto “funding”, moltissimi progetti sono di recente venuti alla luce: si prenda come esempio lampante il recente “Broken Sword: the Serpent’s Curse“. Il progetto è stato interamente finanziato dagli utenti appassionati della saga. Raggiungendo una cifra vicina al milione di dollari, Charles Cecil e i suoi colleghi di Revolution Software sono riusciti in pochissimo tempo ad ottenere un numero enorme di donazioni. Lo sviluppo del gioco, cosi, è partito ed è giunto a destinazione con successo, con l’ultimo capitolo dell’amatissima saga di George Stobbart (diviso in due parti) ora in commercio su varie piattaforme di gioco.

Ebbene, in occasione del venticinquesimo anniversario di Heroquest, Gamezone, azienda specializzata nel settore giochi da tavola e soprattutto in miniature, ha avuto un’idea che ha riacceso l’entusiasmo di moltissimi fan.

Date un’occhiata a questo trailer:

Cattura

Il contenuto della scatola sarebbe dunque stato approssimativamente questo, con nuovi dettagli rivelati man mano che nuovi traguardi di finanziamento venivano raggiunti:

  • manuale delle regole
  • libro delle avventure
  • 4Screen Shot 2013-11-26 at 9.00.41 AM miniature eroe maschili (barbaro, elfo, nano, mago)
  • 4 miniature eroe femminili (amazzone, elfa, nana, maga)
  • plancia di gioco doppio lato
  • 8 dadi (due di movimento e sei speciali da combattimento)
  • 8 schede avventuriero (quattro maschili e quattro femminili)
  • 56 carte tra tesori, equipaggiamento e artefatti
  • 30 carte incantesimo (divise in 5 scuole)
  • 48 elementi scenici tridimensionali (trono, tavoli, sedie, armadi, tombe, camino, porte, ecc.)
  • 38 miniature di mostri (orchi, goblin, zombie, mummie, scheletri, spettro, gargoyle, stregone, ecc.)
  • 35 marcatori tridimensionali (scale, passaggio segreto, rocce franate, trappole, ecc.)
  • lo schermo per il narratore

GameZone e la sua edizione celebrativa sembravano avere la strada spianata verso un sicuro successo.

La campagna Kickstarter aveva superato i 500.000 dollari nei primi 3 giorni di attività. Un risultato stratosferico, considerando che la cifra “investibile” in media variava tra i 60 e i 150 dollari.

A rovinare la festa però è arrivata Moon Design, proprietaria del nome “Heroquest”. Non si tratta, infatti, dei creatori e proprietari del brand originale, creato invece dalla Milton Bradley Company con la partecipazione della Games Workshop (che lo hanno ormai abbandonato), bensì di sviluppatori di un gioco omonimo che con esso condivide solo nome e ambientazioni fantasy, come specificato nel loro comunicato:

Moon Design Publications LLC has the exclusive license for use of that trademark. For some time now we have been working on creating a board game called “Heroquest” pertaining to the mythology of Glorantha and an updated version of our Heroquest roleplaying game. The project by Gamezone, a Spanish game company, proposes to remake a role-playing/board game originally produced by Milton Bradley and Games Workshop in 1989. The project calls their game “Heroquest” which is identical to our registered mark and easily confused with it.

 

La compagnia ha dunque rivendicato la proprietà intellettuale sul nome, contestando l’iniziativa e aprendo una controversia.

Senza addentrarci nel dettaglio della questione legale, questa contestazione ha provocato la chiusura dell’operazione Kickstarter, con il progetto sospeso e i migliaia di donatori rimasti in possesso dei loro fondi.

Come è possibile vedere cliccando qui, il progetto risulta tuttora fermo a causa di una non meglio specificata controversia in corso.

Nelle settimane che ne sono seguite, Gamezone ha rilasciato diverse dichiarazioni per rassicurare i fan, garantendo di avere perfettamente sotto controllo la situazione dei diritti e di poter in tal modo ritentare l’impresa. 

Il secondo tentativo è avvenuto su un sito spagnolo, VERKAMI, che ha dopo poco tempo nuovamente sospeso il progetto per non danneggiare la propria immagine pubblica in caso di eventuali controversie legali provocate dalla questione. Dopo tale nuovo fallimento, l’entusiasmo dei fan e la fiducia in GameZone e nella loro effettiva possibilità di venire a capo di questa spigolosa situazione era ormai decisamente poca.

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Ma eccoci alla notizia fondamentale: un nuovo tentativo è avvenuto su un altro portale spagnolo: Lanzanos.com (ancora una volta dalla struttura simile a Kickstarter). Cliccando qui troverete la pagina dove è possibile donare per il progetto: come si può vedere, i numeri sono sbalorditivi.

E’ stato attualmente raggiunto il 1171% della somma originale richiesta, per un totale di 679692€ pervenuti da 12557 donatori che si sono in tal modo assicurati anche una confezione del gioco al momento della sua uscita (o eventuali bonus, in base alla quantità di denaro investita). La cifra è in crescita costante, perciò quando cliccherete sul link tali numeri potrebbero essere ancora maggiori.

Tale somma ha permesso di raggiungere moltissimi degli step supplementari previsti dagli sviluppatori, rendendo cosi la versione definitiva del gioco decisamente ampia di contenuti.

4sr1Ciò che resta da vedere adesso è se GameZone riuscirà finalmente, con questo ennesimo tentativo, a superare questi problemi legali per restituire finalmente un Heroquest in forma smagliante al suo enorme pubblico che ancora una volta non ha perso occasione di dimostrare la propria passione e il proprio attaccamento al brand.

Il gioco dovrebbe essere disponibile intorno a Dicembre 2014, anche in lingua italiana! Se invece aprendo la pagina Lanzanos troverete messaggi di errore oppure una pagina vuota,beh, saprete già cosa sarà successo: la burocrazia avrà vinto ancora.

 

Restate sulle nostre pagine per essere costantemente aggiornati sull’evolversi della situazione!

Gabriele Cappuccio, redazione di FantasyPlanet