Ore nere, racconti horror per “Altrisogni presenta”


Ore NereLa raccolta di racconti horror “Ore nere” inaugura una nuova collana per Altrisogni. La collana si chiama Altrisogni presenta e intende dare spazio, come ci spiegano nella prefazione i redattori, a opere che per dimensione non potrebbero comparire sulla rivista digitale, quali ad esempio romanzi. Sempre spiegato nella prefazione, i racconti di “Ore nere” provengono dal premio Crawford, per il quale i redattori sono stati impegnati nella valutazione degli scritti. Se non tutte le opere qui presenti sono risultate finaliste nel premio in questione, tutte hanno colpito i redattori al punto di dar loro l’idea per questa raccolta.
La provenienza delle opere spiega il primo punto di Ore nere che mi è saltato all’occhio: è un carosello disparato, non solo per mani e stile degli autori, ma per il ventaglio di temi e soggetti in cui si spargono all’interno del genere horror. Non è una raccolta a tema, ce n’è per tutti i gusti: dall’ambientazione decadente dell’acquisto di un quadro in cui l’inquietudine si fa strada pian piano, discretamente, all’orrore del tutto concreto e immediato degli affiliati alla malavita organizzata che riscuotono il pizzo e anche più, a un pericolo Lovecraftiano che si presenta ai soldati fascisti durante la Seconda guerra, a diavoli e demoni che sfoderano rispettivamente contratti e possessioni.
Fra i racconti che mi hanno colpito di più, “Christmas killer” esplora un incubo ricorrente per chiunque faccia dei libri un lavoro o un hobby: l’autore arrogante che non sa accettare un rifiuto, in questo caso precipitando gli eventi in una tragedia, beh, macabra. Molto. “In trance” esplora il tema classico della possessione demoniaca unito alla troupe televisiva che documenterà o sbugiarderà il medium. Il finale può essere inaspettato o meno (il tema è un classico sempreverde) ma le descrizioni efficaci valgono ben qualche spavento. “Registrazione 122” viene da un manicomio: mentre non mi ha convinto affatto il registro forbito della paziente, la via dal suo passato alla tragedia è ben documentata. Infine il mio preferito, cruento, spaventoso: “Squali”, in cui gli sgherri della malavita organizzata riscuotono il pizzo con metodi che di per sé non lasciano spazio all’umanità. Quando si fa vivo l’evento soprannaturale, siamo già anestetizzati dalla violenza soffocante del quotidiano.
Concludendo, mi pare un’ottima selezione di racconti per qualche brivido. Stilisticamente sempre scorrevoli, personalmente sento un po’ la mancanza di un filo conduttore ma è questione di scelte e di gusti. La redazione di Altrisogni si conferma esperta e il gusto dei redattori per questo genere si fa sentire: non vedo l’ora di leggere come proseguirà la collana.

Stile e tecnica
Originalità
Personaggi
Gestione della trama
Copertina
Voto personale
Final Thoughts

Overall Score 4.5