The Heroes di Joe Abercrombie


The Heroes di Joe Abercrombie arriva in Italia

A cura di Maurizio Vicedomini

La Gargoyleporterà in Italia, questo 25 ottobre, il romanzo del 2011 di Joe Abercrombie The Heroes, ambientato nello stesso mondo della famosa trilogia The First Law che gli ha donato successo internazionale.

Tre uomini. Una battaglia. Nessun eroe.

Raccontano che Nero abbia ucciso più uomini che l’inverno, e si sia fatto strada per conquistare il trono del Nord su un cumulo di teschi. Raccontano che il Re dell’Alleanza non se ne sia rimasto a guardare sorridendo mentre l’altro avanzava con furia crescente. Gli ordini sono stati dati e gli eserciti dei due opposti schieramenti sono alle prese con le terre fangose del Nord. È verso una collina dimenticata da tutti, conosciuta come Gli Eroi, che stanno convergendo migliaia di soldati. Con loro hanno un sacco di metallo affilato…

 

Tre sanguinosi giorni di battaglia decideranno il destino del Nord. Intrighi, debolezze, ostilità e meschine gelosie piagheranno gli eserciti nemici – da una parte l’irreggimentata Alleanza, e dall’altra gli astuti guerrieri del Nord – sfiancandoli ogni giorno di più, ed è improbabile che, alla fine, saranno i cuori più nobili e le armi più potenti a prevalere.

In The Heroes la brutale e realistica cronistoria di un’imponente battaglia lunga tre giorni incontra l’epic-fantasy. A fronteggiarsi due armate, una molteplicità di personaggi, ognuno con il proprio punto di vista, e persino due donne, Portento e Finree. I loro animi pusillanimi sono agitati da bieche ambizioni e vizi, le loro menti tessono astuti piani, ma a guidarli e a decidere del loro destino è un’unica, ferrea e ineluttabile logica: quella della guerra. Nessun’altra morale è loro consentita. Al combattere non ci si può sottrarre perché “combattere è vivere”; questa è la loro missione e forse, nella fede con cui la assolvono, risiede l’unico eroismo permesso. Che la guerra non abbia nulla di glorioso lo sanno bene i guerrieri di Abercrombie, e lo sanno al punto di apparire cinici, eppure al contempo, profondamente umani nella loro debolezza e imperfezione. “La cosa giusta non è mai quella più sicura da fare”, riflette a un certo punto un personaggio, e un altro commenta: “Quasi ti chiedi perché uno sceglie di fare quello che facciamo […] forse siamo troppo codardi per fare qualunque altra cosa”.

Dicono del libro:

“Sono partito dalla prospettiva che, in realtà, sono pochi coloro che si sentono eroi tutti i giorni e in ogni situazione, ma che chiunque, approssimativamente, è capace di azioni ritenute valorose, o giuste, o nobili, o di sacrificio nelle dovute circostanze”. L’autore, Joe Abercrombie

 

“Joe Abercrombie è probabilmente la stella più brillante della nuova generazione di scrittori fantasy inglesi. […] Non ha mai sottovalutato le atrocità che le persone possono infliggere l’uno all’altro, né le indelebili, e spesso inaspettate, conseguenze. Scrive romanzi brillanti, ben ritmati, che non perdono mai la presa. Le scene di azione sembrano cinematografiche nel senso migliore del termine. I multisfaccettati personaggi fanno il resto”. The Times

 

“Sanguinario e cruento, ma mai gratuito, intriso di un umorismo tagliente. Stile brillante e di riflessioni pungenti sulla debolezza dell’umanità. Splendido. Deliziosamente tortuoso e diabolico”. The Guardian

 

“Immaginate Il Signore degli anelli diretto da Kurosawa”Wall Street Journal

 

“Nei romanzi di Abercrombie […] è possibile immaginare la traiettoria delle lame, il loro fragore metallico, il sudore, il sangue, l’ironia degli uomini in battaglia. Di George R.R. Martin Abercrombie possiede la determinazione e la brutalità nell’uccidere e mutilare i suoi personaggi. […] Uno spettacolare, avventuroso e divertente resoconto di una battaglia di tre giorni – corredata dalla leggiadra violenza di Kurosawa – che non lascia eroi, solo sopravvissuti”. Time Magazine

 

 “[…] un Dumas che dialoga con Michael John Moorcock. […] Battaglie formidabili e viscerali, azione brutale, ritmo impetuoso, Abercrombie accumula tradimenti e ribaltamenti prospettici, e la narrazione si dipana in maniera vertiginosa, spingendo il lettore a chiedersi come andrà a finire”. G.R.R. Martin

L’autore:

Joe Abercrombie nasce a Lancaster nel 1974. È il 2002 quando, allora studente di Psicologia all’Università di Manchester, pensa di scrivere una trilogia fantasy e inizia la stesura del primo episodio. Trasferitosi a Londra, lavora come montatore freelance e produttore di format televisivi di vario tipo e termina di scrivere quello che diventerà The Blade Itself. Dopo aver incassato lo scetticismo di alcuni degli agenti letterari più influenti del Regno Unito, Gollancz (storica etichetta britannica famosa per essere, tra gli altri, l’editore di George Orwell) ne acquista i diritti, vincolando Abercrombie a pubblicare l’intera serie per un giro d’affari a 7 zeri. A The Blade Itself (2007) seguono They Are Hanged Last Argument of Kings (2008). La trilogia The First Law si rivela un enorme successo tra i lettori anglosassoni. The Blade Itself, in particolare, è un vero e proprio boomerang editoriale: Abercrombie viene riconosciuto come miglior nuovo scrittore fantasy ed è finalista al prestigioso John Campbell Award, moltissimi Paesi inoltre acquistano i diritti del volume.

 


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