Recensione de “Lo sfarzoso spettacolo del disordine”


Recensione: “Lo sfarzoso spettacolo del disordine” (2010)

A cura di: Marco Montozzi

Autore: Rhys Hughes
Titolo orginale: “Scamps of Disorder” (2011)
Ed: 40K
Pag: 40
€: 2.99

“The suicide review” è una rivista di grande successo, inaspettato, a detta del suo fondatore; Scurrility Forewaps, che la ritiene l’apice della sua carriera di “malfattore” a cui è giunto dopo una lunga gavetta.
Una promessa lo lega a questa sua scelta di vita, un impegno con cui si dovrà confrontare ogni giorno, non senza un sottile piacere, e che lo porterà a diventare membro della sinistra “Società del disordine” il cui scopo è quello di rendere più difficile la vita dei propri concittadini.
“Voglio che tu mi prometta che sarai una canaglia impenitente fino al giorno della tua morte. È l’unico modo di evitare errori giudiziari.”  Con queste parole il padre di Scurrility si congeda dalla vita del figlio; una promessa che lo porterà a lavorare per una fabbrica di marmellate e inserire sul fondo di ogni vasetto un moscone, a riempire di fazzoletti le tasche dei pantaloni in attesa di essere lavati nelle lavanderie a gettone e così via di malefatta in malefatta sino alla realizzazione del sogno della fondazione della sua rivista e al raggiungimento del punto più alto della sua carriera con la realizzazione della cattiva azione per eccellenza.

La “40k” edizioni (Fortykey) con lo slogan “Short is more” porta per prima in Italia gli scritti di Rhys Hughes, prolifico scrittore inglese di short stories le cui influenze passano da Italo Calvino a Luis Borges e Jack Vance e il cui più grande e ambizioso progetto è quello di creare un ciclo di mille storie tra loro collegate.
Ne “Lo sfarzoso spettacolo del disordine” Hughes ci introduce nella testa di un uomo le cui forze sono tutte volte alla perpetrazione del caos ma che non ha pensato alle implicazioni della molteplicità del negativismo che contribuirà a creare.

Una storia dai toni spassosi, anche per i numerosi giochi di parole che possiamo intravedere nel testo e nei nomi dei personaggi,  i cui temi portanti non possono fare a meno di richiamare alla mente strofe di autori nostrani quali: “Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore (…)Dove ognuno sia gia` pronto a tagliarti una mano un bel mondo sol con l’odio ma senza l’amore e vedere di nascosto l’effetto che fa” tratte dalla canzone di Iannacci “Vengo anch’io. No tu no!” o bizzarri personaggi dei fumetti quali “La confraternita del Dada” di Grant Morrison introdotta nel suo ciclo de la “Doom Patrol”
Una lettura breve, veloce, che non mancherà di strappare il sorriso ma anche di porre sotto la lente della nostra attenzione spunti di riflessioni sul “male” e sulle sue implicazioni.

Sinossi

“Voglio che tu mi prometta che sarai una canaglia impenitente fino al giorno della tua morte. È l’unico modo di evitare errori giudiziari.”
Scurrility Forewaps si è sentito dire questo da suo padre quando ancora era un bambino. E, da bravo figliolo, ha deciso di dare retta al genitore e compiere “almeno un tentativo quotidiano di inficiare la qualità della vita dei concittadini”, fino al suo capolavoro: “The suicide review”, una rivista che recensisce suicidi come esempi di arte popolare. Se la sventura è ciò che Scurrility va ricercando, in quale sventura potrà mai incappare suo malgrado? E che cosa c’entra Toby Knott, sedicente fantasma che scrive necrologi su un giornale specializzato in storie sulla morte, con la candida malizia di Scurrility Forewaps?

Note Biografiche

Rhys Hughes (1966) è un eclettico e sperimentale autore inglese.
Scrive principalmente in inglese, ma alcune dei suoi lavori sono editi esclusivamente in altre lingue come “A Sereia de Curitiba” scritta in portoghese.
Pur non facendo parte della Oulipo (associazione culturale che riunisce matematici e letterati con lo scopo di rompere i classici schemi di scrittura) è uno dei pochi a conoscere il loro linguaggio.
Alcuni suoi lavori sono considerati esempi di letteratura ergodica con impaginazione inusuale e annotazioni “impossibili”.


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