Francesco Falconi presenta Gray.


Gray

Il 29 Aprile esce nelle librerie Gray, il nuovo romanzo di Francesco Falconi edito da Mondadori.

Trama:
Dorian osserva l’Anima Nera strisciare sulla sua pelle come un tatuaggio, avvolgersi alla spalla e raggiungere la sua schiena. E’ il serpente oscuro che l’ha condannato a un inferno in terra: l’immortalità. Cent’anni prima, di fronte a un ritratto che esaltava la sua bellezza, Dorian ha osato desiderare di rimanere giovane e seducente per sempre: il suo desiderio è stato esaudito, ma il prezzo da pagare è un baratro infinito di estasi e perdizione.
Layla è tormentata da un demone che le toglie il respiro, la ragione e la volontà. E’ prigioniera di un corpo che sente disarmonico e deforme. Il suo rifugio è l’arte, e quel ritratto di ragazzo che da sempre disegna con precisione maniacale, occhi di ghiaccio e corpo perfetto, pur non avendolo mai conosciuto.
In una Roma incantevole e superba, Dorian e Layla stanno per incontrarsi e i loro destini si allineano come tessere del domino in attesa di essere sfiorate.

Oggi Falconi è ospite di Fantasy Planet per parlare in anteprima del suo nuovo lavoro.

1) Francesco, dopo il successo di Muses ti prepari per ritornare nelle librerie con un nuovo romanzo edito da Mondadori, Gray. Ti seguo su facebook e ho letto alcune pillole teaser con cui hai stuzzicato i tuoi fan. In questo tempo cosa è cambiato da Alice (Muses) e perché Gray? Puoi anticipare qualcosa del tuo lavoro?

Proprio così, sul mio profilo Facebook lascio ogni tanto qualche “snippet” tratta dal mio prossimo romanzo – autoconslusivo – dal titolo Gray. Dopo l’era di Muses sentivo il bisogno di qualcosa di diverso, di esplorare nuovi fronti. Ogni romanzo, del resto, coincide con un particolare stato d’animo dell’autore in quel momento, e riflette le sue stesse sensazioni ed esperienze di vita.

Così ho deciso di approfondire un tema che spesso ho trattato in passato: la paura di invecchiare, di morire, di vedere ogni giorno sfiorire la propria bellezza. Nella ricerca del concetto di estetica sono quindi partito dal decadentismo di Oscar Wilde, per attualizzare, re-inventare, trasformare completamente il suo Dorian Gray in quella che è l’età contemporanea. Scevro delle sue censure, del suo totale pessimismo, ho cercato la luce nell’Anima Nera, la ricerca di una risposta capace di sconfiggere un’ossessione. Ho lasciato che due personaggi totalmente diversi si scontrassero tra loro. Un Dorian Gray condannato all’eterna giovinezza, un personaggio eccentrico ed estremizzato, che si vendica sull’amore che non riesce a comprendere, vendendo il suo corpo e infliggendo il dolore. A lui si oppone il tormento di Layla, una ragazza affetta da dismorfofobia, terrorizzata alla sola visione del suo corpo, capace però di vedere al di là dell’apparenza. Sarà un romanzo con una lieve sfumatura fantastica, ho voluto scavare a fondo nella psicologia dei personaggi.

2)  Hai iniziato a scrivere da giovanissimo, sei arrivato a un grande editore con le motivazioni e l’umiltà di chi ha fatto la gavetta. Quanto c’è di te nelle storie che scrivi e cosa rappresenta per te il genere fantastico? Hai in mente di dedicarti anche ad altro?

Ogni storia è una parte di me e del mio vissuto. Così come i miei personaggi sono un pezzo del puzzle che è la mia personalità, ma nessuno mi rispecchia mai completamente. Il genere fantastico è semplicemente la veste che sento più “comoda” per narrare la mia storia, non è mai il punto di partenza. Già con Gray la parte fantastica è sfumata, sono interessato a esplorare nuove storie, sempre più complesse. Senza dubbio obiettivi più sfidanti.

3) La scrittura è per te una grande passione, ma non vivi solo di quello. Al pari di molti altri autori, emergenti o aspiranti tali, il giorno vai a lavoro e timbri il cartellino come tanti. Cosa senti di consigliare alle persone che si avvicinano ora alla scrittura? Quanto è dura essere un autore oggi e quali sono i segreti per scrivere un romanzo di successo?

Il mio primo consiglio è quello di leggere: la lettura è la palestra per lo scrittore. Leggere di tutto, spiare i grandi autori classici e contemporanei. Farsi proprie le tecniche per poi comprendere il proprio stile, che è l’impronta digitale per un narratore. Evitare di seguire le mode, ma cercare la storia per la quale sentiamo un’esigenza irrefrenabile che ci spinge a raccontare.

Senza dubbio il mercato editoriale affronta un periodo di crisi in linea con la situazione economica globale, ma questo non deve distogliere lo scrittore da ciò che è l’obiettivo: narrare una storia senza porsi quesiti che arrugginirebbero gli ingranaggi. Non si deve pensare alle possibili vendite, a cosa può funzionare, al sottogenere in voga, agli ingredienti per ottenere un libro di successo. Ci si deve concentrare solo sul romanzo.

4)  Dagli Stati Uniti arrivano voci del futuro dominio del self-publishing, del crollo delle fondamenta dell’editoria classica. Gli ebook prendono piede con timidezza sulla scena italiana. Qual è la tua opinione su questo argomento? Cosa ne pensi della “pubblicazione fai da te”?

Non penso che il self publishing rappresenti il crollo dell’editoria classica, ma solo un suo complemento. Io stesso – dopo una decina di libri pubblicati – ho intrapreso la strada del self publishing in ebook con un mio racconto. Spesso gli autori preferiscono scavalcare i meccanismi editoriali per fretta, o perché reputano che l’editoria sia malata, senza porsi le giuste domande. Il loro romanzo è pronto a essere proposto a un editore? Loro stessi, come autori, sono pronti al salto? Oppure, la loro storia è decisamente buona ma necessita ancora di un po’ di tempo perché venga apprezzata dagli editori, a causa di una tendenza del mercato non troppo favorevole? Io sono assolutamente positivo nei confronti del self publishing, anche come punto di partenza, per mettersi in discussione e affrontare le prime critiche di lettori che non siano la solita cerchia di amici o parenti.

Per quanto riguarda il mercato degli ebook penso che sia anch’esso complementare a quello cartaceo, e pian piano prenderà sempre più piede. Credo che il passaggio vero e proprio dalla carta al digitale avverrà quando gli ebook saranno introdotti nelle scuole e sarà naturale per i lettori usufruire di contenuti digitali anziché cartacei. Un processo lento, certo, ma inevitabile.

5) Per scrivere è necessario leggere, questo è assodato. Leggere tanto. C’è uno romanzo che ti ha stregato, qualcosa che hai letto e subito ti ha fatto pensare: “cavolo, avrei voluto scriverlo io!”. Guardando i libri esposti nella tua libreria, c’è un autore dal quale ti senti in parte ispirato? Un modello a cui vorresti tendere durante la tua carriera?

È difficile rispondere a questa domanda, perché sono tantissimi gli autori che mi hanno ispirato durante le stesure dei miei primi libri, una decina di anni fa. Senza dubbio Michael Ende, con la Storia Infinita, è stato lo stimolo quando avevo 14 anni per scrivere la mia prima storia – Estasia. Poi nel fantastico mi sono appassionato a Gaiman, Pulmann, Stroud. In età più adulta ho riscoperto l’amore per i classici, ma anche autori contemporanei non di genere come la Mazzantini, McCarthy, Moyes, D’Avenia, Nicholls, Boyne e tantissimi altri.

Segui Francesco Falconi:
Facebook
Sito Ufficiale dell’Autore